Massimo Mariotti e Roberto Crudeli sono amici e colleghi: li lega una carriera da giocatori con pochi eguali (incredibilmente ancora in corso per l'eterno 48enne giocatore-allenatore rossoblù), ma anche l'impegno comune per il rilancio dell'hockey italiano alla guida della nazionale azzurra (dove Mariotti ha voluto proprio Crudeli come suo vice).
Adesso li unisce anche la classifica di serie A1 che li vede insieme al comando: quasi una abitudine per Massimo Mariotti, certamente una novità per Roberto Crudeli.
Con la vittoria di martedì sera per 6-2 sull’Amatori Sporting Lodi, il Cgc Viareggio ha agganciato in vetta alla classifica l’Alimac Forte dei Marmi. Ora le due squadre versiliesi si trovano al primo posto con un punto di vantaggio sui lombardi che perdono la prima piazza dopo 13 partite: in 89 campionati di serie A non era mai successo che entrambe si trovassero in testa in solitaria.
Se per i campioni d’Italia negli ultimi anni il primo posto in classifica è un’abitudine lo stesso non può dirsi per il Forte la cui ultima apparizione in vetta alla classifica dell'A1 risale alla settima giornata del campionato 2001-2002, al termine della quale i rossoblu vantavano 19 punti, seguiti da Novara e Bassano con 18.
Il fatto curioso è che, 27 anni dopo, i protagonisti siano sempre gli stessi: Massimo Mariotti ora allenatore del Cgc era infatti a 21 anni uno dei punti di forza dei piemontesi, mentre Roberto Crudeli, oggi allenatore-giocatore del Forte, allora 22enne vestiva già la maglia rossoblu, mentre l’anno successivo sarebbe passato al Vercelli.
Per Crudeli anche la soddisfazione di aver ritoccato sabato a Molfetta il record stagionale di vittorie consecutive, ben 11, precedentemente detenuto dal Lodi che dopo 10 successi si arrese in casa al Breganze.
Una sfida tra amici-campioni, quella tra Mariotti e Crudeli, destinata ad aggiungere ulteriore interesse a un campionato che, in quanto a interesse e equilibrio, non ha precedenti negli ultimi anni (e forse decenni). Alle tre favorite della vigilia (Viareggio, Lodi e Valdagno), occorre aggiungere anche il Forte dei Marmi. Dietro a queste quattro squadre, però, non c'è il deserto: il Giovinazzo deve ancora ben digerire l'inserimento di Fernandez, ma ha un potenziale offensivo devastante; il Bassano ha dimostrato di avere lo spunto necessario per battere chiunque (ma manca un po' di continuità); il Breganze, con il ritorno di Marozin, ha ritrovato fiducia e risultati.
Delle otto squadre che andranno ai play off, sette hanno i numeri per fare bene. Significa sfide importanti e incerte già nei quarti di finale. Quasi un inedito.
collaborazione di Giorgio Tomaino