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Toccherà a Sergio Silva dare al Breganze una mentalità vincente


Il fuoriclasse portoghese è uno dei nuovi acquisti del Breganze ed è già un leader che sprona i suoi compagni: "A me non piace perdere, vorrei che fossero tutti come me".

Scritto da Roberto Farina - Pubblicato il 20/09/2013 - 07:50 - Ultima modifica 24/09/2013 - 09:04

Il nuovo leader del Faizanè Lanaro Breganze è già stato battezzato e si chiama Sergio Silva, l’asso portoghese passato in rossonero dal Valdagno. Ciò non toglie nulla al prestigio e all’importanza di un altro campione amatissimo a Breganze qual è Juan Oviedo, ma mentre l’estremo argentino si preoccupa anzitutto (e non è proprio poco) di mantenere inviolata la porta, a Silva la società ha chiesto uno sforzo in più. Quello di essere il punto di riferimento in campo, l’impegno a dare la carica, specie quando serve, e soprattutto a dare vita a una mentalità vincente che talvolta i fatti avevano dimostrato carente tra i rossoneri capitanati da Mattia Ghirardello. Nella nazionale che Mariotti conduce in Angola ai mondiali figurano due atleti che vestiranno la maglia del Breganze nella prossima stagione: Mattia Cocco (ex Valdagno campione uscente) e Gaston De Oro (ex Bassano). Terzo “neo breganzese” alla massima competizione è il brasiliano Cacau (ex Benfica, campione d’Europa). Tre pezzi da novanta destinati a dare un gran peso alle manovre del quintetto diretto dal riconfermato Gaetano Marozin.
Sergio Silva si dice contento di essere approdato per la prima volta “in provincia”, se così si può dire, pur se il Breganze la sua storia ce l’ha (due scudetti e due coppe Italia, titoli italiani giovanili a go-go). “Ero abituato a grossi club, ad ambienti a volte duri e difficili. A Breganze mi trovo in famiglia, tra amici, un presidente serio e disponibile, e questo ha la sua importanza positiva”, sostiene il play  maker portoghese .

Ha già stilato una graduatoria delle meglio piazzate al titolo 2013/2014?
“Se devo essere sincero, vedrei ancora il Valdagno come squadra favorita. Si è attrezzato di nuovo molto bene, con giocatori di qualità. Subito dopo collocherei il Forte dei Marmi, dove è finito Gil e che non nasconde le ambizioni”.

E poi?
“Poi onestamente vorrei che ci fossimo noi del Faizanè Lanaro Breganze. Con giocatori come Cocco e Cacau, ad esempio, ho giocato alla grande, con Cacau a Bassano e al Benfica. A me non piace perdere le partite e il mio compito è trasmettere questa mentalità agli altri: me lo hanno chiesto e lo farò. E’ una sfida che voglio correre. Poi le partite si vincono in campo, non sulla carta, e le cose potrebbero mettersi in una certa maniera, non si può mai dire…  Aggiungo solo che ritengo il Breganze costruito quest’anno una compagine molto forte”.

Altri team che possono concorrere?
“Beh, chiaro che massimo rispetto meritano anzitutto Viareggio e Bassano. Pure il Trissino e il Giovinazzo, però, hanno fatto la loro parte nel mercato. Sarà un campionato bello, spettacolare ed equilibrato. Ci sarà da divertirsi da parte del pubblico”.

Sergio Silva, classe 1974, è cresciuto in patria nel Barcelos; nel 2004 è approdato in Italia al Follonica col quale ha vinto molto. A Bassano ha conquistato il secondo scudetto giallorosso, poi per due anni ha giocato nel Candelaria, guarda caso l’èquipe lusitana che il Faizanè Lanaro Breganze affronterà per prima in Coppa Cers; quindi col Benfica ha vinto la Cers e la Supercoppa europea e al Valdagno ha ottenuto gli allori che tutti conoscono. Sempre da protagonista. I tifosi breganzesi lo aspettano al via come una sorta di Messia. Col miraggio di rinverdire stagioni d’oro che fanno parte ormai della memoria storica. E lui, Sergio Silva, da condottiero di razza, desidera mantenere le promesse.

 

Parole chiave: Serie A1, Breganze,
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