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Valdagno risponde al Viareggio sbancando Lodi


Scritto da Redazione - Pubblicato il 07/05/2011
Amatori Lodi – Isello Valdagno 2-4 (2-2)
Amatori Lodi: Losi, (Bassi); Bresciani, Montigel, Romero, Motaran, Festa, Platero, Frugoni, Sanpellegrini, Frugoni. All Aldo Belli.
Isello Valdagno: Oviedo, (Vallortigara), Travasino, Panizza, Randon, Pace, Antezza, Rigo, Nicolia, Tataranni, All. Gaetano Marozin
Arbitri Barbarisi e Da prato (ausiliario Fronte)
Reti P.T. 4’ Tataranni; 9’ Festa; 12’ Autogol Bresciani; 19’ Bresciani S.T: 4’ Rigo; 12’ Nicolia
Esp: S.T. Platero (2’)
Spettatori 2500 circa.

Il massimo risultato con il minimo sforzo.
Dario Rigo, autore di una grande prestazione, se la ride sotto i baffi a fine partita “non è stato proprio… minimo lo sforzo, però abbiamo sfruttato davvero bene tutte le occasioni che ci sono capitate”. Traduciamo noi: il Lodi ha disputato una buona partita, ma il Valdagno ha dimostrato di essere un gradino sopra, giocando un match sornione, senza mai forzare ritmi e tempi, affidandosi alle qualità dei singoli, che hanno davvero sfruttato ogni errore concesso dai padroni di casa e ogni situazione a suo favore.
Pubblico delle grandi occasioni al “Castellotti”, che gremisce l’impianto di lodigiano in ogni ordine di posto e, giova dirlo, si sente la mancanza della presenza della tifoseria ospite, che avrebbe aggiunto senza dubbio qualità allo spettacolo. Così, appena si alza il sipario Festa serve Platero, che colpisce una clamorosa traversa a Oviedo battuto. E questo sarà il tema di tutta la prima parte del match: giallorossi all’attacco, anche se viene poco, forse troppo poco, sfruttata l’arma delle spizzate in area, che nella gara di andata della regular season misero in seria difficoltà la difesa veneta. Ma i tempi sono cambiati e la coppia Rigo-Travasino non concede molto, ma quelle poche palle gol non vengono mai sfruttate dai giallorossi, che a sorpresa si trovano in svantaggio al 5’, grazie a Tataranni, che da vero uomo d’area brucia Motaran e infila Losi. Il Lodi però non si perde d’animo e dopo uno show di Platero, che recupera un paio di palline consecutive con delle giocate da elemento “onnipresente”, trova il pari con una fucilata di Festa, che al 12’ s’infila nell’incrocio alla destra di Oviedo. Pareggio meritato, anche perché la supremazia territoriale dei lodigiani è abbastanza netta. Il Valdagno però è in possesso di mille armi e, dopo un paio di amnesie difensive che creano altrettante palle gol passa in vantaggio al 16’, con una innocua conclusione di Antezza, che Bresciani devia nella sua rete. Nicolia si vede poco, mentre Rigo giganteggia in area, zona off limits per i padroni di casa, che nonostante paghino l’assenza di un vero tiratore da lontano, pareggiano ancora da fuori area con Bresciani, che battezza il “sette” alla sinistra dell’estremo difensore veneto. L’Amatori chiude all’attacco e negli ultimi 2 minti ha un paio di ghiotte occasioni, con Romero che non sfrutta un assist al bacio di Motaran e con il solito Platero, anima, polmoni e testa di questo Amatori.
La ripresa invece propone un match diverso, il Valdagno è più attivo, spinge e crea diversi grattacapi a Losi, che però è sempre attento e preciso. Ma al 4’ è comunque un altro episodio a riportare in vantaggio per la terza volta gli ospiti: un fallo di pattino di Bresciani genera il rigore che Rigo (come sempre contro il Lodi) non fallisce, con il solito tiro secco, sotto la traversa, alla sinistra di Losi. La gara (e con essa la semifinale) si incanala così verso Valdagno, perché la pressione del Lodi è sempre più sterile e la difesa biancoazzurra sempre più precisa. Ma le sortite in velocità degli ospiti si fanno sempre più insidiose e s’inizia a scorgere un velo di impotenza, in casa Amatori, al quale riesce tutto difficile, soprattutto l’ultimo passaggio, mentre il Valdagno sfrutta ogni spazio, crea numerosi pericoli in contropiede e prende il volo con Nicolia, che al 12’ chiude il match sul 2-4 con un alza e schiaccia in velocità.
Si va così a a gara 2, martedì sera alle 21.00 su Raisport e la regola per giungere a gara tre è una sola: il Lodi non deve sbagliare davvero più niente, perché la forma, la classe e il cinismo del Valdagno non lasciano scampo al minimo errore.

Paolo Virdi

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