La squadra sembrava avere tutte le carte in regola per far bene, visto che il tecnico Luca Chiarello è lo stesso da alcune stagioni e che durante l’estate era stata conclusa una campagna acquisti importante per Trissino. Infatti dopo la riconferma di Victor Bertran, erano arrivati nella società del neo presidente Andrea Greco l’argentino Emiliano Romero Lopez che nell’anno precedente si era messo in luce nella vicina Breganze, seguito dal connazionale Santiago Serafini bomber del Centro Valenciano in quel di San Juan in Argentina. Sempre in attesa del difensore Stefano Campagnolo, rientrato all’inizio di gennaio 2013.
Grande l’entusiasmo in società e molte le aspettative dei tifosi che già gustavano un ritorno nell’hockey che conta e la disputa dei play off. Ma all’uscita dal palasport di Via Mazzini sabato 26 gennaio, dopo l’ultima gara del girone di andata, si vedevano solo facce incupite, poca voglia di parlare e molta di ritornare rapidamente a casa. Del resto era lecito aspettarsi qualcosa di più dalla squadra, che ora naviga nella parte bassa della classifica e che sabato 2 febbraio sarà avvicinata dal Giovinazzo o dal Follonica visto che si incontreranno nel recupero della gara della prima giornata.
I numeri purtroppo parlano chiaro: 12 punti in classifica, 73 le reti subite (13 in più rispetto alla stagione precedente) e 11° posizione in classifica che vorrebbe dire play out, se per quest’anno non fossero stati sospesi dalla Lega Hockey. Con Emiliano Romero al 17° posto nella classifica marcatori con 15 reti e l’altra punta Santiago Serafini al 34° posto con 9 gol fatti.
Anche se qualche elemento ha provato a far da traino, troppo spesso la squadra è mancata di personalità. Un gruppo che dà l’impressione che non cambi nulla se incassa tre o dieci gol.
Sabato 9 febbraio inizierà il girone di ritorno, e la cosa importante ora è non perdere la fiducia nei propri mezzi, con un deciso cambio di mentalità.
Certamente di tempo per risalire la china ce n’è ancora molto e gli obiettivi prefissati possono essere raggiunti. Tuttavia non c’è più spazio per gli errori, anche perché il rischio è quello di buttare alle ortiche una stagione che nasceva sotto auspici ben diversi. Mai come ora società, squadra e tifosi devono restare uniti per un pronto riscatto e guardare con fiducia alle prossime gare. Ci si augura che la sosta di sabato prossimo possa far bene non solo al fisico, ma possa anche essere un momento per raccogliere idee e intenti per una netta inversione di tendenza.
Gli atleti hanno potenzialità. Ma anche l’obbligo di fare di più, molto di più. Il dovere é di crederci sempre! E i risultati arriveranno.