Per la terza volta in quattro edizioni, Valdagno e CGC Viareggio si giocano la coppa Italia. Per ora il bilancio è in perfetta parità: un successo per il CGC di Mariotti nella stagione 2010-2011, uno per il Valdagno di Vanzo l'anno scorso. Equilibrio perfetto anche in questa stagione: una vittoria per il CGC Viareggio nella finale di Suprecoppa, un pareggio all'andata in campionato a Viareggio, un successo per i veneti al ritorno al PalaLido.
Tutti precedenti che non contano perchè la partita di oggi pomeriggio (diretta su Rai Sport 2 e streaming su hockeypista.it) fa storia a sè e sarà decisa da due fattori che, in ordine di importanza, sono i fuoriclasse e la tattica.
Di grandi campioni in pista ce ne sono parecchi questa sera; senza offesa per nessuno, di fuoriclasse ce ne sono due, anche se molto diversi da loro per caratteristiche e per età: Carlos Nicolia nel Valdagno, Mirko Bertolucci nel CGC Viareggio. Il primo ha già dimostrato quanto sa essere determinante sia contro il Trissino che contro il Forte dei Marmi. Ieri sera in particolare, Nicolia ha giocato una partita da incorniciare. Ha sovrastato Pedro Gil in ogni contrasto, portandogli via palline su palline; ha segnato un gol da cineteca che ha aperto al Valdagno la strada per la finale; ha dettato i ritmi della sua squadra tenendoli sempre alti: un leader incontrastato e riconosciuto di cui il Valdagno non può fare a meno per vincere questa coppa. Meno appariscente Mirko Bertolucci, anche perchè i 40 anni suonati non gli consentono una intera partita a tutta birra, fosse anche con tempi da 20 minuti. Ieri non ha segnato, ma la difesa del Breganze ha dovuto sbilanciarsi su di lui, costante spina nel fianco, lasciando più spazio a tutti i suoi compagni. Con stecca e pallina sa ancora fare magie e quando trova lo spunto atletico, non ce n'è per nessuno.
L'altra chiave di lettura sarà l'aspetto tattico. Ieri sera il CGC Viareggio ha vinto usando alla perfezione la duttilità dei suoi atleti. Cambi di assetto difensivo continui hanno mandato in tilt il Breganze che non ha avuto mai punti di riferimento. Barozzi il suo lavoro l'ha fatto, ma il pericolo è stato ridotto alla fonte, impedendo letteralmente la Breganze di andare al tiro in condizioni di pericolosità. Non prendere gol in una semifinale di Coppa Italia non è cosa da tutti. Massimo Mariotti in questo dà il suo meglio: sa leggere le partite, sa cosa chiedere ai suoi giocatori che a loro volta sanno interpretare le istruzioni alla perfezione. Difficilmente, però, Franco Vanzo cadrà negli stessi errori di Marozin, lasciando che sia il CGC ha dettare i ritmi di gara. Il tecnico vicentino sa il fatto suo: caratterialmente è l'esatto opposto di Mariotti, ma sulle competenze tecniche e tattiche i due hanno moltissimo in comune (e moltissimo da insegnare). Vanzo sa di avere a disposizione una rosa molto più ampia che gli consente di giocare a ritmi altissimi, cambiando le pedine senza perdere in consistenza tecnica, e fiaccare così un CGC che potrebbe pagare le tre partite ravvicinate e la panchina molto corta.
Noi ci apprestiamo a vivere l'atto finale della coppa Italia con la speranza di vedere in pista la stessa correttezza vista, da parte di tutti, nelle partite di semifinale dove l'hockey è stato il protagonista assoluto.