La burrasca dentro la Firs sembra non essersi placata e appare evidente che i vertici dell'hockey mondiale (sia quello su pista che quello inline) non si rassegnano alla cocente sconfitta patita al congresso di Roma e alle sue dirette conseguenze.
Ricordiamo che a Roma (qui il resoconto completo) i tre grandi sconfitti sono stati il presidente della federazione statunitense George Kolibaba, battuto da Aracu per la presidenza mondiale, l'australiana dell'hockey inline Valerie Leftwich, sconfitta per un solo voto per la vicepresidenza dal cileno (dell'hockey pista) Armando Quintanilla, e il presidente del Cirh Harro Strucksberg, il cui operato è stato sconfessato con la "restituzione" alla Colombia del diritto ad organizzare il mondiale under 20 di hockey pista.
Ora gli sconfitti provano a correre ai ripari.
Il primo a muoversi è stato Keith Noll, presidente della sezione Inline Hockey dell'Amateur Athletic Union (affiliata alla Federazione Statunitense USARS) e componente del Cirilh, il comitato internazionale dell'hockey inline di FIRS. Noll ha messo insieme un piccolo dossier sul presidente Firs Sabatino Aracu fatto principlamente di articoli di giornale tratti dal Fatto Quotidiano, dal Centro di Pescara e dalle note presenti su Wikipedia. Il dossier non contiene nulla che non sia già noto da tempo al pubblico italiano: si va dall'inchiesta aperta dalla Corte dei Conti del Lazio sui fondi della Fihp al processo sulla sanitopoli abruzzese. Tutto il materiale è stato inviato alla commissione etica del CIO chiedendo un parere sulla opportunità che Aracu continui a presiedere la Federazione Internazionale. Va sottolineato che la commissione etica del CIO non ha alcun potere di annullare l'elezione di Aracu, ma potrebbe esprimere un parere negativo e inviarlo all'executive board del CIO i cui poteri sono più ampi.
Il dossier ha un evidente difetto che lo rende sostanzialmente inoffensivo: pur contenendo notizie pubbliche da mesi (se non da anni, basta riguardarsi l'archivio di hockeypista.it), arriva all'indomani del Congresso Firs, quasi come una vendetta per la sconfitta subita (come, in effetti, ha tutta l'aria di essere). Un handicap grave perchè mette l'estensore nella posizione di chi sapeva, ma per qualche motivo ha taciuto. I tempi in politica hanno la loro importanza...
Anche dalla Germania tuonano contro Aracu. Lo fa il presidente dell'Iserlohn Ralf Henke, per un mese circa organizzatore dei mondiali Under 20 che ora si ritrova con le proverbiali pive nel sacco. A lui Harro Strucksberg aveva girato i mondiali dopo averli tolti alla Colombia. Una scelta ribaltata dalla Firs perchè giudicata illegittima (come abbiamo già raccontato in questo articolo). In un lungo comunicato stampa, il presidente dell'Iserlohn se la prende con la Firs e con Aracu in particolare, ospitando anche una dichiarazione dello stesso Strucksberg che giustifica se stesso dicendo: "In passato abbiamo avuto problemi di fatture non pagate in sudamerica che sono rimaste a carico del Comitato. Inoltre la Colombia non aveva effettuato nei termini il pagamento della prevista tassa. Non c'erano alternative a Iserlohn". Su quest'ultima affermazione Strucksberg si smentisce da solo; sul sito del Cirh è infatti presente un documento in cui è evidente come ci fosse una richiesta da parte della Spagna che non è mai stata presa in considerazione.
Il comunicato dell'Iserlohn termina con la ventilata volontà di ricorrere al Tribunale dello Sport di Losanna, anche se appare del tutto evidente che non ci sono i tempi per avere un verdetto in tempo utile per riportare in Germania il mondial under 20 che resta alla Colombia.