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Sergio Festa è sempre più bomber e l'Amatori Lodi è sempre più primo


L’Amatori Lodi batte il Prato con quattro reti di Festa e si ritrova sempre più primo a due giornate dal termine. I giallorossi vanno sotto 2-0 in un minuto, poi rimontano e si impongono 6-3. Basterà un successo nella gara di martedì con il Bassano, oppure a Follonica all’ultima per chiudere in testa al campionato. Ottime le prove di Squeo e di Dalzotto, apparso a tratti strepitoso.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 22/04/2012 - 10:17 - Ultima modifica 26/04/2012 - 14:08

Nove gol in due gare, una prestazione di grande quantità a tutta pista e tanta, tanta anima: così Sergio Festa trascina l’Amatori Lodi al successo contro un Prato coriaceo e mai domo. I lanieri hanno trovato due reti nel minuto iniziale, e sono riusciti a rimanere nel match fino a 5’ dal termine, anche grazie alle parate decisive di Dalzotto, ragazzo dall’ottima tecnica e dai grandi riflessi. Ora i giallorossi, avranno la sfida  casalinga di martedì contro il Bassano e la trasferta di Follonica di sabato prossimo, per mantenere la testa della classifica e chiudere la regoular season al primo posto. E se i maremmani chiuderanno ottavi, Follonica - Lodi potrebbe essere anche la prima sfida dei play off.

Veniamo alla cronaca: i giallorossi devono rinunciare  a Marco Motaran, che starà fuori almeno un mese per uno strappo, e ad Ariel Romero, che deve così rimandare l’appuntamento con il gol numero 150, mentre il Prato è al gran completo, con Paolo D’attanasio, figlio del presidente giallorosso, pronto a subentrare.
A inizio gara viene esposto uno striscione dalla curva, che recita “nessuno ci credeva, alla fine l’hai presa. Grazie Pres!”, il giusto ringraziamento alla società per aver portato la Final eight di Eurolega a Lodi. L’argomento impazza in città e la cosa sembra distrarre anche i giocatori in campo: passano solamente 1’35” e siamo già sullo 0-2, con Amato che trasforma una punizione al limite e con Solera che beffa Losi, il quale dichiarerà, a fine gara, che la sfera non aveva oltrepassato la linea.
I giallorossi reagiscono immediatamente al doppio schiaffo, con forza e veemenza, ma con troppa confusione, complice un Antezza apparso nervoso e una buona retroguardia toscana, capeggiata da un Dalzotto a volte strepitoso. Nel primo quarto d’ora la squadra di Marzella crea grossi pericoli solamente con due rigori, entrambi falliti da Antezza; al 10’ il tecnico pugliese spedisce in pista Squeo per Festa e la gara cambia tono. Il giocatore di Molfetta imprime al match vigore e velocità, gettandosi su ogni pallina e creando pericoli continui ai lanieri, anche se qualche pallina viene persa, più per foga, che per disattenzione. Entra in pista anche Paolo D’Attanasio, mentre Losi si salva su un diagonale velenoso di Solera.
Al 13’ Samuel Amato stende Platero e rimedia un blu, ma Dalzotto nel power play para tutto: su Festa da due passi, un alza e schiaccia di Platero e su Antezza, la cui conclusione viene ribattuta dal gambale destro del portiere ospite. La superiorità numerica non ha generato reti, in compenso ha dato ritmo ai giallorossi: le combinazioni crescono, le giocate si intensificano ed il gol giunge preciso al 18’, grazie ad un ottima triangolazione tra Platero e Squeo, con il giocatore pugliese che mette la pallina sul bastone dell’argentino, che deve solo spingere in rete. Un gol visto, per la sua creazione, più volte in questa stagione, segno che gli schemi di Marzella danno i suoi frutti.
La rete del vantaggio galvanizza giallorossi e pubblico, che trovano il pareggio, frutto di un regalo della coppia arbitrale: Festa entra in area e prova un alza e schiaccia in corsa, ma la sfera colpita è molto bassa e sbatte contro il pattino di Solera, ballando per qualche istante tra le sue ruote. Per l’arbitro è rigore, il terzo assegnato ai lodigiani. Se i primi due erano netti, questo viene dato davvero con immensa generosità. Il penalty viene trasformato con precisione da Festa, che con questa rete si sblocca.
La squadra sembra aver trovato il suo assetto e l’inizio della ripresa è una assalto all’arma bianca del Lodi, ma Dalzotto si supera, togliendo dall’incrocio una conclusione di Platero, parando un testa a testa con Antezza, mentre Festa manda a lato di un soffio un diagonale. Ma l’arrembaggio alla fine da i suoi frutti: Montigel recupera l’ennesima pallina, lancia nel corridoio di sinistra Antezza, il cui diagonale di rovescio è perfetto e va ad insaccarsi dopo aver sbattuto conto il palo di sinistra.
Il vantaggio  sbilancia gli uomini di Marzella, che attaccano scoprendosi troppo: Antezza esalta Dalzotto, mentre Squeo esegue uno spettacolare alza - palleggia -battuta al volo che esce di un soffio. Dalla voglia di strafare nascono dei vuoti difensivi e che portano al 3-3: Solera al 15’ infila all’incrocio un bel diagonale dopo una discesa sulla sinistra. Ma al 17’ il Lodi ha a disposizione il quarto penalty, con Amato che stende Platero, ben imbeccato da Squeo: sul dischetto va ancora Festa, che fa secco Dalzotto. Questa volta i toscani non hanno più la forza di reagire, mentre i giallrossi sono “in gas” e vogliono chiudere il match: ci pensa un incontenibile Festa, che realizza il 5-3 saltando Dalzotto e depositando sotto la traversa. L’attaccante materano esagera al 22’, quando sigla il poker personale, mettendo da sinistra un altra conclusione sotto il montante: per lui sono 9 reti in due gare, che portano il totale a 32, mentre ai giallorossi manca un ultimo sforzo per chiudere in testa il campionato. Poi comincerà il bello.

Nel dopogara Bernardini è tranquillo, sapeva che i punti la sua squadra non avrebbe dovuto farli a Lodi, perché il divario tecnico è ampio. Eppure ha una recriminazione, seppur pacata e non polemica che riguarda l’arbitraggio.
"Il Lodi ha fatto al partita e alla lunga ha fatto meritato di vincere. Però mi rammarica molto una cosa: - continua il tecnico toscano - che gli arbitri ci debbano mettere lo zampino. Lodi, Valdagno, Viareggio, sono già forti per loro conto, eppure abbiamo subito dei grandi errori arbitrali contro di loro (si riferisce, nel caso di Lodi, al rigore fin troppo generoso che ha generato il 2-2, n.d.c.). Sono delle piccolezze che poi fanno la differenza. Per carità, per quanto visto in pista l’Amatori ha meritato di vincere, ha giocato con aggressività, però mi rammarica vedere che abbia avuto bisogno di un aiuto per vincere”.
Quella di Bernardini non era una polemica, tre rigori su quattro erano abbastanza netti, mentre continua la diatriba sulla volontarietà del tocco in area con il pattino. L’area è piccola, a volte un attaccante si trova di fronte otto pattini e se si conclude è facile colpirne uno. Bisogna poi vedere che c’è volontarietà nel fermare la sfera.
In ogni caso il Prato nel complesso ha fatto una buona gara, anche se l’obiettivo play off sembra davvero irraggiungibile e potrebbe sfumare dopo uno strepitoso girone di andata.
“Io non sono soddisfatto - chiosa Bernardini - dopo un buon inizio siamo calati anche nel gioco oltre che a livello fisico. E quando dico gioco, intendo possesso palla, creare azioni e movimento. Invece siamo peggiorati e abbiamo buttato via i play off, nonostante abbiamo fatto grandi gare, ad esempio contro il Forte, quando i versiliesi erano in gran forma. I punti vanno e vengono nell’arco di una stagione. Ma i nostri sono solo andati”.

In casa giallorossa Marzella è visibilmente soddisfatto, mentre chi è partito male ma ha chiuso in crescendo è Alberto Losi, che ha ritrovato di fronte il cugino con cui è cresciuto, Paolino D’Attanasio.
“E' stata una sensazione strana - afferma il numero uno giallorosso. Siamo cresciuti insieme, abbiamo passato una vita fianco a fianco e me lo sono ritrovato davanti. Si mi ha provocato proprio una strana emozione”.
E l’emozione forse l’ha pagata ad inizio gara, subendo due gol non proprio da Losi.
“Il primo è colpa mia: mi aspettavo un tiro di Amato alto e potente. Forse lui l’ha colpita male, però gli uscito un rasoterra che mi ha sorpreso. Il secondo un rimpallo, la sfera si è fermata sulla riga: l’arbitro ha dato gol, ma sono convinto che quella pallina la riga non l’ha mai oltrepassata”.
In un modo o nell’altro, l’Amatori con le piccole fa sempre fatica...
“E' vero, giochiamo meglio contro le grandi. Con le piccole soffriamo, sono sempre molto chiusi e non riusciamo a giocare in velocità, facciamo fatica ad incanalare il match come vorremmo. Però alla fine riusciamo sempre grazie alla nostra forza a ribaltare i risultati”.
Un'ultima nota, quella che riguarda il premio come miglior portiere, che probabilmente sfumerà dopo averlo vinto per due anni consecutivi.
“A esser sincero quando sono verso fine campionato un pensiero ce lo faccio. È stato molto bello e una grande soddisfazione vincerlo per due anni consecutivi, però quest’anno andrà così. E poi, ad esser sincero, preferirei vincere qualcos’altro…
Quel premio forse non andrà a Losi, ma sarà un mostro sacro, un icona in quel ruolo, a vincerlo: Massimo Cunegatti, che si ritroverà di fronte martedì sera, in una sfida che, se vinta, varrebbe il primo posto matematico in classifica.

Parole chiave: Serie A1, Giornata 24, Amatori Lodi, Hockey Prato 54, Commento,
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