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Platero: "A Reus ho ottimi ricordi, ma il mio presente è l'Amatori Lodi"


L'Urna di Lisbona ha regalato all'Amatori Lodi l'incrocio con i catalani del Reus Deportivo, campioni di Spagna in carica. Per Matias Platero è un ritorno alle origini della sua avventura europea: proprio il Reus lo ha scoperto in Argentina e lanciato in Europa; con i rossoneri ha vinto l'edizione dell'Eurolega giocata a Bassano nel 2009.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 18/04/2012 - 09:36 - Ultima modifica 22/04/2012 - 09:15

Matias Platero.

Foto Marzia Cattini

Dall'urna della CERH è uscito in sorte ai giallorossi il Reus Deportiu, la squadra che ha portato alla ribalta Matias Platero, il "faro" dell'Amatori che comanda in campionato. Matias conosce bene l'ambiente del Reus, per aver disputato, nel suo recente passato, due stagioni in Catalunya. Stagioni dense di soddisfazioni, come recita la parola "Eurolega 2009" alla voce successi conquistati. Era un notte calda quella di Bassano e il Reus batteva, in un derby tutto catalano, il Vic. Matias, poco più che ventenne, fu mandato in pista da Figueroa, che credeva molto in lui. E ne fu soddisfatto. 
"Sicuramente la cosa mi emoziona. Reus è stata la città che mi ha accolto in Europa, che mi ha fatto crescere e dove son passato dall'essere ragazzo ad essere giocatore vero - dice Platero, che però ha le idee chiare - quello è il mio passato, ora vesto la maglia del Lodi e sto benissimo qui, con una grande voglia di vincere con l'Amatori".
Di sicuro gli farà effetto tornare in quel palazzetto "in effetti proverò una sensazione strana, perchè la gente di Reus mi ha trattato benissimo, sono stati due anni davvero favolosi, anche grazie al "Nero" Paez che ha favorito il mio inserimento". C'è anche la possibilità, quasi remota, di non andare a Reus "per me giocare una final 8 o andata e ritorno non importa, è uguale. Sono tutti avversari forti e saranno gare comunque difficili da vincere".
La maturità di Platero la si nota da molti aspetti, anche quando fa presente che "Reus è lontana. Ora dobbiamo pensare al prossimo impegno di campionato, è l'unica cosa che abbiamo in mente. Abbiamo fatto una buona gara contro l'iserlhon, loro hanno giocato molto bene e Glowka si è dimostrato bravissimo". Anche se era un Amatori non al 100% "decisamente no. Stare fermi 3 settimane dopo aver fatto una preparazione massacrante per le gambe, è difficile trovare brillantezza. Avevamo molte idee ma non riuscivamo a metterle in pratica. Ora però siamo in crescendo - continua l'argentino - e abbiamo già acquisito il ritmo partita".
Per il Reus c'è tempo, ma che squadra è il quella catalana? Vediamo di dare un valutazione più attenta ai "rojonegros", che sono campioni di Spagna in carica, ma che attualmente occupano solamente la sesta posizione, a 20 punti dal Barcellona, mentre in Eurolega hanno uno score di 4 vittorie e 2 pareggi, con una chiave di lettura semplice: contro l'Oliveirense hanno pareggiato (1-1 in casa e 3-3 in terra lusitana) mentre hanno vinto le sfide con Cronemberg e Coutras, ovvero una tedesca ed una francese. Davvero il minimo indispensabile. Se a questo aggiungiamo anche l'eliminazione in Copa del Rey, otteniamo un risultato che parla chiaro: la stagione è deficitaria e si punta tutto sull'Eurolega. 
La qualità non manca: in porta troviamo Trabal, già campione d'Europa e del Mondo con le furie rosse, di sicuro uno dei più forti portieri in circolazione. Ma il Reus è una squadra votata all'attacco e l'unico difensore di ruolo è Albert Casanovas, discretamente dotato, ha comunque un buon tiro da fuori: è assieme al "Nero Paez" praticamente l' unico votato alla fase difensiva nella rosa dei "rojonegros".
Il Tecnol Reus che è squadra di elevato tasso tecnico e votata all' attacco, la cui stella è senza dubbio Jordi Adroher: punta pura dal talento cristallino e dalla tecnica sopraffina, uno dei giocatori più dotati tecnicamente e funambolici della Liga, è più un solista, "leggerino" in difesa, ma fortissimo di stecca e micidiale nelle incursioni a rete. Segnare è anche il punto forte di Raul Marin: bomber di ruolo dall'innato fiuto del gol, nella OK Liga ha segnato finora 25 marcature ed è il top scorer dei catalani. Xavier Caldù è un giocatore molto tecnico e dalla grande intelligenza tattica, dotato di tecnica sopraffina, è un ottimo assistman. Jordi Molet è più "centro" che attaccante, anche se nasce come difensore e ama partire da dietro. Giocatore rapido e buono negli inserimenti, ottimo in regia ed in fase di impostazione del gioco, Molet è una delle colonne del Reus. In formazione c'è anche Ferrer, attaccante (strano a dirsi), buono tecnicamente, ma non con il "coraggio" e la maturità adatta a situazioni di alto livello, dove soffre troppo l'emozione.
Una formazione, il Tecnol Reus, votata interamente all'attacco, che ha sofferto terribilmente la partenza di Marc Gual, accasatosi al Barcellona in cambio di Adroher, che ha tolto il giusto equilibrio a questa squadra, orfana anche di Josè Luis Paez, attualmente fermo ai box, ma che se fosse presente contro l'Amatori sarebbe, a dispetto dell'età, elemento di sconfinato spessore tecnico.

Collaborazione di Paolo Lazzarini

Parole chiave: Coppe Europee, Eurolega, Final Eight, Amatori Lodi, Reus Deportivo,
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