Trissino saluta Angelo Sinico, il presidente dello scudetto e dirigente FIHP e LNH

Una folla commossa si è stretta ieri intorno alla famiglia di Angelo Sinico, presidente del Trissino dello scudetto, ma anche ex presidente della Lega Hockey ed ex vice presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.

Scritto da Giannino Danieli - Pubblicato il 06/11/2013 - 14:50 - Ultima modifica 09/11/2013 - 09:55

Una costante di grande impegno sia nel sociale che nel mondo dello sport. A piangere la scomparsa di Angelo Sinico a 82 anni non ci sono soltanto la moglie Lina Rasia e i cinque figli, ma l'intera Trissino ed il Vicentino assieme al mondo hockeystico nazionale. All'abbraccio di commiato, martedì 5, la chiesa parrocchiale di S. Pietro a Trissino ha fatto fatica a contenere le persone che hanno voluto essere presenti per dare l'ultimo saluto non solo ad un personaggio di spicco che s'è distinto anche ben fuori dai confini della Regione, ma soprattutto a quello che è sempre stato l'amico della porta accanto.
Ci piace ricordarLo quando lo sorreggeva una buona condizione fisica e faceva una spola continua tra Trissino e Roma per partecipare alle assemblee, spesso spinose, della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio nella quale ricopriva il delicato ruolo di vice presidente vicario. Personaggio integro anche in queste vesti, lontano da interessi di campanile e piuttosto strenuo lottatore per il bene generale dell'hockey italiano. In poche parole bacchettate verbali, senza peli sulla lingua, dirette a qualsivoglia persona o situazione che non rispettasse regole ed etica. Lo ricordiamo particolarmente vicino negli ultimi giorni di vita ad un grande personaggio com'è stato Raul Micheli, che rispettava in maniera straordinaria.
Ancor prima del ruolo di vice presidente vicario Fihp, il cav. Sinico in ossequio all'impegno per divulgare la pratica dell'hockey, nel 1982 divenne presidente della Lega Nazionale Hockey Pista per 8 anni. Fu pure presidente della sezione trissinese della Federazione attività ricreative italiane.
Un pezzo d'uomo così Angelo Sinico che, per quella sua statura gigantesca e lo sguardo molto incisivo, poteva incutere di primo impatto un po' di soggezione. Che, però, spariva immediatamente dopo l'approccio. Lo testimonia la larga stima che godeva, non solo in ambito professionale, ma anche nel sociale. Il cav. Angelo Sinico fu infatti apprezzato come uno dei fondatori della Pro Loco nel 1991. Non da meno da chi ha ruotato attorno al panorama dell'hockey pista, in primis quando fu presidente dell'Hockey Trissino nel mitico anno dello scudetto (1978) con fior di giocatori come Golin, Faccin, Cerato, Massimiliano Nicoletti (papà di Diego, nazionale azzurro e pedina insostituibile del Valdagno 1938). Poco dopo gli si affiancò nelle vesti di segretario Lorenzo Zarantonello per una lunga militanza a braccetto. "Una grande virtù di Sinico era quella naturale disponibilità di dare ascolto e parlare con tutti -ricorda Zarantonello-, compresi i bambini. Un uomo di ampie vedute che dimostrava autentico interesse anche per le cose più semplici, sempre disponibile a discuterne. Un uomo al quale, ovviamente dimostrando il dovuto rispetto, gli si poteva dare del tu".
Ha retto i suoi numerosi incarichi con dignità anche quando le forze avevano cominciato a mancare ed ha sofferto doppiamente quando la malattia ha avuto il sopravvento.
Il congedo che vogliamo fare dal cav. Angelo Sinico lo troviamo in uno dei tanti gustosi aneddoti che conserva ancora nella memoria Zarantonello. "Nell'anno dello scudetto -rammenta l'ex segretario- appena finiti gli allenamenti si andava tutti a casa sua per degli straordinari momenti conviviali. Si faceva quasi sempre mattina, qualche giocatore da lì andava direttamente al posto di lavoro. Tutti volevano godere fino all'ultimo istante di quella compagnia e di quell'atmosfera che Angelo sapeva creare".

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