Premessa: il Sarzana non ha rubato nulla. I rossoneri hanno fatto la loro partita e hanno vinto con merito. Ma quello che si è visto al Centro Polivalente ha del clamoroso: falli di squadra che lievitano, come funghi nei boschi sul tabellone, senza che nessuno in pista abbia fischiato qualcosa, secondi che vengono mandati avanti come se fossimo nel film di "Ritorno al futuro", falli fischiati per quella non scritta legge della compensazione per tenere calmi gli animi. Ma il problema non sta solo qui, perché il problema non è solo in Sarzana-Valdagno, ma in un sistema inerme di fronte a veri propri show di chi brandisce il fischietto: poi si pretende di mandare questo sport (e magari questi signori) alle Olimpiadi.
E allora forse è meglio restare nel nostro piccolo nido e chiederci perché uno sport così nobile e bello non riesce ad avere i palcoscenici che meriterebbe, visto che problemi come quello della classe arbitrale e delle trasferte vietate vengono nascoste sotto il tappeto perché tanto va bene così.
LA CRONACA
Valdagno ancora privo di Nicolia si presenta con Gnata tra i pali il trio Rodriguez - Nicoletti - Platero in sostegno alla punta Tataranni. Risponde Cupisti con l’indemoniato Corona in porta, nelle retrovie Sterpini con Borsi (anche per Davide prova da extraterrestre) in attacco Squeo con Dolce. Si parte e si capisce subito che per Valdagno non sarà serata fortunata: bastano appena 57” a Platero per prendere confidenza con il palo. Risponde Sarzana con Borsi, ma Gnata è monstre, si distende e para; è ancora lo stesso Borsi a rendersi pericoloso per vie centrali, ma la pallina va alta di poco. Il Sarzana rompe gli indugi a 11.51: su una serie di tiri la difesa veneta si apre paurosamente, ne approfitta Dolce che scende centralmente per poi decentrarsi sulla sinistra, Gnata va giù e l’attaccante rossonero lo trafigge, 1-0.
La risposta del Valdagno è prepotente e si materializza in due azioni fotocopia per mano di due stessi interpreti: Tataranni fa l’assist-man e mette per ben 2 volte una pallina deliziosa che però Platero non riesce a tramutare in gol; così il bomber materano prova in prima persona a scalfire quel muro che è Simone Corona: al 18.20 il numero 8 laniero spara in porta a botta sicura dopo essere stato ben servito, ma il numero 10 locale è strepitoso e respinge; così è Squeo che ha una ghiotta occasione, ma alza da pochi passi. A 19.11 Sarzana raddoppia: su un tiro centrale di Platero i rossoneri sono micidiali e ripartono, Squeo si fa metà pista da solo e scarica in porta di violenza il 2-0. Il finale di tempo è traumatico per i campioni d’Italia: a 4.42 dall’intervallo Gnata fa una magata su Rossi respingendo un tiro destinato in gol; quel gol che invece fa Borsi che impreziosisce una prestazione da incorniciare: il tiro del numero 11 vince la resistenza di Gnata e si insacca, 3-0.
A 1.58 dalla sirena gli arbitri salgono in cattedra e si inventano un rigore per i padroni di casa: c’è un blu dalla panchina, Valdagno resta in 4 e Gnata para a Borsi il susseguente rigore. Il portiere laniero però non può nulla nel periodo di power-play quando Squeo viene ben imbeccato a centro area e spinge in rete il 4-0. Per Valdagno è buio pesto.
Ripresa. Come spesso accade il grande cuore di questi ragazzi fa cambiare la trama del match: Sarzana però non subisce passivamente ed è il sempre presente Borsi a obbligare Gnata a fare gli straordinari; fa lo stesso il collega Corona dall’altra parte su una grande invenzione di Tataranni. A 2.39, il numero 10 laniero fa una magata su Borsi perdendo la stecca, il regolamento non consente al portiere di intervenire senza di essa ed è per questo che il fiscalissimo Galoppi decreta il rigore che però capitan Sterpini spara fuori. Passano pochi secondi e il duo materano Festa-Tataranni si fa neutralizzare da Corona che deve aver nascosto dietro la schiena 2 braccia in più. E' poi Dolce, pescato tutto solo al centro dell’area, a mangiarsi il gol spedendo alto. Finalmente, a 5.01, arriva il primo sussulto valdagnese: Festa si incunea in area da sinistra a destra e tira, stavolta Corona non può nulla, 4-1. Il Valdagno sente l’odore della preda e Tataranni si fa ipnotizzare dallo strepitoso numero 10 sarzanese che si deve però inchinare al bomber quando a 9.50 lo buca sul suo palo di sinistra sulla punizione di prima per il decimo fallo dei locali, 4-2. A 12.55, Sturla commette un brutto fallo, Galoppi inizialmente non fischia, in seguito (quasi fosse intimorito da parte del pubblico) sventola il blu in faccia al numero 82 rossonero; così Tataranni si fa parare la punizione di prima per poi realizzare il gol del 4-3 che riapre definitivamente l’incontro. Incontro che impatta sulla parità quando la conclusione di Rodriguez varca la linea di porta quel tanto che basta per far valere il 4-4 a 13.37. Il pareggio però non dura molto: Nicoletti mette giù Dolce e si prende il blu, Squeo spara fuori la punizione di prima, ma a 15.25 Borsi firma la sua personale doppietta in power-play beffando Gnata sul suo incrocio, 5-4. A 5 minuti dal termine Squeo prova a travestirsi da Babbo Natale per Valdagno beccandosi un blu per proteste, ma il bambino Tataranni non scarta il gustoso regalo facendosi parare il tiro diretto. Durante il power-play rischia di scapparci anche la beffa con Sterpini che si presenta tutto solo di fronte a Gnata che fortunatamente tiene a galla i suoi. A 2.33 dal finale del match Valdagno arriva a quota 10 falli, ma Squeo si fa respingere da Gnata il diretto.
Purtroppo questa è l’ultima emozione di una serata amara: stavolta al Valdagno non riesce l’ennesimo miracolo sportivo seppur, sotto di 4, era riuscito comunque a raddrizzare il match in una serata che, visti i risultati dagli altri campi, fa masticare ancor di più amaro alla banda di Vanzo. Comunque niente drammi, punto a capo e si ricomincia: non c’è occasione migliore di un bel derby della valle.