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Viareggio e Valdagno cercano lo scatto verso lo scudetto al terzo atto di finale


Questa sera alle 21 (diretta su Raisport 2) si gioca la terza partita della finale scudetto che romperà l'equilibrio incredibilmente raggiunto con una emozionante gara 2. Fino a oggi è stata la finale delle rimonte (del Valdagno in gara 1 e del Viareggio in gara 2) e del fattore campo. Al termine della telecronaca, approfondimento in diretta con 51' minuto.

Scritto da Roby Paglianti - Pubblicato il 12/06/2012 - 10:12 - Ultima modifica 12/06/2012 - 22:47

Uno Tsunami bianconero si è levato dalle acque del mare e si è abbattuto con tutta la sua forza su un Valdagno incredulo. Questo tsunami ha un nome e i viareggini lo conoscono bene. Si chiama Alessandro Bertolucci, per tutti "lo zingaro". I sogni di un Valdagno baldanzoso per buona parte della gara si sono sbriciolati come cristalli nel tiro del viareggino, classe 1969, che si è insaccato alle spalle di un Oviedo incolpevole.
Da qui si riparte per gara 3.
Gli stati d'animo sono differenti. Un CGC Viareggio meno contratto. Un mister che dedica una giornata ad una passeggiata sul mare in compagnia del suo cane. Un Garcia che sfrutta il tempo libero per stare con la famiglia e con i fratelli Bertolucci che non si stancano mai di parlare di Hockey.
La fan page dei tifosi del "Centro" ribolle, come le reti di tonnare che poco a poco chiudono il cerchio.
Gli uomini di Mister Mariotti hanno sentito l'odore del sangue e hanno ben chiaro l'obiettivo. Tenersi stretto lo scudetto cucito sul petto per un altro anno.
Valdagno non fa paura. Un profondo rispetto sì, ma lo "Zingaro & company" hanno dimostrato che la cosa si può fare!
Quali vecchietti? Quale calo fisico? Qui nessuno è stanco. Dipenderà dalla bellezza di Viareggio, dipenderà dall'amore incommensurabile dei tifosi, o da chissà quale altro fattore a noi comuni mortali sconosciuto, ma qui tutti corrono come dei ventenni.
Con l'entusiasmo di neofiti e l'esperienze di mostri sacri dell'hockey.
La prevendita dei biglietti per la terza partita ha visto code immense di fronte alla sede bianconera in via Vittorio Veneto, tanto da ostruire il passaggio alle autovetture. Una intera città è carica e crede fermamente in questa squadra; del resto come potrebbe essere il contrario, visto che dati per spacciati contro Breganze, Forte dei Marmi e per ultimo contro il Valdagno, alla luce del risultato di gara 1, hanno sempre saputo reagire come dei veri leoni. Chi scende in campo al PalaBarsacchi sa che non affronta mai una squadra di hockey, bensì dei gladiatori di altri tempi, decisi a portare a casa il risultato, costi quel che costi.
Un immenso Emanuel Garcia, autore di una quantità impressionante di gol nella sua prima stagione italiana, sta continuando ad aumentare il numero delle palline messe a segno. Fiero di giocare nella città dove è nata sua figlia e come lui stesso dice: "Questa per me non sarà mai una città normale, qui è nata mia figlia!". Un Garcia che si sente piu' salmastroso che mai e che, come i suoi compagni, punta dritto alla meta.
La ricetta per la terza puntata scudetto è sempre la solita: cinque gladiatori in campo, un pubblico invidiato persino da sport più seguiti e una città che straripa di amore per le maglie bianconere. Valdagno è avvisata, ma forse non serve. Ormai conoscono l'arena viareggina e il supporto che i suoi tifosi sono sempre pronti a dare, senza un attimo di sosta.
Clima sereno, giocatori carichi al punto giusto, soprattutto un Orlandi strepitoso in gara 2, che si candida al ruolo di "incubo ufficiale" per gli uomini del Valdagno.
Comunque vada questo è grande hockey, quindi sin da ora, in perfetta parità tra le due squadre, un grazie anche alla compagine di Mister Vanzo.

Parole chiave: Serie A1, Play Off Scudetto, Finale, Gara 3, CGC Viareggio,
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