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Santeramo regala allo scadere un punto d’oro alla Ingraph Seregno


L’esordio in serie A/1 ha riservato al pubblico presente sugli spalti del Palaporada emozioni a non finire. Dopo 45’ senza reti, ad infiammare la scena nel finale sono stati il vantaggio ospite, firmato da De Oro, ed il pareggio allo scadere del giovane bomber materano. Applausi per i portieri Fontana e Juan Oviedo, i migliori in pista.

Scritto da Hockey Seregno - Pubblicato il 05/10/2008
INGRAPH SEREGNO – GEMATA TRISSINO 1 – 1
Marcatori: 20’36’’ s.t. De Oro (G), 24’01’’ Santeramo (I).
Ingraph Seregno: Fontana (Belgiovine), Santeramo, Achilli, Enriquez, Marchini, Uñac, Lobasso, Flores, O. Oviedo. All.: Lobasso.
Gemata Trissino: J. Oviedo (Frizzo), Nicoletti, Randon, Amato, Pallares, De Oro, Crestan, Tataranni, Bertinato. All.: Marozin.
Arbitro: Di Domenico di Modena.
Note: espulsi temporaneamente Tataranni (G) per 2’, Nicoletti (G), Marchini (I), Amato (G), Pallares (G) ed O. Oviedo (I) per 5’.

È cominciata con un pareggio la prima avventura della Ingraph Seregno sul palcoscenico della serie A/1. E, considerati il livello della prestazione dei biancoverdi ed il valore dell’avversario, quello conquistato dal quintetto seregnese è senza dubbio un punto d’oro. Al cospetto di un Gemata Trissino che si è confermato infatti una delle formazioni più temibili del torneo, sulla scorta di un impianto di gioco a prova di bomba e di un organico privo forse di nomi di grido, ma con elementi tra loro intercambiali, così da permettere al tecnico Marozin di mantenere alto il ritmo per tutto l’arco dei 50’, gli uomini di Lobasso hanno retto dignitosamente il confronto, avendo il solo torto di riuscire a concretizzare in minima parte le molte occasioni costruite strada facendo. Di positivo c’è, oltre al carattere che la squadra ha dimostrato, risalendo la china resa impervia dal vantaggio ospite firmato da De Oro ad una manciata di minuti dalla fine, la consapevolezza che i margini di crescita siano parecchi, vuoi perché le condizioni fisiche di Enriquez ed Uñac non potranno che migliorare con il passare delle settimane, vuoi perché i giovani Santeramo e Flores, acquisendo un minimo di esperienza in più, appaiono destinati a lasciare il segno.
La cronaca. Al via Lobasso punta su Fontana tra i pali, sistemandogli davanti una difesa composta da Achilli e Marchini, mentre sul fronte offensivo agiscono Santeramo ed Oscar Oviedo. Sulla sponda opposta, Marozin schiera Juan Oviedo in porta, Nicoletti e De Oro dietro, Pallares e Tataranni davanti. Scattano meglio dai blocchi di partenza i padroni di casa, che al 1’ vanno subito vicini al gol con Marchini, che riceve da Santeramo, ma è bloccato da Juan Oviedo. Al 4’ ci prova con una penetrazione centrale Oscar Oviedo, ma il fratello lo ferma da campione. Trascorrono 30’’ e De Oro semina il panico nella difesa brianzola: il suo rasoterra attraversa lo specchio della porta senza che nessuno si presenti puntuale alla deviazione vincente. Al 5’ i veneti costruiscono la miglior occasione del loro primo tempo: a sciuparla è incredibilmente Tataranni, il capocannoniere uscente, che su assist di De Oro spara altissimo da centro area. La Ingraph rifiata e poco alla volta riprende in mano il filo del gioco. Al 10’ Nicoletti travolge in attacco Oscar Oviedo e si becca il primo cartellino blu della serata: sul conseguente tiro diretto, Juan Oviedo strega il fratello e l’opportunità sfuma. Al 17’ Amato frana sul neo entrato Flores, lanciato in contropiede: Di Domenico indica il dischetto, ma Uñac trova ancora sulla sua strada un Juan Oviedo in stato di grazia. Al 20’ l’argentino compie un miracolo su Flores, che messo in movimento da Achilli si gira in un fazzoletto e conclude: l’opposizione del portierone è da cineteca.
La ripresa vede un Gemata Trissino più incisivo e fondamentale diventa così il contributo di Fontana, che si dimostra all’altezza del suo più illustre collega e fa capire perché la dirigenza seregnese gli abbia concesso fiducia in estate. Dopo 30’’ Pallares sfonda centralmente, ma il suo diagonale è spizzicato dal numero 27 biancoverde quel tanto che basta per neutralizzarlo. Al 5’ Marchini atterra De Oro e finisce sulla panchina dei puniti: lo stesso De Oro, però, si vede respingere da Fontana il tiro ad uno. I locali si scuotono ma le loro ambizioni sono frustrate nuovamente dall’imprecisione nelle conclusioni da fermo. All’11’ Oscar Oviedo costringe al fallo Amato: Di Domenico espelle temporaneamente l’oriundo e decreta una punizione diretta, che si risolve nell’ennesimo duello tra i fratelli Oviedo, con Juan che domina Oscar. Al 12’ quest’ultimo cerca una vendetta, ma quando il più sembra fatto ancora la manona del fratello gli smorza in gola l’urlo di felicità. Al quarto d’ora Tataranni in girata supera Fontana: la pallina si infrange sulla traversa. Tra il 17’ ed il 19’ la scena la occupano altri due tiri ad uno: prima Pallares abbatte Flores, che poi non riesce a saltare Juan Oviedo, quindi Oscar Oviedo aggancia con il bastone Tataranni, la cui corsa si stampa sul palo. Sembra il preludio al più clamoroso degli 0 – 0, ma così non è. Al 20’, infatti, Marchini perde indegnamente la pallina a metà pista ed origina un veloce ribaltamento di fronte dei vicentini, con Amato che innesca Tataranni: il bomber materano finta l’azione personale e quindi appoggia per l’accorrente De Oro, che da un passo insacca. Sul Palaporada cala una cappa di gelo, mentre la Ingraph prova faticosamente a rialzarsi con le ultime energie rimaste nel serbatoio. Spinto dalla disperazione, nel finale Lobasso si getta nella mischia e va a comporre con Santeramo una coppia di pivot davanti alla porta di Juan Oviedo, con Achilli ed Uñac pronti a concludere a tambur battente dalla linea mediana. È la mossa risolutiva. Marozin non fa nemmeno in tempo a pensare alla contromisura che arriva il pareggio: lo sigla, quando il cronometro ha già cominciato il suo ultimo giro, il giovanissimo Santeramo, che dimostra una freddezza da campione nell’infilare in mischia Juan Oviedo sul primo palo. Il Palaporada esplode e pregusta addirittura il sorpasso a fil di sirena, quando Achilli lancia ancora Santeramo: solo davanti alla saracinesca di San Juan, il numero 2 di casa cerca il gioco di prestigio, che però non ha successo. Alla fine, gli applausi per tutti sono d’obbligo.


Dagli spogliatoi: seregnesi soddisfatti
Volti distesi negli spogliatoi al termine del confronto tra Ingraph Seregno e Gemata Trissino. Il punto strappato a fil di sirena ha regalato serenità all’ambiente locale, consapevole di aver finalmente capito quali saranno le difficoltà di un torneo che si preannuncia incertissimo. «Il risultato penso che sia giusto – ha spiegato il portiere Giovanni Fontana, strepitoso all’esordio davanti al suo nuovo pubblico –. Avevamo davanti una delle formazioni più accreditate e l’abbiamo affrontata con umiltà, interpretando al meglio la situazione a livello tattico. Continuando su questa strada, non potremo fare che bene: il nostro obiettivo era e rimane la salvezza e quello di oggi è solo il primo passo in questa direzione». Soddisfatto anche il bomber Davide Santeramo, la cui prodezza ad una manciata di secondi dal termine ha evitato ai suoi la sconfitta: «In mischie come quella, quando ti trovi la pallina sul bastone, l’importante è centrare lo specchio della porta e così ho fatto. Sono contento soprattutto per la squadra, prima che per me, perché ora potremo proseguire a lavorare con calma. Andremo nel prossimo fine settimana a Valdagno per la semifinale della Coppa Italia con la testa sgombra: quel che verrà, sarà ben accetto». Guardando al futuro, l’ottimismo non manca: «Possiamo crescere molto, io per primo. Devo imparare ad occupare meglio l’area di rigore, sfruttando i rimbalzi e le deviazioni che mi capitano. Un po’ quello che sa fare benissimo Lobasso, ma lui calca le piste della serie A/1 da vent’anni, mentre io sono qui da un mese e mezzo…». Sul fronte opposto, qualche ovvia recriminazione per il tecnico Gaetano Marozin: «Abbiamo subito il pareggio quando ormai sembrava fatta, per giunta dopo aver costruito alcune occasioni molto importanti. La traversa ed il palo di Tataranni sono lì a dimostrarlo. Pazienza. Complimenti ai due portieri: Juan Oviedo lo conoscevamo già, Fontana sta dimostrando di essere cresciuto molto». Analoghe le considerazioni di Francesco Fontana, che ha approfittato del rinvio a martedì prossimo dell’impegno del suo Roller Bassano per accorrere in tribuna ad assistere alla prestazione di suo figlio Giovanni: «Senza lo svarione difensivo che ha originato il vantaggio del Gemata Trissino, la gara si sarebbe probabilmente conclusa a reti bianche. Per la Ingraph Seregno si tratta di un punto prezioso: lo ha conquistato di fronte ad un avversario che per me potrà classificarsi tra le prime tre». A chiudere il giro è Claudio Rossi, titolare della Ingraph, main sponsor del quintetto di casa: «La squadra ha dimostrato carattere: incassato il gol, non era facile riuscire a pareggiare in così pochi minuti. Elogio tutti, perciò. Mi dispiace solo che il pubblico non sia stato numeroso come era lecito aspettarsi: spero che tutti comprendano che questo risultato per noi equivale ad un successo e che vale la pena spendere un sabato sera per venirci a seguire». E qui è impossibile dargli torto...

Paolo Colzani
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