James Taylor, in partenza per Castiglione dove la prossima stagione disputerà il campionato di Serie A1, ha fatto tappa a Sarzana ed una volta entrato al Centro Polivalente, come tante volte aveva fatto nella passata stagione, nel catino di numerose battaglie, il suo sguardo si è subito bloccato e gli occhi si sono riempiti di un velo di commozione.
Chissà, cosa è balenato nel cuore e nella mente di James, forse il ricordo dell'indimenticabile partita contro il Seregno, forse il calore del pubblico e degli ultras, lo stesso calore che, a detta di molti giocatori veneti che sono venuti a giocare a Sarzana, solo il Vecchio Lido a Valdagno può dare.
Doveva essere una giornata di pura formalità, ritirare i documenti da portare a Castiglione della Pescaia., ma James è rimasto lì. incantato a pensare.: cosa pensi?- gli abbiamo chiesto?
Penso a questultimo anno passato a Sarzana - ci ha risposto James - un anno stupendo, ho trovato una società veramente organizzata. Io dovevo pensare solo a giocare; voglio ringraziare tutti in particolar modo il presidente Maurizio Corona. con lui ho avuto veramente un rapporto speciale, molto schietto e leale, una persona sincera che non ti parla mai alle spalle e dopo ogni partita guardando il suo viso capisci se hai giocato bene oppure male , e poi tutti gli altri dirigenti in particolar modo Stefano che ha sempre pensato a me.
Devo ringraziare molto anche Paolo De Rinaldis, un allenatore molto preparato che mi ha fatto crescere ancora, e un ringraziamento a tutti i miei compagni di squadra. che mi hanno sopportato.
Abbiamo poi detto a James che molti a Sarzana sono molto dispiaciuti per la sua partenza ed in particolar modo i bambini della scuola hockey che con molta dedizione egli ha seguito durante tutto l'anno.
I bambini sono stati qualcosa di speciale per me - prosegue James - ero molto scettico allinizio, quando Maurizio ha messo nel mio contratto lobbligo di insegnare hockey ai bambini, ma poi la cosa mi è piaciuta tantissimo; il feeling che si è instaurato con i piccoli è stato qualcosa di incredibile, alla fine di ogni partita di Serie A2 entravano tutti in pista a salutarmi. E poi il rapporto con Tommaso Berretta, il responsabile della scuola hockey, che posso veramente dire con forza che è stato qualcosa di veramente unico.
Insomma lasciare Sarzana è stata una scelta difficile?
Io avevo detto a Maurizio che sarei rimasto volentieri ma poi capisco le situazioni. Noi eravamo in due stranieri, io e Adrian Ramirez, anche lui un ottimo giocatore argentino; egli forse legato ancor più di me a Sarzana per sue vicende personali. Putroppo la nuova regola dice al massimo uno straniero in serie A2, perciò uno di noi due era di troppo: io ho avuto una richiesta importante perciò era giusto che fossi io per questanno ad andare via.
Perciò Castiglione della Pescaia?
Si è un' opportunità per crescere ancora; Maurizio mi ha parlato molto bene di Marcello Pericoli, il direttore generale della società maremman, una persona a suo dire molto per bene e poi voglio fare un anno di serie A1 da protagonista e provare a condurre alla salvezza il Castiglione.
James in bocca al lupo, per davvero, ma un' ultima cosa: se guardi questa pista cosa pensi?
Penso sicuramente alla partita contro il Seregno, a tutta la gente che era qui dentro ed ancor oggi non so rendermi conto quanti erano: e poi quel palo interno di Adrian che, a un minuto dalla conclusione, misteriosamente è uscito. Posso dire che se quel tiro fosse andato in rete in rete ora sarebbe sicuramente unaltra storia.
Comunque vi chiedo una cosa non togliete la bandiera inglese dal vecchio mercato, questo posto lo sento casa mia, il palazzetto, la città. Un pensiero anche al l Sindaco di Sarzana che spesso, quando mi incontrava per strada si fermava a parlare con me di hockey , questo è un arrivederci, io tornerò sicuramente a Sarzana, speriamo in serie A1
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