Dopo i primi 150 giorni da allenatore giallorosso, incontriamo Pino Marzella. La sensazione, che si ha fin da subito, è quella di un uomo con le idee chiare, che guarda avanti, che considera il presente una base futura per un Amatori ancora più forte, capace di competere ad alto livello, ovunque e sempre. Per raggiungere questi traguardi il chiodo fisso del tecnico pugliese è uno solo: continuare nel lavoro duro credendo in se stessi. Ma facciamo un primo bilancio in concomitanza con il termine del girone di andata ed alla vigilia di una partita estremamente delicata, come quella con il Benfica di sabato prossimo.
"Il bilancio è super positivo. Fin dal primo giorno. -esordisce Marzella- Mi sono sentito appoggiato in società, dai tifosi, dai giocatori, ai quali ho chiesto subito una cosa fondamentale: fare un passo indietro in ogni loro sicurezza, sia tattica, tecnica che mentale. Un step all'indietro che è servito per lavorare come voglio io, un punto di partenza che è stato recepito fin da subito e che ci sta portando a fare un buon lavoro. Poi il pubblico -continua Pino- devo fare i complimenti ad una tifoseria incredibile, ci hanno spinto a vincere una partita fin dall'esordio di Sarzana, dove ci hanno incitato a non mollare mai, dandoci tantissima fiducia. Loro sono una grande curva, sono competenti e, soprattutto nei momenti di difficoltà ci danno una spinta incredibile, unica."
Marzella è soddisfatto del presente, ma nella sua testa gira un Amatori diverso, quello futuro, una squadra che deve lavorare sodo, seguendo una linea ben precisa.
"Io ho scelto Lodi, oltre che per la forza attuale, anche per gli ampi margini di miglioramento che ha. Credo fortemente in questi giocatori e nell'ambiente, devono semplicemente applicarsi ancor di più nel lavoro fisico, tattico e credere nelle proprie qualità."
Per Marzella tanto entusiasmo, molto ottimismo, ma nessuna difficoltà? "
L'unica difficoltà, se vogliamo definirla così, è mentale e sta nel non credere fino in fondo alla vittoria. Quando non si vince, come succede a Lodi, per tanti anni, subentra quel pessimismo, quelle piccole situazioni che ti abituano a non vincere. E che si combattono solamente instaurando una mentalità vincente. Ma non è semplice, per raggiungerla stiamo lavorando sodo su tanti aspetti: innanzitutto bisogna imporre uno stile di gioco che ci contraddistingue, una consapevolezza delle situazioni, ovvero dobbiamo saper perfettamente cosa fare sia quando siamo in vantaggio, che quando siamo sotto. Bisogna decifrare le situazioni e reagire nella maniera opportuna".
Poi il mister aggiunge un particolare, forse non chiaro a tutti.
"E' riduttivo dire che mi abbiano chiamato a Lodi solamente per portare una mentalità vincente. Si è completamente fuori strada. Io qui do e pretendo impegno al 100% con un lavoro preciso e programmato .
Dunque questo è il modus operandi del tecnico, che sembra avere obiettivi ben definiti per questa squadra.
"Siamo partiti per disputare almeno due finali. E' giusto non esporsi troppo, però abbiamo già portato a casa un trofeo, anche se l'idea era quella di vincere partendo dall'anno prossimo, perché come ho già detto, quella futura deve essere un squadra già pronta per i successi".
E con l'Eurolega, come la mettiamo?
"Se giochiamo come sappiamo e Squeo potrà aiutarci molto, possiamo arrivare lontano anche lì. Potremmo fare la nostra bella figura, solamente se sapremo sfruttare al massimo le nostre abilità" che vanno migliorate, partendo dalle piccole cose "innanzitutto bisogna migliorarsi con il lavoro fisico, quella fatto in palestra, perché un lavoro mirato evita, ad esempio, certi tipi di infortuni. Poi sulla tecnica, perchè non si finisce mai di migliorarsi, continuando a cercare la perfezione nei fondamentali. Infine sulle situazioni di gara, sui tempi e sugli schemi di gioco”.
E da due settimane a dare una mano a questa squadra, è arrivato Leonardo Squeo.
"Leo lo conosco da quando ha 15 anni. L'ho fatto esordire in A1 a Molfetta, poi l'ho visto crescere. Ora sta facendo un doppio allenamento giornaliero, in modo che acceleri sia il suo inserimento, che diverse altre cose, come la postura ed il suo modo di giocare nella squadra. Ovviamente ci vuole del tempo per entrare nei nostri sistemi di gioco, però quando sarà a pieno regime ci darà certamente una mano ed avrà anche lui un ruolo fondamentale."
E dovrà sacrificarsi già sabato sera, dopo solo due spezzoni di gara di campionato. C'è il Benfica, una gara molto delicata.
"Ci teniamo molto a questa partita. Certo ci sarei volto arrivare con gli argentini non infortunati, invece tutti e tre hanno dei grossi problemi fisici, tanto che Platero non si sta nemmeno allenando. Sarebbe bello vincere e chiudere i conti per la qualificazione, perché guardando avanti ci aspettano delle trasferte molto difficili. Con i portoghesi dovremo essere molto attenti in fase difensiva e limitare al minimo le loro potenzialità. E spero davvero di avere Platero, ci mancano i suoi ritmi ed i suoi tempi in partita, sono fondamentali."
Non è una gara dentro fuori, non sarà una sfida all'ultimo sangue con il Benfica, ma batterlo vorrebbe dire molto sulla tenuta dei giallorossi, che hanno praticamente metà squadra a mezzo servizio: Squeo in fase di ambientamento, Platero con un ginocchio out, Montigel con un problema alla coscia e Romero che ha una caviglia dolorante da tre settimane. Oltretutto si dovrà, per il regolamento europeo, far a meno di uno degli argentini. Speriamo che la settimana che porta a San Bassiano sia benevola, almeno per vedere in pista un Amatori al 100%. Poi il resto verrà da sé.