C’è una paternità da definire con precisione. Riguarda il “Progetto Grande Valdagno” e che interessa le giovanili di hockey pista e pattinaggio artistico. “Il Progetto non è un parto uscito dal Valdagno 1938 (leggi l'articolo di hockeypista.it) –sottolinea Guido Scomparin, presidente della Roller Valdagno-. L’idea è partita dal sindaco Giancarlo Acerbi dopo un colloquio avuto con me”.
Dal Valdagno 1938 era stato annunciato come un progetto dell'ex direttore generale e attuale coordinatore del settore giovanile Jorge Valverde, che poi l’ha sposato.
“Va espresso un grazie a chi ha portato a Valdagno scudetti, trofei nazionali ed Europa –prosegue Scomparin- ma c’è un tempo per tutto. E certe persone devono quindi farsi da parte”.
La Roller era stata la prima e unica società a rispondere all’appello del sindaco. Il Valdagno 1938 sembra essersi mosso in senso unilaterale non comunicando le mosse in anticipo. Proprio quest’inverno un gruppo di dirigenti-genitori del Centro Sport Valdagno aveva chiesto a Scomparin di fare il presidente per dare un contributo utile a sostenere il settore giovanile. E’ nata così la Roller. “Ho iniziato un percorso di ascolto a 360° –spiega Scomparin-. Alla fine ho accettato l’incarico. Premettendo che si doveva sposare un’impronta manageriale, stabilire cariche e codice etico. Parte dirigente e parte tecnica dovevano essere ben distinti”. Sono arrivati a dare peso alla parte tecnica nomi importanti come Juan Oviedo, Marta Savegnago, Michela Manni e Matteo Zarantonello (“hanno ampia libertà di scelte”).
La Roller ha pure un’appendice a Recoaro con 20 bambini impegnati nell’avviamento allo sport. “La Roller –precisa il pres Guido Scomparin- ha il compito di far crescere in vallata sport educativi come hockey e pattinaggio artistico. La A1 non ci interessa. Il massimo obiettivo sono gli Under 17. Che poi saranno liberi di andare dove vogliono, anche se il naturale sbocco sarebbe da auspicarsi possa essere proprio Valdagno”.
Ma come la lingua che batte dove il dente duole, il discorso si sposta sul progetto di unificazione che era stato presentato come fosse di Valverde. “Il processo prima di concretizzarsi –afferma Scomparin- deve attraversare passaggi, tempi e metodi. Non ci deve essere fretta. E’ un percorso che deve essere condiviso e concertato. I primi passi? Condivisione di orari e squadre. La collaborazione con il 1938 per ora è limitata mentre è quasi nulla quella con lo Skating Piccole Dolomiti. Quali sono le condizioni perché tutto si concretizzi? Le società devono fare chiarezza al loro interno sotto i profili societario, organizzativo e finanziario. Il vero banco di prova? Sarà che tipo di società si vorrà costituire per fondere quelle esistenti. Soprattutto dovranno essere bene chiariti gli aspetti circa la proprietà, quelli del management e della governance”.
Chi ha paura del nuovo che avanza perché non vuole rendersi conto che è un colpo di spugna su tanti errori ha accusato Guido Scomparin di non avere nessuna esperienza di hockey. “Per fortuna non sono come un ragazzo innamorato –conclude Guido Scomparin presidente della Roller-. Mi si conceda poi un paragone calcistico: Tohir doveva sapere naturalmente di calcio per essere ai vertici dell’Inter?”.