Pubblichiamo il testo integrale del Comunicato Stampa inviato alla nostra redazione dalla società Hockey Roller Bassano e relativo a quanto accaduto il 19 gennaio scorso durante e dopo la partita di serie A1 tra la società vicentina e il Giovinazzo.
E' una lunga riflessione quella che ci ha portato a scrivere queste righe. Righe che abbiamo scelto di rendere pubbliche non certo a cuor leggero. La nostra è una decisione ponderata che nasce dalla volontà di riportare l'hockey al suo vero significato, quello di sport duro sì, ma pur sempre basato su regole e lealtà sportiva. Quelle regole e quella realtà, che a malincuore abbiamo visto messe da parte nel corso dell'incontro di campionato tra il Roller e il Giovinazzo, disputato sabato 19 gennaio al PalaBassano.
Questa, la semplice cronaca dei fatti.
Per l'intera durata dell'incontro (poi peraltro vinto dalla nostra formazione con il punteggio di 4-3), l'allenatore della squadra ospite, Pino Marzella, seppur squalificato e dunque costretto in tribuna, impartiva indicazioni alla sua formazione, fin dal primo minuto della partita. La cosa assumeva proporzioni ancora più evidenti in occasione dell'intervallo tra i due tempi, quando la squadra del Giovinazzo, prima fingeva di ritirarsi come consuetudine negli spogliatoi per poi invece scegliere di trascorrere il riposo nella panchina, a bordo pista, a ridosso della quale sostava proprio lo squalificato Marzella. Un atteggiamento troppo evidente e sprezzante delle regole, quello tenuto dall'allenatore dei pugliesi. Per questo, su indicazione della società e nell'ufficialità del suo ruolo, il nostro dirigente addetto all'arbitro, ha avvertito il direttore di gara di quanto stava accadendo. Lo stesso arbitro ha preso atto dei fatti e provveduto di conseguenza, facendo rientrare la squadra negli spogliatoi. Ma non è certo questo l'episodio che ci ha spinto a scrivere. E' solo la premessa a fatti ben più gravi avvenuti a quasi mezzora dal termine dell'incontro. Il nostro dirigente, stava per lasciare il palazzetto, quando, passato accanto a Marzella è stato investito da insulti, offese e minacce provenienti proprio dal tecnico della formazione pugliese. Ma questo, probabilmente, non era ancora abbastanza. Pochi istanti, e lo stesso Marzella ha seguito il nostro dirigente, avviatosi verso le scale, e, raggiuntolo di sorpresa alle spalle, al primo giroscala, l'ha preso improvvisamente e vigliaccamente a ceffoni, in presenza di testimoni, stordendolo e facendogli volare via gli occhiali, raccolti da un altro nostro consigliere esterrefatto. La reazione del nostro dirigente è stata nulla, assolutamente nulla, tanto è rimasto impietrito dalla sorpresa.
Questi dunque i fatti, di fronte ai quali non possiamo fare finta di niente. Specie dopo aver saputo che quello accaduto al PalaBassano lo scorso 19 gennaio, è stato solo uno degli episodi che hanno visto protagonista lo stesso tecnico. E non possiamo certo far finta di niente dopo aver ricevuto la lettera di dimissioni del dirigente aggredito, spinto da questo grave episodio a lasciare uno sport, e una società, a cui era legato da anni. Per questo episodio a noi ancora incomprensibile, perdiamo un dirigente capace. Ma questo, direte voi, è un problema che forse riguarda solamente noi il Roller. C'è però una questione ben più grave che riguarda tutto il mondo dell'hockey, visto che l'episodio in questione (e neppure quello ancor più evidente del mancato rispetto delle regole sportive che vietano ad un allenatore squalificato di guidare la propria squadra), non ha portato ad alcun tipo di sanzione, ad oltre 10 giorni di distanza dall'accaduto. Probabilmente, anche i direttori di gara, se fatti oggetto di intimidazioni e minacce, rischiano di perdere la serenità necessaria a stendere oggettivamente i referti. Ma se è questo l'obiettivo di chi adotta settimanalmente questi stratagemmi
l'obiettivo è stato raggiunto.
Abbiamo pensato di pubblicare qui di seguito la lettera che il nostro dirigente ha inviato a noi consiglieri per dare conto della sua scelta di lasciare il Roller. La divulghiamo, convinti che sia una grande lezione di sport.
La Società
Hockey Roller Bassano
Alla Soc. Hockey Roller Bassano,
al presidente e ai consiglieri
Bassano del Grappa 22 Gennaio 2008
Non ci sono sufficienti parole che riescano ad esprimere gli alterni stati d'animo che si accavallano e mi accompagnano dal post-partita Roller-Giovinazzo di sabato scorso.
E' talmente grande il disagio interiore che sto vivendo che non riesco neanche ad esprimerlo.
Sto cercando già da domenica di ributtarmi e farmi coinvolgere dai miei, dai Vs e nostri ragazzi, da tutti Voi, quasi per purgarmi da questo increscioso episodio che ho involontariamente vissuto e subito (sono sicuro di non essere andato a cercarmelo).
Non sto interpretando un copione nè voglio disegnarmi come vittima, ma solo cercando di comprendere e dare una collocazione più razionale e chiara a quelle insicurezze e difficoltà che sto da quel momento vivendo e che forse non avevo mai nella mia vita provato, (almeno non in questa misura).
Nulla di grave... son certo! Passerà...
Però ho deciso che l'unica cosa che posso e che voglio fare, è di allontanarmi dalla posizione ufficiale che ricopro come consigliere in questa nostra grande HRB e di riflesso da questo piccolo mondo dell'hockey, dai suoi di arbitri, giudici consiglieri e presidenti federali ed osservare ciò che succede dall'esterno - non coinvolto.
Non sarà sicuramente facile per Voi dare un senso logico a questa mia scelta, ma Vi comunico lo stesso le mie dimissioni, senza rimetterle alla Vs. accettazione.
Sono irrevocabili, e Vi chiedo anche di non esercitare su di me nessuna forzatura.
Da veri amici come sicuramente Vi considero ritenetele accettate. Grazie di cuore!
Abbiamo testimonianze a favore e probabilmente qualche spezzone dalle telecamere ad infrarossi della video-sorveglianza...
Credo non ci debbano però interessare le prove materiali. Ci penseremo più avanti... C'è tempo.
Non è questo il punto. Cosa sono 2-3 schiaffi? Fisicamente niente...
Dopo poche ore non feriscono più. Meno delle espressioni verbali.
Moralmente invece sono ancora oggi un'ingiuria vigliacca alla sportività, il rifiuto all'accettazione delle regole che sono indispensabili tanto nella vita quanto nello Sport.
Ho bisogno di sentirmi libero di agire - pensare e, alla stesso modo libero di non-agire e di non-pensare, lontano da collaborativi suggerimenti e amichevoli influenze.
Venerdì 25 ore 13,00 - Non è stato preso nessun provvedimento nemmeno riguardo a quanto successo durante l'intervallo che l'arbitro dovrebbe aver comunque segnalato in quanto le sue parole di risposta al ns. richiamo sono state: "Sì. ho visto ma io posso solo scrivere..."
La Giustizia Sportiva e gli Enti Federali avevano dato precise indicazioni, da Loro riassunte in due parole -"tolleranza zero"- riguardo a violenza e mancato rispetto delle regole.
Più di qualcuno di "noi Roller" qualche tempo fa ha scontato sulla propria pelle provvedimenti anche esagerati sapendone ricavare positiva esperienza e facendone buon uso in seguito.
Ma sembra proprio che non ci sia imparzialità, ed anche questo è un forte segnale da cogliere.
Difendere o proteggere, anche velatamente, individui che seppur "passati campioni del mondo" hanno sempre messo, fin da quando scendevano in pista, la civiltà sotto lo zerbino, o permettere addirittura che vengano proposti come "allenatori"... "istruttori" nazionali...?
E' d'obbligo fare una profonda riflessione e cercare di capire quanto sia il caso di continuare a spendere energie alla ricerca di risultati ed obbiettivi per una disciplina i cui principi guida vengono così facilmente o per comodità dimenticati-calpestati anche da coloro che lo dirigono dall'alto.
Non mi interessano scuse o parole inutili da nessuno... non servono, non sono io ad avere necessità, bensì lo Sport, l'Hockey, i ns. giovani hanno assoluto bisogno di avere attorno "Dignità" per guidarli più lontano possibile da qualsiasi espressione violenta e per insegnar loro rispetto delle persone, degli avversari, dei regolamenti, anche quando questi vengono molto scomodi.
Serenamente
Kekko Zanin