SPAGNIA-ITALIA 5-2 (primo tempo: 2-0)
MARCATORI: 3.14 Torra, 19.30 Gual. Nella ripresa: 0.04 Mariotti, 4.30 Alessandro Bertolucci, 6.23 Panadero, 9.33 Bargallo, 13.47 Ordeig.
SPAGNA: Fernandez, Panadero, Ordeig, Torra, Roca, Bargallo, marin, Gual, Gil, Trabal. All. Feriche.
ITALIA: Losi, Motaran, Orlandi, E.Mariotti, Palagi, Tataranni, M.Bertolucci, Illuzzi, A.Bertolucci, Barozzi. All. M.Mariotti.
ARBITRI: Sergio Insua e Daniel Costa (Argentina).
ESPULSI: per 2' Ordeig e Torra nella ripresa.
Il sogno dell'Italia di Massimo Mariotti di entrare tra le prime quattro del mondo si ferma contro l'insormontabile ostacolo della Spagna tricampione del mondo che batte gli azzurri con il risultato di 5-2. Una sconfitta onorevole, ma pure sempre una sconfitta che costringe l'Italia, ancora una volta, a lottare per le posizioni di rincalzo tra il 5° e l'8° posto.
E' l'esito spietato di una competizione ad eliminazione diretta dove chi vince va avanti e chi perde esce di scena anche quando, come nel caso dell'Italia, l'uscita è di quelle onorevoli. La Spagna si è dovuta sudare la qualificazione alla semifinale (che in compenso, contro il Mozambico, potrebbe essere una passeggiata) e per qualche minuto per la testa degli spagnoli deve essersi materializzato l'incubo di non potercela fare e di dover scontare una clamorosa eliminazione.
Questa italia ha lottato fino all'ultimo con i campioni del mondo. E' stata capace di difendersi (principalmente a zona) e di colpire con contropiede e tiri da lontano. E' riuscita a rimettere in piedi una partita che sembrava compromessa sullo 0-2 del primo tempo. Quello che non è riuscita a fare è di colpire duro quando ce n'è stata l'occasione. Un po' come contro l'Argentina, ma in momenti diversi.
Se nella partita di martedì l'Italia aveva mancato le conclusioni migliori nei primi minuti di partita, contro la Spagna la fase migliore c'è stata all'inizio del secondo tempo. Il gol a freddo di Mariotti e il pareggio di Alessandro Bertolucci hanno gelato il sangue degli spagnoli. Con tutto l'Aldo Cantoni dalla loro parte, gli azzurri hanno costruito in questa fase le occasioni migliori, ma non sono riusciti a concretizzarle, lasciando alla Spagna il tempo di rioridnare le idee e di ricostruire il vantaggio.
C'è da dire che la Spagna ha dimostrato di meritare il suo ruolo di leader mondiale. Innanzitutto mettendo in mostra individualità di grande livello; e non è un caso che il primo che citiamo è Sergi Fernandez, il portiere che Feriche ha preferito a Trabal, fino a questo punto del mondiale sempre titolare tra i pali iberici. E poi perchè ha dimostrato di avere una difesa solidissima e un reparto offensivo implacabile nei momenti che contano. Lo è stato nel primo tempo, sfruttando le uniche due leggerezze degli azzurri; lo è stato nella ripresa reagendo rapidamente al recupero italiano.
Meritano un discorso a parte le difese delle due squadre che, pur essendo una all'opposto dell'altra (mentre l'italia ha giocato con una zona stretta, la Spagna ha optato per una marcatura a uomo molto alta, con una cura particolare per Motaran, seguito come un'ombra per tutta la partita) si sono dimostrate entrambe particolamente ermetiche ed efficaci.
La sconfitta contro la Spagna ci catapulta dritti nelle braccia del Brasile (alle 18 ora locale, le 23 in Italia) che ha perso la più incredibile delle partite, regalando al Mozambico una pagina storica. Adesso il quinto posto è un obbligo per gli azzurri che devono iniziare a pensare al futuro, ossia al mondiale angolano del 2013. E' molto probabile che, chiudendo al quinto posto, gli azzurri si ritrovino nel girone con testa di serie il Mozambico che, salvo ulteriori imprese, è il principale candidato alla medaglia di legno e al quarto posto
L'Italia non si può permettere distrazioni nè contro i carioca, nè contro la vincente di Francia-Cile che, se tutto andrà per il meglio, incontreremo sabato pomeriggio.
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