Viareggio, Sarzana a una tradizione italiana da rinverdire

Nata nel 1981, emulando la Coppa UEFA del calcio, la Coppa CERS è stata nel suo primo terzo di vita la “Coppa degli italiani”. Stregata per quarant’anni la Coppa dei Campioni, è nella terza competizione internazionale che nostri i club trovano la loro massima espressione.

1981 Prima coppa con 10 partecipanti: vince il Sesimbra
Il 25 Aprile del 1981 debuttano nella neonata competizione due squadre italiane: l’Amatori Lodi ospitando gli svizzeri del Vevey e la Reggiana, che si sobbarca un viaggio a Darmstadt, in Germania. Le partecipanti sono solamente 10, quattro disputano un turno eliminatorio (Sesimbra Vs Gujan-Mestras e Vic Vs Noia), mentre il cammino dei nostri club sarà breve e si fermerà in semifinale: l’Amatori viene battuto dal Sesimbra, rognosa formazione lusitana, mentre - a sorpresa - la Reggiana viene eliminata dagli olandesi del Lichtstad. Il 27 giugno 1981 saranno proprio i lusitani a sollevare la prima Taça CERS della storia, in quello che resta a tutt’oggi il loro più grande risultato.

8 Successi nelle prime 13 edizioni
Nella seconda edizione aumentano le partecipanti ed il Monza arriva in finale: di fronte trova però il Liceo La Coruna, all’inizio della sua splendida epopea: il 12-4 subito in Galizia non è rimediabile e la seconda edizione “se queda en el Riazor”.
Dal 1982-83 cambia il vento e le formazioni italiane danno inizio ad una sorta di dominio, con 8 vittorie in 11 anni. La prima giunge in un torrido mese di luglio del 1983, grazie al Vercelli che s’impone sul Giovinazzo in una finale tutta italiana.
L’anno successivo il Novara cede il trofeo allo Sporting Lisbona, vendicandosi però nel 1985, quando batte il Cerdanyola e conquista il suo primo alloro continentale. Nel 1986 il Bassano viene battuto dal Tordera di Jordi Valverde: è l’ultima sconfitta prima di un poker consecutivo.
Nel 1987 l’Amatori Lodi rimonta il Noia con le magie di Rocha e Belli.
Anno 1988 ancora una remuntada, con il Vercelli capace di ribaltare il ko di Paço d’Arcos.
1989 un fortissimo Beretta Hockey Monza, composto dai fratelli Mariotti, Cardà, Vitor Santos, Marrone e Marzella, batte nettamente un Igualada ancora acerbo in campo continentale.
Nella stagione '89-'90 il Seregno ottiene il suo unico alloro europeo, vincendo nella maniera più bella, con un 7-6 all’overtime in casa del Barcellona.

Il bis del Novara prima di una lunga pausa
Dopo la pausa del 1991 (vittoria del Benfica sul Reus), il Novara ottiene due successi consecutivi, impresa ripetuta solamente dal Reus nel 2003 e 2004. Prima sconfigge l’Igualada in una finale combattutissima (2-4 a Les Comes ribaltato dal un 4-1), poi batte il “Thiene dei miracoli” grazie ad una magistrale prova di forza nella gara di andata, vinta 8-2.

Massimo Mariotti, il Re di Coppa, porta il Follonica in trionfo
Il protagonista assoluto della Coppa CERS è Massimo Mariotti. L’attuale C.T. della Nazionale ha conquistato il trofeo in ben 6 occasioni, tre delle quali consecutive: Novara ’85 e ’93, Vercelli ’88, Monza ’89 e Seregno ’90. La sesta coppa CERS se la aggiudica nel 2005, quando porta al successo il suo Follonica nella doppia veste di giocatore/allenatore. Un trionfo da record, che riporta il trofeo in Italia dopo 11 anni d’attesa.

Bassano, l’ultimo vincitore
Quella di Viareggio sarà la decima edizione delle Final Four, introdotte nel 2007/2008. Da allora l'Italia ha vissuto le sconfitte di Valdagno e Breganze e il successo del Bassano, capace di far sua la Coppa del 2012 prevalendo ai rigori sia in semifinale con il Vilanova, che nell’atto conclusivo, quando venne sconfitto il Braga del giovane fenomeno Helder Nunes. Per i giallorossi si tratta della prima vittoria dopo tre k.o. in finale (’86, ’04 e ’05).

Il Matera, l’ultima meteora, e lo strano destino di Borsi
La storia recentissima parla del miracolo compiuto un anno fa dal Matera, che è riuscito a raggiungere le Final Four al debutto continentale. Per il "superstite" Davide Borsi, si tratta della seconda fase finale consecutiva, che questa volta giocherà vestendo la “camiseta” del suo Sarzana, con cui proverà a vendicare l’amaro ko subito dal Barçelos.