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Taylor a Sarzana: 'Non togliete la bandiera inglese, tornerò'


E’ stata la richiesta di James Taylor al presidente Maurizio Corona quando, pochi giorni fa, in partenza per Castiglione, ha fatto tappa a Sarzana per salutare i vecchi amici, e, rientrando al Centro Polivalente, dentro il catino di numerose battaglie, si è visibilmente commosso.

Scritto da Hockey Sarzana - Pubblicato il 10/09/2008
James Taylor, in partenza per Castiglione dove la prossima stagione disputerà il campionato di Serie A1, ha fatto tappa a Sarzana ed una volta entrato al Centro Polivalente, come tante volte aveva fatto nella passata stagione, nel catino di numerose battaglie, il suo sguardo si è subito bloccato e gli occhi si sono riempiti di un velo di commozione.
Chissà, cosa è balenato nel cuore e nella mente di James, forse il ricordo dell'indimenticabile partita contro il Seregno, forse il calore del pubblico e degli ultras, lo stesso calore che, a detta di molti giocatori veneti che sono venuti a giocare a Sarzana, solo il Vecchio Lido a Valdagno può dare.
Doveva essere una giornata di pura formalità, ritirare i documenti da portare a Castiglione della Pescaia., ma James è rimasto lì. incantato a pensare.: “cosa pensi?”- gli abbiamo chiesto?
“Penso a quest’ultimo anno passato a Sarzana” - ci ha risposto James -” un anno stupendo, ho trovato una società veramente organizzata. Io dovevo pensare solo a giocare; voglio ringraziare tutti in particolar modo il presidente Maurizio Corona. con lui ho avuto veramente un rapporto speciale, molto schietto e leale, una persona sincera che non ti parla mai alle spalle e dopo ogni partita guardando il suo viso capisci se hai giocato bene oppure male , e poi tutti gli altri dirigenti in particolar modo Stefano che ha sempre pensato a me.
Devo ringraziare molto anche Paolo De Rinaldis, un allenatore molto preparato che mi ha fatto crescere ancora, e un ringraziamento a tutti i miei compagni di squadra. che mi hanno sopportato”.
Abbiamo poi detto a James che molti a Sarzana sono molto dispiaciuti per la sua partenza ed in particolar modo i bambini della scuola hockey che con molta dedizione egli ha seguito durante tutto l'anno.
“I bambini sono stati qualcosa di speciale per me” - prosegue James - “ ero molto scettico all’inizio, quando Maurizio ha messo nel mio contratto l’obbligo di insegnare hockey ai bambini, ma poi la cosa mi è piaciuta tantissimo; il feeling che si è instaurato con i piccoli è stato qualcosa di incredibile, alla fine di ogni partita di Serie A2 entravano tutti in pista a salutarmi. E poi il rapporto con Tommaso Berretta, il responsabile della scuola hockey, che posso veramente dire con forza che è stato qualcosa di veramente unico.”
Insomma lasciare Sarzana è stata una scelta difficile?
“ Io avevo detto a Maurizio che sarei rimasto volentieri ma poi capisco le situazioni. Noi eravamo in due stranieri, io e Adrian Ramirez, anche lui un ottimo giocatore argentino; egli forse legato ancor più di me a Sarzana per sue vicende personali. Putroppo la nuova regola dice al massimo uno straniero in serie A2, perciò uno di noi due era di troppo: io ho avuto una richiesta importante perciò era giusto che fossi io per quest’anno ad andare via.”
Perciò Castiglione della Pescaia?
“ Si è un' opportunità per crescere ancora; Maurizio mi ha parlato molto bene di Marcello Pericoli, il direttore generale della società maremman, una persona a suo dire molto per bene e poi voglio fare un anno di serie A1 da protagonista e provare a condurre alla salvezza il Castiglione.
James in bocca al lupo, per davvero, ma un' ultima cosa: se guardi questa pista cosa pensi?
“ Penso sicuramente alla partita contro il Seregno, a tutta la gente che era qui dentro ed ancor oggi non so rendermi conto quanti erano: e poi quel palo interno di Adrian che, a un minuto dalla conclusione, misteriosamente è uscito. Posso dire che se quel tiro fosse andato in rete in rete ora sarebbe sicuramente un’altra storia.”
“ Comunque vi chiedo una cosa non togliete la bandiera inglese dal vecchio mercato, questo posto lo sento casa mia, il palazzetto, la città. Un pensiero anche al l Sindaco di Sarzana che spesso, quando mi incontrava per strada si fermava a parlare con me di hockey , questo è un arrivederci, io tornerò sicuramente a Sarzana, speriamo in serie A1”

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