Immeritata! E che qualcuno provi a dire il contrario. Il Valdagno esce a mani vuote dallo scontro col Forte, ma non sconfitto. Quello no. Quello è un vocabolo non concesso per quello che hanno messo in pista i ragazzi di Vanzo ieri sera; perché se dopo essere stato avanti di 2 vieni riagganciato e ci metti 8” a tornare avanti, o se vieni nuovamente ripreso a 5’ dal termine e ce ne metti 20” per far vedere quanto tieni a questi dannati 3 punti allora no, non sei sconfitto. Per certi versi andava stretto il pari ai biancoazzurri, figuriamoci veder la partita sfumare via così.
Bisogna ripartire da qui, perché quello visto stasera è stato un bel Valdagno: stoico, eroico. E se Crudeli nel pre-partita aveva affermato che questo Forte dei Marmi è lontano dalla perfezione si è presto capito il perché. Le formazioni si schierano in campo con i padroni di casa con Stagi tra i pali, in difesa Orlandi e Torner, davanti Gil con Cancela. Vanzo, che alla fine ha dovuto rinunciare al suo capitano Nicolia (tenuto ai box per una squalifica che non ha alcuna ragione logica, e lo stesso mister che non scende mai in polemiche, a differenza di altri, si è voluto togliere il sassolino dalla scarpa prima della partita) schiera Gnata in porta, Rodriguez, Nicoletti e Platero a supporto di Tataranni.
Il match comincia a ritmi blandi e con un’attenta fase di studio: Torner al 2’ e Nicoletti al 5’ cominciano a prendere le misure su conclusioni dalla distanza; poi è Orlandi a provarci, ma Gnata è bravo a sventare col guantone. Lo stesso Gnata, al 9’, sbarra la strada a Torner e al 10’ chiude su Cancela. Il Forte prova a fare la partita, ma fatica a imporsi. Ecco allora che Valdagno all’11 comincia a mettere la testa fuori dal guscio anche se uno scambio tra Tataranni e Nicoletti non porta i frutti sperati. A 11.55 la prima, vera clamorosa chance della partita: Orlandi aggancia Tataranni e si prende il blu; il bomber di Matera fa tutto bene sulla punizione di prima, ma il palo si frappone tra lui e il gol. In power-play Valdagno non riesce a costruire azioni significative. Quello che fa invece lo scatenato Tataranni al 15’ quando in girata si vede negare il vantaggio da un reattivo Stagi. 2’ più tardi, al 17’, ecco che arriva il break: Festa illumina la strada e Tataranni lo serve splendidamente, l'ex lodigiano è come lama nel burro nella difesa toscana, traversa-gol e 0-1. Non c’è tempo di gestire il vantaggio che si è già 0-2: Festa questa volta veste i panni dell’uomo assist e serve alla perfezione Platero che sgancia in porta il raddoppio. I padroni di casa, frastornati, accusano il colpo. A 4.20 dall’intervallo una ripartenza ospite in velocità non va in porto, così è Verona al 22’ a far venire i brividi a Valdagno timbrando il montante.
Ripresa. Passano 53” e Gil si rende per la prima volta pericoloso alzando sopra la traversa. Risponde Valdagno a 2.55 quando un tiro carambolato di Platero finisce sulla traversa. A 7.17, viene decretato un rigore da Da Prato (fallo di Cocco?); le immagini televisive mandano più volte in replay per quanto è misterioso il “fatto” in area valdagnese, senza dare l'impressione di poter dar senso a una decisione che sembra assurda. Purtroppo alla fine Orlandi dal dischetto trafigge Gnata sulla sua destra, causa uno sbilanciamento del portiere dovuto all'attesa, lunga, del tiro (fino ad allora il Forte aveva sbattuto su un Gnata in versione saracinesca, senza sapere più a che santo appellarsi per riuscire a battere il numero 10 veneto - l'episodio del rigore è tale che cambia l'inerzia della partita ridando fiducia ai rossoblu), 1-2. Esattamente un minuto più tardi il Forte potrebbe pervenire al pareggio se la conclusione di Cancela non si stampasse sulla traversa. Valdagno non ci sta e lancia la sua risposta dalla stecca di Tataranni che tira fuori su staffilata laterale. A 10.52 arriva il pareggio rossoblu: Cancela va in alza schiaccia per tentare di sfondare; il tentativo viene respinto, ma è lo stesso numero 74 a raccogliere nuovamente vincendo la resistenza di Gnata sul primo palo, 2-2. Pallina al centro, e in 8” l’incontenibile Platero si presenta davanti a Stagi e lo silura all’incrocio alzando la pallina da pochi passi, 2-3. Col nuovo vantaggio che sa di mazzata per i padroni di casa, Valdagno prova a gestire; ma ecco che a 12.10 arriva la beffa: su conclusione laterale dalla sinistra, tutti aspettano una parata o una pallina che finisca fuori; invece resta vagante in area dove il lesto Cancela approfitta di uno Gnata sbilanciato per trafiggerlo, 3-3. A cavallo tra il 13 e il 14 minuto succede di tutto: dapprima Gnata sbarra la strada a Orlandi; poi Gil colpisce la traversa con una sassata; infine Platero firma il suo personale hat-trick portando avanti nuovamente i suoi con un delizioso alza schiaccia sul quale Stagi non può far altro che alzare bandiera bianca, 3-4. A 14.49 Valdagno ha il colpo del k.o.: in un 2 contro 1 Nicoletti serve alla perfezione Rodriguez che però non ha la freddezza necessaria e spara fuori. A 16.04 viene decretato un nuovo rigore al Forte: questa volta Gnata dice a Orlandi che la porta è chiusa. A 19.53 però Gil confeziona la sua personale azione, finta il tiro e spedisce un siluro all’incrocio lontano: questa non si prende, 4-4. Valdagno, come i gatti, ha 9 vite e no si arrende. Passano una ventina di secondi dal pareggio subìto quando Tataranni, splendidamente imbeccato da Festa, spara al volo in porta infilzando Stagi, 4-5 e personale dedica a un tifoso speciale di nome Carlos Nicolia che è lì nell’angolo, che ha voluto essere presente e soffrire e gioire assieme ai suoi compagni di squadra. L’abbraccio e tutta la scena è da strappa lacrime e meriterebbe finale migliore di quello che invece si va a materializzare. Valdagno arriva a 10 falli di squadra, sul diretto ci va Gil che mortifica Gnata in rasoterra, 5-5.
Al di là delle cervellotiche decisioni sui penalty, lascia molto amaro in bocca la gestione dei falli di squadra. A Platero ne sono fischiati in continuità, a volte solo per tentativi di anticipo (non ha una gran stazza l'argentino), ogni blocco è sanzionato, mentre dall'altra parte steccate e cadute valdagnesi sono liquidate con perentori “su su … rialzarsi”. Ora Valdagno non adotta difese così aggressive da dover terminare i match con il doppio dei falli di squadra degli avversari; nel caso specifico nemmeno giunti al decimo, nonostante il continuo operare del Forte in rimonta.
I campioni d’Italia non ci stanno e hanno la ghiotta occasione ancora con Platero a 21.46 che da due passi alza di un soffio. Chi non sbaglia è Forte dei Marmi. La difesa si perde completamente Cancela a 23.34 su incursione laterale dalla sinistra, Gil lo serve al bacio e Gnata è battuto, 6-5.
Finisce con un risultato indigesto, da amaro in bocca. Ingiusto, perché Tataranni e soci avrebbero meritato molto di più. Non c’è tempo per guardare la classifica o per piangersi addosso, c’è da riorganizzarsi. Sabato per la trasferta di Prato, e tra una settimana tra le mura amiche per il derbissimo col Bassano, per trasformare amarezza e delusione in rabbia agonistica da scatenare contro gli avversari in pista.