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Trissino rimpatria tutti: a difendere la porta ci sarà Edi Nicoletti


Il presidente Andrea Greco l’aveva promesso di voler riportare a Trissino i giocatori che nella locale società sono cresciuti o che nella cittadina della Valle dell’Agno risiedono. E, atleta per atleta, sta mantenendo le promesse.

Scritto da Lorenzo Tortorelli - Pubblicato il 30/06/2013 - 09:12 - Ultima modifica 12/07/2013 - 15:59

Sono felice perché sono ritornati Dario Rigo, Eddy Randon, Marc Pallares spagnolo di nascita ma trissinese d’adozione, ed ora Edi Nicoletti – ci comunica GrecoQuesto grazie anche all’ottimo lavoro del direttore sportivo Paolo Martini e del dirigente Nico Schiavo che ringrazio. Non ci siamo riusciti con Diego Nicoletti, anche se siamo stati molto vicini all’operazione, ma non è detto che il sogno non si realizzi l’anno prossimo”.
Edi Nicoletti è senz’altro il portiere di maggiore spessore uscito ultimamente dalla scuola trissinese. Lo hanno preceduto nel tempo Giampaolo Gentilin, estremo difensore della mitica squadra che conquistò la Coppa Italia nel lontano 1974 ed il Campionato Italiano nel 1978, e Roberto Peron  che a partire dalla stagione 1980/1981 difese la porta trissinese per tredici anni consecutivi, contribuendo al raggiungimento di ottime posizioni in classifica con le conseguenti partecipazioni alle competizioni europee.
Edi Nicoletti fin da giovanissimo si è distinto manifestando grande capacità nel ruolo di portiere. Ha vinto tutti i titoli nelle categorie giovanili a partire dalla medaglia d’oro ai Giochi della Gioventù nel 1989 a Roma. Con la nazionale italiana vinse un campionato europeo giovanile nel 1992/1993 e si classificò secondo in quello del 1994/1995.
Il debutto in Serie A1 con l’Hockey Trissino nella stagione 1993/1994 a diciassette anni, con il mai dimenticato tecnico di Giovinazzo Michele Poli. Rimase a difesa della porta della formazione bluceleste fino all’anno sportivo 1998/1999.
Nell’estate del 1999 si trasferì in Spagna presso il Roller Hockey Team di Tenerife dove disputò dodici campionati nell’OK Liga, risultando nelle statistiche annuali quasi sempre nella top 5 dei portieri più forti in terra di Spagna.
Nel 2011 il rimpatrio. Salvo una parentesi di qualche mese a Breganze, due stagioni a Novara. Nell’ultima è stato determinante nel conseguimento dell’ottima posizione in classifica della società piemontese e nel riportarla, dopo diversi anni, in Europa.

Sono passati quattordici anni dall’ultima gara a difesa della porta del Trissino, emozionato?
“Tornare sulla pista del palasport di Trissino sarà sicuramente una forte emozione. Il mio poi è un ruolo diverso dagli altri ed essere l’ultimo difensore della squadra del mio paese dà sicuramente un maggior senso di responsabilità, ma già da ora le sensazioni sono positive. I compagni di squadra li conosco tutti come giocatori e come persone e sono eccezionali in entrambi i casi. Il pensiero di giocare insieme mi riempie di gioia e voglio contribuire alle fortune di questa formazione di trissinesi”.

Cosa porta dalla lunga esperienza fatta in Spagna e quale il ricordo più bello?
“E’ stata una esperienza molto intensa in un campionato difficile, diverso dal nostro. All’inizio è stata veramente dura, per guadagnarmi il posto ho lavorato tanto e sodo. Ma ci ho sempre creduto, ho avuto pazienza e alla fine ci sono riuscito.
Del ricordo più bello ho memorizzato anche la data: era il 20 aprile 2008. La vittoria della Coppa Europea Cers battendo in finale l’Hockey Valdagno. Purtroppo fu contro una squadra italiana. I tempi regolamentari terminarono sul 4 a 4. Arrivammo fino ai rigori ad oltranza ed io parai quello decisivo a Carlos Nicolia. Quest’anno in campionato avrà modo di vendicarsi…”.

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Trissino,
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