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Quattro chiacchiere con Alessandro Rossi


Il giovane atleta sarzanese al rientro dagli Europei under 19 di St. Omer dove ha conquistato il bronzo, ci ha dedicato qualche minuto per raccontare la sua seconda esperienza in maglia azzurra. "Vestire la maglia azzurra è un’esperienza gratificante, che ti fa crescere e maturare, oltre ad aumentare e migliorare il tuo bagaglio tecnico".

Scritto da Hockey Sarzana - Pubblicato il 15/09/2006
Ha ripreso gli abituali allenamenti l’atleta sarzanese Alessandro Rossi che è tornato a casa con al collo una medaglia di bronzo vinta agli Europei Juniores svoltisi in Francia a St.Omer. Alessandro, giocatore modello e studente esemplare tanto che è uscito dalla maturità col massimo dei voti e si è iscritto all’Università, è un ragazzo riservato e umile, che non ostenta assolutamente quel privilegio che lo rende il primo atleta sarzanese ad essere stato convocato nella U19 e ad essere chiamato per la seconda volta consecutiva a vestire la maglia azzurra dopo Poggiali.
Alla domanda su cosa gli abbia lasciato dentro questa seconda esperienza, Rossi ha rilasciato una dichiarazione, quasi schernendosi per l’interessamento nei suoi confronti: “Non nego di sentirmi gratificato per essere stato scelto per la seconda volta consecutiva nel team della Nazionale Juniores. Il Mister ancora una volta ha riposto la sua fiducia in me, consentendomi di giocare tutte le partite e addirittura facendomi partire titolare contro Germania e Portogallo. Eravamo una buona equipe: abbiamo battuto il grande Portogallo e abbiamo tenuto testa agli Spagnoli. La finale del terzo posto contro la Svizzera mi aveva fatto rivivere lo spettro dei supplementari come è accaduto nella finale di Coppa Italia dove allora ho avuto la gioia di segnare la rete che ci ha regalato la Coppa. Per fortuna la rete di Bertoldi a 30’’ secondi dalla fine ha scongiurato questa possibilità. Vestire la maglia azzurra è un’esperienza gratificante, che ti fa crescere e maturare, oltre ad aumentare e migliorare il tuo bagaglio tecnico. Il rapporto con i compagni di squadra è stato ottimo, eravamo molto uniti ed era talmente evidente agli occhi di tutti che venivamo indicati come il gruppo più affiatato. Anche con gli avversari abbiamo intrattenuto dei buoni rapporti, ci salutavamo e cercavamo di comunicare, anche se il più delle volte ci aiutavamo con i gesti!”
Assolutamente fondamentale in zona difensiva, Rossi mostra una certa confidenza con il gol, ma soprattutto ad una ostinata caparbietà nel proteggere la pallina, associa un inusuale correttezza che appartiene a pochi e che aggiunta alla sopraccitata umiltà lo rende unico. Noi non possiamo altro che complimentarci con questo ragazzo che da anni si dedica con profondo impegno a questo sport che in parte lo ha saputo ripagare dei sacrifici e anche dei vari infortuni subiti. Ci auguriamo che questo solo sia il positivo e piacevole inizio di una brillante carriera.
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