Si alza il sipario sulla stagione 2013-2014, l’antipasto della supercoppa è volato via, con la vittoria del CGC Viareggio. Si alza il sipario anche per i portieri che saranno protagonisti alla difesa delle loro gabbie. E' una serie A1 che mette in mostra almeno nel ruolo del portiere moltissimi giovani. La prima scommessa l’ho vinta e stravinta; qualcuno lo scorso anno in privato mi disse dopo il mio post di inizio campionato (puoi rileggerlo qui) che alla fine mi sarei dovuto ricredere, invece ero certo e riporto la mia frase: “volevo scommettere con me stesso che quello che io prevedevo per alcuni di loro si sarebbe avverato; eravamo di fronte a una generazione di fenomeni in fatto di portieri ne ero certo”. Infatti, non me ne vogliano a Matera, a retrocedere è stato Rafael Abalos, un buon portiere, ma se si acquista un portiere oltre oceano deve essere un fenomeno altrimenti meglio puntare sul made in italy.
Voglio presentare tutti i protagonisti di questo campionato che ha perso certamente uno degli attori migliori quale Alberto Losi. Li divido in tre gruppi: quello dei MATUSA, quelli del LIMBO e i ROTTAMATORI sui quali, visto il preambolo iniziale mi soffermerò più a lungo.
Capitolo a parte per il portiere della nazionale Italiana Leonardo Barozzi del CGC Viareggio (26 anni). Nonostante un'età anora molto giovane, Leonardo è ormai la certezza e la sicurezza incarnata a portiere; sarà ancora un grande protagonista in questa stagione come lo è stato nella Supercoppa italiana vinta dal Viareggio settimana scorsa.
Parto ora dai maturi o matusa riferendomi a quelli che potrebbero accedere alla “Legge Fornero” in termini pensionistici, ma che però sono ancora certamente tra i migliori attori. Parlo di Massimo Cunegatti dell'Hockey Bassano (42 anni). “Non possiamo pensare che Cunegatti pari sempre tutto ogni volta” ha detto Giudice al raduno del Bassano; per il sottoscritto è ancora in assoluto il miglior portiere italiano, ma non può essere eterno.
Juan Oviedo del Breganze (40 anni). La scorsa stagione sembrava al tramonto, invece l’argentinveneto si sta preparando da grande professionista quale è; dimagrito, tirato a lucido, potrebbe essere l’arma in più di questo Breganze che sogna l’impresa tricolore.
Federico Stagi del Forte dei Marmi (39 anni). Potrebbe cucirsi addosso il primo scudetto della sua carriera. Portiere quattro anni orsono dato da tutti sul viale del tramonto, ritirato a lucido dall’esperienza di Sarzana, ha l’occasione per coronare al meglio la sua lunga carriera. Le troppe voci di mercato sul suo conto potrebbero averlo infastidito e dovrà essere la pista a metterle a tacere.
Edy Nicoletti del Trissino (38 anni). Il rientro de "l'enfant du pays" nella sua Trissino da dove era scappato per approdare in Spagna tra il clamore di tutto il mondo hockeystico a poco più di ventanni. Il portiere della Valle dell’Agno in Spagna ha giocato da grande protagonista, vincendo una Coppa CERS, ma al rientro in Italia due anni orsono non ha destato grande impressione, se non nel girone di ritorno lo scorso anno a Novara dove con le sue parate ha portato la squadra piemontese ai play-off. Il calore della sua gente e le forte motivazioni potrebbero portarlo a disputare un ottimo campionato.
Dopo i maturi, passiamo al limbo, dove ci sono i buoni portieri comunque non più di “primo pelo”: chi oramai collaudato, chi riesumato, chi arriva da oltre oceano e chi si trova di fronte alla stagione della vita. Il collaudato è Andrea Dal Zotto del Prato (29 anni), portiere che passò dal paradiso di Castiglione all’inferno di Forte dei Marmi (ovvero Roberto Crudeli). Il buon Andrea penso che più volte abbia avuto l’incubo di Roberto Crudeli così come i piccoli dalmata della carica dei 101 hanno quello di Crudelia Demon. Prato l’ha rigenerato, Bernardini gli ha dato fiducia e lui lo ha ripagato appieno; anche in questa stagione sarà la certezza della squadra di Massimiliano Giardi.
A Matera potrebbero riesumare Nicola Trombetta (35 anni) oppure Giuseppe Guida (26 anni) oppure puntare sul giovanissimo Joseph El Haouzi (17 anni) dotato di buone doti, ma forse troppo giovane per una maglia da titolare; oppure tornare oltre oceano, ma l’esperienza dello scorso anno ha lasciato il segno in negativo.
Chi invece è andato oltre oceano è stato il Giovinazzo che, dopo aver abbandonato Valentin Grimalt, portiere della nazionale Argentina vice campione del mondo, ha puntato su Luis Maldonado (26 anni) ex portiere del Matera due stagioni fa. Ottimi ricordi per lui nella città dei sassi dove con le sue parate guidò i lucani nella difficile rincorsa verso la salvezza. Per il Giovinazzo la soluzione estera era l’unica percorribile dopo aver perso Michele Stallone e non vedendo ancora Savino De Palo (18 anni) pronto per un esperienza da protagonista.
Poi c’è chi si trova davanti alla stagione della vita come Marco Bandieri dell'SPV Viareggio (25 anni). Ritorna in serie A1 dopo che l’ha sfiorata con rare comparsate, e dopo aver vinto per due anni il premio della Lega Hockey quale miglior portiere di serie A2 prima a Castiglione e poi a Viareggio dove ha conquistato la serie A1 da grande protagonista. Come si dice in terra Veneta “la serie A1 è un altro sport rispetto alla serie A2”, ma lui ha tutte le credenziali per far bene. “Tutto in una notte” è un famoso film del 1985 con Michelle Pfeiffer; per Marco sarà “Tutto in una stagione”.
Passiamo ora ai rottamatori tanto cari al sindaco di Firenze Matteo Renzi; quelli che vogliono rottamare il passato, che vogliono mandare in pensione i portieri che da vent’anni sono sempre lì. Il leader dei rottamatori è certamente Riccardo Gnata del Valdagno (21 anni). Con una scelta audace che ha ribadito anche ai microfoni di Raisport ha prima affiancato Juan Oviedo due anni fa, ritagliandosi pochissimo spazio; una scelta la sua che lasciò dubbi a molti (compreso al sottoscritto). Nonostante lo scudetto vinto con Oviedo protagonista, Gnata, con le sue prestazioni e la sua altissima professionalità nonostante la giovane età, ha convinto il club veneto a dare il benservito al portiere italoargentino, rimanendo lui titolare indiscusso. Annata strabiliante per lui quella appena passata, con la conquista della Supercoppa, della Coppa Italia e del titolo di Campione d’Italia, con partite memorabili come la semifinale di Champions League o come le finalissime scudetto. Mister Mariotti diceva già la scorsa stagione di lui: “portiere di talento e prospettiva come ce ne sono pochi al mondo della sua età”. Quest’anno, prima del mondiale, il CT azzurro aveva detto: “ho due portieri alla pari sceglierò di partita in partita” e cosi è stato; ha dato fiducia piena a Riccardo contro il Cile quando è stato chiamato in causa per il cartellino blu a Barozzi dopo pochi minuti di gara, per poi lasciarlo in pista sino al termine della partita e Riccardo con i suoi interventi ha tenuto in piedi un'Italia allo sbando.
Chi è stato davvero un rottamatore è Giovanni Menichetti del Follonica (23 anni). Anni alle spalle di “Doria” Tosi che sono serviti moltissimo alla sua consacrazione. Due anni orsono ha conquistato nel finale di stagione la maglia da titolare che è stato il giusto epilogo a tutto il suo percorso formativo. Ha rottamato il buon Andrea Tosi e lo scorso anno ha giocato un'ottima stagione con un girone di ritorno sopra le righe. Ora lui è la certezza e la sicurezza di questa formazione, titolare indiscusso. La società lo ha ripagato mostrando piena fiducia in lui e mettendogli a fianco un ragazzino del 1995, seppur anch’esso un talento emergente. Su Maicol Saitta voglio spendere due parole: il titolare dell'Italia al mondiale under 20 deve giocare, è assurdo tenerlo relegato in panchina. Ho saputo che Castiglione si è fatto avanti per lui; negare a un talento emergente come lui la possibilità di fare esperienza è un paradosso assurdo.
A differenza di Giovanni Menichetti, lui non ha rottamato Alberto Losi: è Alberto che si è rottamato da solo partendo per la Cina. Ciò nonostante l’eredità di Losi è un fardello pesante per Mauro Dal Monte del Lodi (22 anni). Bassanese, nelle ultime due stagioni a Trissino. Due anni in netto contrasto i suoi: nel primo si è conquistato la fiducia della squadra e poi quella di mister Chiarello, giocando un finale di stagione ottimo e trovando la conferma del Trissino che lo ha promosso titolare; nel secondo invece quel posto lo ha perso con una stagione di luci e molte ombre. Mauro è un portiere che conosco alla perfezione un “mostro” sino alla categoria Under 15 dove era una spanna al di sopra di tutti i suoi coetanei; poi durante la sua maturazione ha avuto alcuni alti e bassi che comunque non lo hanno mai fatto uscire dai top dei portieri emergenti. Questa stagione è il crocevia della sua carriera hockeistica. Marco Pellacani del Correggio (20 anni). Il biondo emiliano è arrivato a Correggio lo scorso anno per essere, assieme a Jara e De Pietri, uno degli uomini che dovevano fare la differenza e cosi è stato. Il suo inizio stagione non è stato dei migliori, costellato dalla continua alternanza con Malavasi che certamente non gli ha dato sicurezza e non gli ha giovato. Trovato stabilmente il ruolo di prim'attore ha lasciato il segno giocando un ottimo finale di stagione che gli è valso la promozione in serie A1. Vale lo stesso discorso fatto per Bandieri: la serie A1 è un altro sport, bisogna capire come reagirà all’impatto. lA differenza del viareggino, Pellacani è di cinque anni più giovane perciò può permettersi qualche errore di gioventù.
Per ultimo Simone Corona del Sarzana (21 anni). E' ritornato a casa per vestire la maglia da titolare lo scorso anno dopo una stagione giocata a Viareggio in serie A2. Se per molti era la scommessa del Sarzana (ma non certo per il sottoscritto) la scommessa il Sarzana l’ha vinta appieno. Simone Corona è stato grande protagonista nella salvezza del Sarzana della scorsa stagione e protagonista del mercato estivo. “E' rimasto a Sarzana solo per Cupisti” mi ha confidato un importante dirigente fortemarmino, società che ha detto apertamente di avere il sarzanese nelle proprie mire. Corona ha fatto l’inverso di quello che fece Gnata due anni scorsi, lui lasciò la sua Breganze per andare a Valdagno alle spalle di Oviedo; lui è rimasto a Sarzana. Corona in questa stagione dovrà confermarsi in una Sarzana che io personalmente considero hockeysticamente poco matura e non all’altezza nel giudicare giovani talenti. E' certamente difficile essere profeti in patria, considerando pure il "neo" di essere figlio del presidente, ma per lui oltre alla sicurezza di un’anno di esperienza nella massima serie, ci sarà anche dalla sua parte Alessandro Cupisti. Il tecnico viareggio ha dalla sua capacità ed esperienza per consigliare al meglio il giovane sarzanese, per il quale stravede.
Chiudo con una riflessione: di solito da ragazzi in porta finisce sempre il più ciccione, quello che sa pattinare poco e male, che a orecchie basse non osa ribellarsi alla condanna, oppure il più imbranato con la mazza. Ma poi c’è l’eccezione: quando in porta ci va uno che lo sceglie, uno che spalle alla gabbia sente di aver trovato il proprio posto nel mondo e tocca i pali con il guanto scrutando silenziosamente la pista. L’eccezione, appunto; anzi l’anomalia. “Che sia un po’ matto?”, si chiedono i compagni. Forse, e spesso come ogni matto, il portiere è un solitario. Anzi, qualcosa di più: è un uomo solo.
Buon campionato, ragazzi giovani e vecchi. Ricordatevi che voi non siete uno del quintetto; siete qualcosa di diverso. La sfida è insita nel ruolo, uno contro tutti; la difesa della porta, come la difesa della terra santa. Perché una grande squadra non può avere che un grande portiere.
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