Portogallo d'oro e Italia d'argento alla Coppa Latina di Follonica

Gli azzurri pareggiano 2-2 una spettacolare partita contro la Spagna e ottengono il miglior risultato dal 1990 a oggi confermando ancora una volta che l'Italia sta colmando il gap con le grandi. Un immenso Helder Nunes segna la sua terza tripletta e regala al Portogallo la sua 14' Coppa Latina.

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Scritto da Redazione - Pubblicato il 26/03/2016 - 22:39 - Ultima modifica 08/04/2016 - 23:00

L'Italia posa con la medaglia d'argento al collo.

Foto Marzia Cattini

L'Italia under 23 conquista la medaglia d'argento nella Coppa Latina che si è chiusa ieri a Follonica con il trionfo indiscusso del Portogallo di Helder Nunes. Gli azzurri hanno difeso con i denti la seconda posizione dal tentativo della Spagna di evitare a tutti i costi il terzo posto e di salvare almeno l'onore dopo la via crucis di venerdì sera contro il Portogallo. Ne è scaturita una partita spettacolare, forse la più bella di questa tre giorni follonichese, certamente la più intensa.
La sfida si è chiusa con un giusto pareggio per 2-2 che consente agli azzurri di conquistare l'argento in virtù della migliore differenza reti. Solo l'Italia, infatti, è riuscita a tenere testa ai campioni portoghesi, perdendo 4-3 alla prima giornata, mentre gli spagnoli sono stati spazzati via con un pesantissimo 5-1. 
Il secondo posto cancella 26 anni di delusioni. Era dal 1990, infatti, che l'Italia non saliva così in alto in questa competizione che è l'anello di congiunzione tra l'hockey giovanile e quello senior. E, quello che più importa, l'Italia è arrivata a questo risultato non per caso, ma giocando alla pari con tutti e, per di più, con la squadra più giovane del torneo. Lo rimarca, con soddisfazione, il CT azzurro Massimo Mariotti in questa intervista assieme al capitano azzurro Giulio Cocco.
La partita tra Italia e Spagna (che vi consigliamo vivamente di rivedere qui) può essere sostanzialmente divisa in tre fasi: la prima e l'ultima di marca spagnola, quella centrale di marca italiana. E' la Spagna, infatti, a partire con il piede sull'acceleratore; gli iberici devono vincere e fanno subito capire di non essere la squadra molle e fiacca che il giorno prima è stata stracciata dal Portogallo. A Quim Pauls manca Pau Bargallò (e non è poco), ma gli altri ci danno dentro. L'Italia sembra essere sulle gambe e, soprattutto, in gran confusione: gli errori in impostazione e le palline regalate non si contano. Una supremazia spagnola soverchiante che prende forma al 7' con il gol di Casas al termine di un'azione ubriacante e spettacolare alla quale partecipano tutti i giocatori spagnoli che danno dimostrazione di grande tecnica. L'Italia accusa il colpo, ma può contare su un Mattia Verona in formato top player che compie una serie di interventi decisivi in attesa che i suoi compagni trovino il bandolo della matassa. In qualche modo l'Italia arriva agli sgoccioli del primo tempo senza subire ulteriori reti. A rimettere a posto le cose ci pensa capitan Cocco, fin a quel momento quasi inesistente in pista: prende palla, si invola in contropiede e indovina un rasoterra angolattissimo che batte Català. Questo gol a 30" dalla sirena cambia la partita. Ad andare in tilt, adesso, è la Spagna che rischia di prendere il 2-1 nell'azione successiva, ma Català non è da meno rispetto a Verona. Si va al riposo sull'1-1.
La ripresa è l'esatto opposto del primo tempo. E' l'Italia che detta i ritmi, è Català che fa i miracoli. Non sul coast to coast di Verona al 6', concluso con un preciso tiro incrociato al sette, che porta l'Italia in vantaggio per 2-1 tra l'entusiasmo del pubblico del PalaMicheli di Follonica. La Spagna, mossa dall'orgoglio e dai muscoli più avvezzi a ritmi forsennati, prova a riprendere il controllo del match, al 12' si conquista anche un rigore, ma Verona para anche quello a Torres. A 6' dalla fine l'Italia ha il match point con Francesco Compagno che può battere il tiro diretto per il 10' fallo spagnolo; esecuzione quasi perfetta e pallina sul palo. Gli ultimi sei minuti sono di totale apnea per l'Italia che ha evidentemente finito la benzina e può soltanto cercare di difendersi dall'assedio spagnolo. A 3.30 dalla fine arriva il gol del pareggio di Alabart che trasforma il finale in una emozione continua. Verona fa tutto quello che può, ma a un minuto dalla fine deve arrendersi fisicamente: su un intervento in acrobazia si fa male e deve lasciare il posto al follonichese doc Michael Saitta che fa il suo esordio nella manifestazione nel momento più delicato del match; a lui l'onore della parata decisiva a 15" dalla fine che regala agli azzurri un meritatissimo argento.

A vincere la Coppa Latina, come detto, è stato il Portogallo. La squadra di Luis Senica si è presentata con giocatori di grande esperienza e con un Helder Nunes che è di un'altra categoria. La stella del Porto ha segnato tre gol all'Itlaia, tre alla Spagna e tre alla Francia. Miglior bomber del torneo e miglior giocatore in pista al PalaMicheli: vederlo giocare è semplicemente una goduria per gli occhi.

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