Silva: 'Vado a Bassano, ma prima voglio un altro scudetto'
Euforia contenuta e complimenti reciproci negli spogliatoi dal PalaBarsotti al termine di gara 1. In casa Follonica vedono vicino il terzo scudetto consecutivo, ma restano come d'abitudine coi piedi per terra. Rientrato l'allarme per Alessandro Bertolucci: ricovero flash all'ospedale viareggino e ritorno in serata al palasport.
Scritto da Enrico Giovannelli
- Pubblicato il 03/05/2007
Festa ma contenuta nello spogliatoio del Follonica a fine partita. Massimo Mariotti si abbraccia con il suo amico Alessandro Cupisti. Scherzano i due, compagni di tante battaglie nei club e in nazionale e ora a sfidarsi dalle panchine. Loro sono il meglio di questo sport in circolazione: passato, presente e futuro. L'hockey italiano parla toscano, non ci sono dubbi. Anzi a dirla tutta "Maremmano" più che versiliese.
Nel corridoio si sentono alte le imprecazioni dei dirigenti del Viareggio contro gli arbitri, mentre i telefonini annunciano il ritorno di Alessandro Bertolucci con le sue gambe al palasport, dopo il ricovero lampo in ospedale, e per tutti è un sospiro di sollievo.
Proprio Max Mariotti analizza la partita per primo: "Nel primo tempo c'è stato sicuramente più equilibrio, poi nella ripresa quando siamo andati sul doppio vantaggio, il Viareggio ha dovuto scoprirsi e noi siamo stati cinici a chiudere i conti. Voglio comunque fare i complimenti al Cgc e al suo allenatore. Sono una squadra giovane e in crescita. Non abbiamo ancora vinto niente, dobbiamo rimanere concentrati".
Accanto Alessandro Cupisti annuisce: "Ringrazio Massimo per le belle parole. Ho fatto i complimenti ai miei ragazzi che hanno dato tutto, ma di fronte a questi campioni del Follonica c'è stato ben poco da fare. La partita è stata bella e intensa. Nel secondo tempo siamo stati costretti a scoprirci e siamo stati puniti. Martedì con le due espulsioni definitive di Molina e Travasino per noi le cose saranno ancora più difficili".
I "vecchietti" del Consorzio hanno dato una vera e propria dimostrazione di forza, alla faccia di chi diceva che erano bolliti. Enrico Mariotti è categorico: "Meglio di così non poteva andare. Il Follonica c'è sempre, gli altri si alternano. Siamo una grande squadra, con un grande pubblico, il nostro ciclo è favoloso".
Più in là Guilherme "Muro" Silva e Sergio Silva parlottano in portoghese. Il portierone lusitano la pensa così: "Abbiamo disputato una grande partita, con un gran tifo davvero speciale. Peccato per l'infortunio a Ale Bertolucci. Sono felicissimo perchè affrontiamo con serietà tutte le gare, anche la prossima sarà così".
Sergio Silva, rientrato in pista dopo l'infortunio conferma le parole del connazionale, anche se sono le ultime da giocatore del Follonica: "Si, vado al Bassano nella prossima stagione - attacca Sergio. Però sono contentissimo di quello che abbiamo fatto. Bisogna avere rispetto degli avversari, anche se lo scudetto è nostro. Siamo la miglior squadra italiana. Martedi sera festeggeremo il tricolore al Capannino".
I gemelloni Michielon, Alessandro e Alberto, ricevono qualche telefonata di congratulazioni ma non si esaltano, decisi come quando sono in pista: "E' stata una dimostrazione di forza contro tutti e tutto. In un ambiente caldissimo come questo, con i nostri stupendi tifosi, abbiamo dimostrato di essere superiori. Chi parla di ciclo finito non ci capisce niente di hockey. Abbiamo fatto una prestazione di carattere e solo i grandi uomini sanno fare la differenza nei momenti importanti. Nonostante non ci sia bisogno di conferme, noi abbiamo sempre fame di vittorie".
Chi giocava in casa è Mirko Bertolucci: "La differenza in queste partite poteva essere l'abitudine a giocare gare così importanti e alla fine è stato così. Al Cgc non è bastato il grande pubblico arrivato alla Darsena. La forza di questo Follonica è saper gestire le emozioni e poi la qualità tecnica ha fatto la differenza. Siamo i migliori".
Enrico Giovannelli
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