Seregno: fare il massimo non muove la classifica

Al termine della sconfitta con il Sarzana, tutti d’accordo in casa del Seregno: la squadra ha giocato al massimo delle proprie possibilità. Una affermazione di quelle per cui non sai se essere contento o no.
Indubbiamente, pochi o nessuno hanno avuto parole di rimprovero per i giocatori, nel complesso autori di una prestazione ordinata e diligente in fase di copertura, volonterosa in fase offensiva. Il problema è che la squadra ha dato il massimo, ma alla fine ha perso in casa contro un avversario buono (ma certamente inferiore al Castiglione incontrato sette giorni prima) ma sciupone ben oltre le frontiere della decenza. I liguri, infatti, hanno prodotto una mole di gioco notevole, ma le loro conclusioni si sono infrante contro il positivo portiere Brenna, contro un palo (Scanio) o contro l’iperuranio (Vega ha sparato un rigore un buon metro sopra la traversa). Eppure tanto è bastato per espugnare il PalaPorada.
Certo, l’assenza di Sergio Unac (ancora infortunato) era di quelle che pesano: l’argentino, infatti, è tecnicamente il giocatore di maggiore qualità nel collettivo a disposizione di Livio Parasuco, l’atleta in grado di imprimere un cambio di passo alla sua squadra e di risolvere alcune situazioni con iniziative personali. Ma una formazione che voglia puntare ad una salvezza onorevole non può lasciar dipendere le proprie sorti da un solo giocatore, per quanto di valore.
Ora si guarda avanti. In questi giorni la società sta provando l’oriundo Alejandro Di Bernardo: sul suo tesseramento, però, non sono ancora state formalizzate decisioni. La sensazione, comunque, è che la società provvederà ad un ulteriore ingaggio soltanto di fronte ad un giocatore che permetta di fare un salto di qualità. E sabato si scende a Matera, una trasferta non agevole per chi cerca i primi punti stagionali.