La serata inizia ancora sugli echi freschi dell’impresa contro Bassano, con una buona cornice di pubblico, giunto anche dalla vicina Breganze. La capolista inizia con Gnata, Cocco “grande”, Teixido, De Oro e Gimenez, in classica maglia rossonera (al posto della tenuta da trincea tipo Call of Duty). Valdagno parte con il “five” base, Cunegatti, Zen, Campagnolo, Fariza e Peripolli; fischiano Carmazzi e Di Domenico.
I primi quindici minuti del primo tempo sono giocati a buon ritmo, con discreto impegno dei due portieri. I rossoneri fanno un grande possesso palla, mentre Valdagno risponde in ripartenza. Si mette in luce soprattutto Teixido, autore di un paio di giocate notevoli; dà ritmo e cadenza alla gara, ma si spegnerà poi nella ripresa, forse per il dispendio d’energia profuso. È lui che porta in vantaggio Breganze su rigore al 10’32” dopo che Cunegatti para il primo tiro, per poi essere “diteggiato” da Carmazzi e costretto alla ripetizione: 0-1. A otto minuti dalla fine i rossoneri sembrano poter sigillare la loro supremazia e invece è Valdagno che non ci sta. Al minuto 7'48” Juan Fariza scende con la palla, finta e passa un assist delizioso a Zambon, che mette in rete il pari: 1-1. La “furia rossonera” sale in cattedra per riportarsi avanti e, così, finisce per subire una stupenda ripartenza biancoblu; siamo a quattro minuti dal riposo, Zen corre sulla corsia sinistra e smista il gioco lungo trovando Alberto Bertoldi, che insacca in diagonale: 2-1. Il tempo termina con un bel Valdagno, un Breganze pieno di grinta e un salto acrobatico del sig. Carmazzi che, per evitare una pallina imita Wile Coyote alla balaustra.
La ripresa si gioca sulla stessa falsariga, con in più alcune decisioni arbitrali tali da scontentare tutti, senza influire più di tanto sul risultato. Non passa nemmeno un minuto quando Carmazzi fischia un penalty per fallo su De Oro, ai più parso esagerato. Il piccolo catalano rossonero Teixido, tuttavia, si fa parare il tiro. Dopo quattro minuti stessa sorte tocca a Fariza, cui Gnata sventa un velenoso tiro diretto (il decimo fallo breganzese). Al minuto 19'44” il Valdagno esegue il suo capolavoro: Campagnolo scende veloce sulla sua destra, alza lo sguardo e cambia completamente gioco sul versante opposto dove Giovanni Zen fulmina in porta il 3-1. Tripudio sugli spalti.
A questo punto esce il carattere di Breganze, qualche valdagnese rifiata e la squadra di casa inizia a soffrire il ritmo elevato imposto dagli ospiti. Sale in cattedra l’ex “enfant prodige” di casa Giulio Cocco, volitivo e agonisticamente “cattivo” come mai; si prende cura di Fariza, molto più grosso di lui, lo sfida, lo spinge (sotto il paterno sguardo di Di Domenico) recupera palle e sbuffa sudore in discese fulminee. A dieci minuti e quaranta dalla fine, Cocco “piccolo”, spacca in due da solo la pista in verticale e, prima di essere steso in area, infila in estilada il 3-2. Dopo soli tre minuti ancora Giulio Cocco, dietro la porta, rientra a sinistra di Cunegatti e, invece di fare l’alza e schiaccia tipico di casa Cocco, beffa portiere e Campagnolo con una palla rasoterra e pareggia il 3-3. Il finale del match è emozionante e caotico con confusione, palle perse, cadute, botte e spinte, serafici fischietti, ma il risultato non si schioda più e rimane pari.
Il match termina tra gli applausi del Palalido in piedi a ringraziare e salutare questa squadra che, nella stagione, ha sofferto ed ha dimostrato di saper soffrire. Manca solo l’ultima trasferta a Forte, ma già possiamo tracciare un piccolo consuntivo. Questi ragazzi, presentati, come dicevano in giro, come la “squadra senza qualità”, una “squadra di terzini” (dimenticando la classe infinita di chi giocava in porta) ha saputo guadagnarsi stima, ammirazione e affetto anche tra i tifosi più esigenti. Il Valdagno di Nicolia faceva esultare, quello di Nicolia e Gil faceva brillare gli occhi, quello di Lucas Ordoñez faceva sognare, … quello di Juan Fariza ha colpito il cuore; impegno di tutti, sudato nelle difficoltà e guidato da Vanzo fino all’obiettivo stabilito.
Alla fine Valdagno ha ottenuto più o meno quanto previsto dalla sua caratura tecnica, magari andando a far punti dove meno ci si sarebbe atteso; tuttavia questa stagione era una scommessa non facile, vinta creando una “squadra”, compattando un gruppo, con serietà e sofferenza sino agli ultimi due liberatori derby in casa. Juan Fariza, gallego, è stato, probabilmente, la sorpresa assoluta del campionato italiano. Conosciuto da pochi, non arrivava da celebri squadre spagnole, ma dal CP Cerceda, che in Italia definiremmo una “provinciale” galiziana; ciononostante ha dimostrato grande carattere ed un’inattesa propensione ai gol (ben 32 reti sinora!). Da queste certezze Valdagno riparte, per Forte senz’altro, ma, soprattutto, per una nuova stagione e nuove sfide biancoblu.