Pino Marzella lancia la sfida al Thiene

All’andata ci volle una prodezza di capitan Depalma per risolvere la contesa a favore dei biancoverdi (4-3 il punteggio finale). Già ostico in trasferta, il Thiene si esalta ancor più tra le mura amiche dove infatti conserva la propria imbattibilità. Ma nell’ambiente dell’Afp, dopo l’impresa di Castiglione e la splendida ripresa nella gara casalinga contro l’A.S. Hockey Lodi, l’ottimismo regna sovrano. I biancoverdi sono pronti ad affrontare una nuova battaglia nel cammino che conduce alla serie A/1. Confidando anche nel sostegno sia dei tifosi che partiranno da Giovinazzo sia dei tanti concittadini residenti nel vicentino...

Prima del match di Thiene, abbiamo intervistato l’allenatore dell’Afp Pino Marzella.
A Castiglione la squadra ha superato un esame di maturità. Contro il Lodi?
«Altrettanto! Non potrebbe essere diversamente, dopo aver rimontato due gol ad una formazione composta da giocatori che hanno sempre giocato in serie A/1…».
Come sta proseguendo il lavoro dell’Afp?
«Stiamo ancora lavorando su un adattamento tattico, conseguente all’arrivo di Antonio Turturro».
Tra Castiglione e Lodi, chi ti ha impressionato di più?
«Nelle ultime due partite ha dimostrato di essere più forte il Lodi. Ma ogni gara fa storia a sé… ».
Parliamo adesso del Thiene…
«Il Thiene è una delle squadre più quadrate e difficili da battere in A/2. Soprattutto in casa dove non ha mai perso. Ma noi andiamo in Veneto tranquilli, dopo aver lavorato intensamente tutta la settimana, e per fare la nostra partita con intelligenza ».
Il folle gesto di Marangon nella gara di andata è ormai dimenticato?
«Noi andiamo a Thiene soltanto per giocarci la partita. Di quell’episodio non ci importa nulla!».
Conclusione dedicata al tifo. Contro il Lodi il palazzetto sembrava davvero un catino bollente…
«Da parte nostra c’è sicuramente grande soddisfazione nel rivedere il palazzetto così pieno dopo due anni di lavoro. La speranza è che il pubblico sia solo propositivo, non dimenticando che i nostri ragazzi due anni fa non giocavano nemmeno in serie B…».

Giangaetano Tortora