Perdoncin: 'A Valdagno ho coronato il sogno di giocare in A1'
E "Spillo" ed ha voglia di pungere a ripetizione. Lui è Giovanni Perdoncin, 23 anni compiuti il 9 marzo, sandricense doc, ruolo attaccante. Un caso atipico quello di "Spillo", lultimo acquisto della Toyota Marcante, ragazzo terra-a-terra, immagine della tranquillità, di grande impegno e di ottima tecnica.
Scritto da Hockey Valdagno
- Pubblicato il 01/10/2008
Nel suo palmares tre campionati europei (due con la Under 18 e uno con la Under 20) e una Coppa Latina con la Under 23. Segno che le qualità certo non gli mancano. Eppure fino a qualche setti-mana fa è mancato il grande salto nel-lhockey che conta, la sua Sandrigo lo ha visto crescere come atleta e lì ha sempre vissuto.
- Perdoncin, come si spiega questo legame che sembrava fino a un certo punto indissolubile?
"A Sandrigo sono sempre stato appoggiato e aiutato a migliorare. I pattini avevo cominciato a calzarli quando avevo sei anni. Con i compagni mi ero trova-to sempre bene. Un grazie particolare lo devo pure ai tecnici che si sono susseguiti, merito loro se sono riuscito ad approdare nelle Nazionali".
- Appena arrivato in città, il tecnico Lodi aveva espresso nei suoi confronti molta stima...
"Lho constatato di persona quando sono arrivato a Valdagno. Mi ha fatto molto piacere che un allena-tore della massima divisione si sia espresso su di me con toni così di riguardo. Forse significa che avevo lavorato davvero bene e che limpegno è stato altrettanto lodevole".
- Hockeysticamente, per la prima volta nella sua vita è uscito da Sandrigo e subito si ritrova addosso una responsabilità non da poco. Timori?
"Ho sempre sognato la A1. Esserci arrivato è assai positivo. In questa esperienza sono accompagnato da una grande volontà. Farò di tutto per guadagnare minutaggio di gioco. No, non ho proprio paura. Anzi lavorerò più del normale per cercare di ridurre il gap che mi separa dai compagni più esperti".
- Nella sua nuova veste ha passato già test proban-ti come la Coppa Italia, il Torneo di Wuppertal e il recente Mundialito di Reus. Cosa le hanno consegnato queste prove ad alto livello?
"Ho avuto modo di imparare dalle qualità di grandi campioni e dalla serietà dei compagni professioni-sti. Sono cose altamente stimolanti".
- Semifinali di Coppa Italia, Campionato ed Eurolega. Il fronte degli impegni per la Toyota è vasto, quale obiettivo si può concretizzare con questa squadre che ha già mostrato grandi numeri?
"Si dovrà sicuramente provare di arrivare il più in là possibile su tutti i fronti. Naturalmente spen-dendo il massimo di impegno e concentrazione. Il nostro pubblico merita poi di divertirsi. Aggiungo solo che se il lavoro verrà fatto bene, con la qualità di questa squadra si potrà davvero arrivare a qualcosa di molto importante".
- Facciamo un passo indietro, precisamente al mo-mento del suo arrivo a Valdagno e alle prime sensa-zioni che ha provato nel nuovo ambiente.
"Lho definito immediatamente stupendo. E cè volu-to poco per constatare che qui lo spogliatoio è u-nito, compatto e forte. I nuovi compagni mi hanno dato subito una mano e, cosa assai importante, pure concesso tanta fiducia. Meglio non potevo sperare".
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