"Sofferta e meritata", il Centro Sport Valdagno si gode la promozione in serie A1

Il campionato di serie A2 ha decretato il trionfo del progetto Centro Sport Valdagno, nato dal trasferimento in Veneto della società di Pordenone e sempre più radicato in riva all'Agno. Dopo la promozione, ecco le interviste ai protagonisti.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 10/04/2014 - 14:55 - Ultima modifica 15/04/2014 - 19:38

Un bacino che ha partorito una favola. E’ stato infatti all’interno del Centro Sport Valdagno che si è sviluppato un progetto da sogno con la sezione hockey su pista che appena nato ha ottenuto la promozione dalla A2 all’A1.
“Alla fine la soddisfazione è grande –spiega Stefano Garbin, presidente del CSV-. Un ringraziamento va ai giocatori, all’allenatore e ai tecnici, e a tutti coloro che ci hanno creduto. Non sono stati momenti facili sebbene il trend sia stato impressionante: due sconfitte ed un pareggio. Una squadra che all’inizio era per certi versi “invisibile”, visto che prima nessuno aveva pensato a questi giocatori. Noi li abbiamo chiamati, uniti, e dato fiducia e loro ci hanno ripagato con un ottimo hockey e con un senso di responsabilità che non è mai mancato. Facile adesso sentirsi dire che ’era ovvio essere promossi in A1’. Un anno fa chiunque poteva imbastire una rosa del genere: lo abbiamo fatto noi con un buon connubio di economicità e qualità dei giocatori. E comunque ha vinto il gruppo, non solo dei giocatori ma di tutto lo staff del CSV ed intendo anche i genitori delle “Under 10”, del pattinaggio ed i volontari. Loro non hanno mai smesso di sostenere i ragazzi in pista e anche nella vita quotidiana: il vero modello vincente che spero resti nel tempo. Abbiamo ricevuto i complimenti e l’affetto inaspettato di alcuni giocatori ed allenatori delle squadre del campionato di A1, tramite telefonate e messaggi a me e ai ragazzi. E’ una dimostrazione palese che questa A2 è stata seguita e che siamo stati osservati con attenzione e rispetto”.
Al settimo cielo il presidente della sezione hockey su pista del CSV. “Sul mio profilo di Facebook ho scritto solamente una frase: ‘Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto’ –ricorda Roberto Fanton-. Dentro di me comunque fin dall’inizio ero convinto che questa squadra potesse farcela”.
Il pensiero seguente va alla mossa strategica di gennaio. “La scelta di portare qui Panizza è stata giusta. Ha portato peso e grande esperienza. E’ uno che non molla mai”.
Lungo la strada e in particolare quando mancavano quattro partite alla fine e il CSV aveva un solo punto di vantaggio non è mancato all’esterno chi ha speso gratuitamente ironia e cattivi pensieri. “Li abbiamo ripagati con fatti concreti. In altri termini abbiamo conquistato l’A1 con una giornata di anticipo –prosegue Fanton-. Era difficile psicologicamente essere primi per tutto il campionato, ma siamo riusciti a mantenere il vertice dalla prima all’ultima giornata. E questo nonostante un mare di problemi per infortuni. Ammetto che a volte è affiorata la tensione, ma c’è stata pure la forza di reagire. Così è successo dopo la sconfitta di misura (6-5) a Pieve che ha ridotto a una sola lunghezza il nostro vantaggio”.
A Fanton vengono ancora i brividi pensando a quanto poteva succedere nel derby a Thiene. “A 50” dalla fine eravamo in vantaggio 4-3 –rammenta-. I locali usufruirono di un penalty che però finì sul palo. Se fosse stato pari per noi sarebbe finito il campionato e lo avrebbe vinto il Pieve. Ho pensato subito che allora evidentemente si trattava di un segnale che questo era il nostro anno!”.
Solo gli U15 del CSV giocano a Pordenone. A Valdagno è stato avviato invece un corso di pattinaggio ccon 20 elementi ed esistono pure tre squadre giovanili con un totale di 50 giocatori. La promozione del CSV porta da quattro a cinque la presenza di squadre vicentine nella massima divisione.
Abbiamo onorato gli obiettivi –conclude il presidente Roberto Fanton- e siamo felici per i giocatori tutti convinti di questo progetto. In testa il capitano Pranovi che era fermo da tre anni”.
Eccolo allora il capitano, un vero simbolo biancoceleste. “E’ stato un anno più difficile di quanto mi potessi immaginare –sottolinea Pietro Pranovi-. Ogni avversario che incontravamo voleva a tutti i costi spendere più di quanto aveva per batterci. Ma il nostro gruppo è sempre stato coeso ed ha sempre dimostrato di voler lavorare con impegno”.
Gli esperti del settore sostengono che il portiere vale almeno il 60% delle fortune di una squadra. “In realtà questo campionato è stato sofferto più del previsto –afferma l’estremo Nicola Comin-. Alla fine comunque la soddisfazione è maggiore. Abbiamo dimostrato gran carattere. E’ vero che a volte le difficoltà ce le siamo create, ma quel che conta è il risultato finale”.
Se Comin e Trento si sono rivelati dei Fort Knox c’era però bisogno di chi fungesse da cannoni contro le difese avversarie. Il CSV ne ha proposti due. Accanto a Brendolin un bomber doc valdagnese. “Questa promozione è stata una gioia immensa, ma anche un po’ inaspettata –spiega Alberto Peripolli-. Non pensavo di farcela quando siamo andati incontro alle sconfitte di Sandrigo e Pieve e al pareggio con il Montecchio Precalcino. Credetemi, quest’anno era più facile salvarsi in A1 che essere promossi in A2! Abbiamo disputato durante la stagione amichevoli con Bassano, Breganze e Trissino e sono state tutte tirate. I maggiori problemi in A2 li abbiamo incontrati con avversari che erano schierati a zona”.
In quest’anno d’oro c’è un degno rappresentante nel quartetto dei non valdagnesi. “Quando sono arrivato a gennaio la squadra aveva un buon margine di punti di vantaggio –ricorda Michele Panizza-. Pensavo che sarebbe stato tutto facile, ma tutte le partite seguenti hanno richiesto un impegno enorme. Il successo finale è però giustificato anche dal fatto che la società in fase di programmazione ha puntato su giocatori forti. Logico quindi che ci fossero ambizioni di promozione”.

 

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