Non è matematica ma ora i nove punti sulle penultime lasciano un margine decisivo alla squadra di Vanzo. La serata di Valdagno – Sarzana non è gran che, piove e fa freddo, la gente è poca, ma c’è la curiosità di vedere all’opera la squadra dell’epica impresa di Thiene. Il Valdagno è ancora con Andrea Brentan (17 anni) secondo in porta, causa l’infortunio al collo di Nieddu (auguri al portierino biancoblu) e inizia con Cunegatti, Campagnolo, Zen, “polmone” Fariza e Peripolli. I rossoneri liguri del Sarzana propongono Corona in porta, Luca Sterpini, Pistelli, Amat e Rossi. Fischiano Galoppi e Fontana.
Il primo tempo è facile da descrivere: attesa; attesa che accada qualcosa, che il ritmo da compassato si faccia più rapido, magari che un arbitro movimenti il match in qualche maniera. Il film è monotono e racconta di due squadre estremamente accorte in fase difensiva e prudenti nelle ripartenze, con la paura di andar sotto. Mette un po’ di velocità l’ex Chicco Rossi (ancora negli occhi e nel cuore la sua “picadiña” contro il Benfica, con Nicolia biancoblu). Corona para bene e così fa anche Maestro Cunegatti (diverrà extraterrestre nella ripresa); poi un palo di Fariza, una bella ripartenza di Zen che si “impasta” davanti a Corona, nulla più. Rivediamo anche volentieri “el Tuco” Raed, ancora con la faccia da ragazzino abbronzato e ancora in grado di trattare stecca e palla con i guanti; tuttavia la gamba dice inesorabilmente 43 (anni) e tanti sono.
La ripresa è una fotocopia del primo tempo. La gente è così interessata che commenta ad alta voce le vicende della Sharapova invece di guardare la gara. C’è una bella azione di Rossi al minuto 20, alza e schiaccia in solitaria e girata in porta sul palo, c’è forse un rigore su Campagnolo che l’arbitro sberleffa sventolando le mani, tanti tiri da fuori di Valdagno e immancabili ripartenze sarzanesi tutte infrantesi addosso al Maestro di Porta. Verso il minuto 15, finalmente, la partita sussulta. Come un improvviso singhiozzo un palo di Zen, poi altro palo di Fariza, poi un aggancio di Rossi che prende un blu. Il fallo è plateale, ma non dà l’impressione di un aggancio volontario; tant’è e l’arbitro fischia, Fariza realizza il diretto e a 14.10 dalla fine Valdagno è avanti 1-0.
Il ritmo ora per forza cresce con Sarzana che non molla mai e con Cunegatti indiavolato che blocca anche gli “oohh” del pubblico. Valdagno controlla il match, comunque, con ordine. Verso i minuti finali, invece, complice un po’ di stanchezza la partita si fa più arruffata, costellata di errori e cambi di fronte. Massimo Cunegatti, lui, fa una partita a parte e sembra giocare in una categoria superiore da solo; Sarzana ci prova. A tre minuti (quasi quattro) dalla fine Bicego lavora di grinta una palla a lato e smista al centro, Fariza raccoglie, finta, ruota e saetta in rete centralmente il liberatorio 2-0. Si arriva così al tripudio finale.
Di questa stagione complessa rimangono poche cose: un grazie enorme a Massimo Cunegatti, il “gatto”, il “Maestro di Porta” e due scontri diretti finiti a reti inviolate, piccolo record di hockey che è merito anche di Franco Vanzo (non solo di “Cuneman”). Ora si va al Veneto tour (Trissino, Breganze e Bassano) e infine al Forte dei Marmi senza più coppe o playoff; una vera e serafica tranquilla squadra di campagna.