La rassegna europea di Paredes è alle porte e l’Italia prova a recitare il ruolo di imbucata ad una festa dove la regina sembra già esser stata incoronata: la Spagna. La Roja vince l’Europeo ininterrottamente dal 2000, quando una squadra di giovani, guidata dai vari Borregan, Teixidò e Pedro Gil, si aggiudica l’Europeo in finale contro il Portogallo. Da allora sono arrivati 6 successi consecutivi.
Diversamente dai mondiali, gli europei vivono di “strisce”, nelle quali si inserisce, in una sola occasione, anche l’Italia. A partire dagli anni 70’ le rassegne vedono vincere per 4 anni il Portogallo (’71-’77) e la Spagna (’79-’85), nel 1987 a Oviedo vince il Portogallo, giusto a metà del periodo d’oro dell’Italia, campione del mondo (‘86 e ’88). Ma gli Azzurri di Mariotti, Cupisti, Crudeli e Marzella sono una potenza e nel 1990 a Lodi stritolano le due squadre iberiche. E’ l’unico successo italiano negli Europei, dove la nostra nazionale ha subito più dolori e beffe, che gioie.
Dal 1992, in un’edizione ritagliata nella settimana di Pasqua per lasciare spazio all’imminente Olimpiade, inizia il ciclo del Portogallo, che si impone per altre 4 edizioni consecutive, fino al 2000, quando la Spagna inizia una pazzesca cavalcata vincente.
A Wimmis le furie rosse battono il Portogallo per 6-3, grazie ad un Borrégan versione stellare. In quel momento “Beto” probabilmente è il miglior giocatore al mondo. Due anni dopo, nell’estemporanea edizione di Firenze, la finale propone ancora il derby iberico ed il Portogallo viene battuto 4-2 con le doppiette di Masoliver e Pedro Gil. L’edizione 2004, la prima disputata in Francia, con il secondo 4-2 consecutivo la Spagna batte un’ottima Italia, che si presenta alla vigilia come vice campione del mondo. Questa volta sono i fenomeni Panadero e Borregan a segnare una doppietta a testa. Il quarto trionfo consecutivo la Spagna lo ottiene ancora in Italia, nel forno del “Palacandy” di Monza. La Svizzera, giustiziera degli Azzurri in semifinale, viene piegata 2-0 con le reti di Edu Fernandez a tre secondi dall’intervallo e Marc Gual, che mette il suggello nella ripresa. La manita arriva ad Oviedo nel 2008 ed in finale dopo sei anni ritroviamo ancora il Portogallo di Reinaldo Ventura. Per vincere è necessario un solo gol, di Gual dopo un quarto d’ora e diventano fondamentali le parate di Sergi Fernandez, che portano le furie rosse al titolo di pentacampeon. Infine la vittoria più recente, a Wuppertal nel 2010, sempre contro i lusitani: la Spagna questa volta esagera, infliggendo il punteggio più alto in una finale europea, un 8-2 clamoroso, con i portoghesi che restano in partita solo nel primo (4-2, doppiette del “cervello” Ordeig e del neo valdagnese Pedro Gil), per poi dilagare nella ripresa, con la doppietta di Jordi Bargallò, e le reti di Torra ed Adroher.
Ora la nuova esperienza portoghese, dove si attende un miracolo dai padroni di casa: in 11 edizioni giocate in Portogallo per ben 10 volte la vittoria ha sorriso ai portoghesi, mentre solamente a Barçelos ’85 la Spagna dei Torner, Ayats e Rovira è stata in grado di uscire vincitrice dalla patria dei maestri lusitani.
Capitolo Italia. Gli Azzurri sembrano un gradino sotto a queste due potenze: Mariotti ha lavorato molto, con un gruppo totalmente nuovo, senza “blocchi” di grandi squadre e con giocatori che si conoscono poco a livello di pista. Il ruolo d’imbucata alla festa per una medaglia importante è senz’altro gradito, ci si potrebbe accontentare anche di un bronzo, dipende da come matura e dalla qualità del gioco espresso. Ovviamente è necessario lasciarsi dietro nazioni in continua crescita come Francia e Svizzera. Lo si dice da anni che stanno migliorando continuamente: a quando l’esplosione definitiva? A livello giovanile mettono in difficoltà tutti, soprattutto i francesi, ma singoli che fanno davvero la differenza, in giro per ora non se ne vedono.
Il calendario ci ha regalato alle ultime due giornate le sfide contro galletti e rossocrociati, con il giorno di pausa che cade giusto tra le due sfide.
Sarà anche un rebus lo stato fisico nel quale potremmo arrivarci, se stanchi, oppure rodati. Ma difficilmente, nella storia, le squadre di Mariotti si sono presentate fisicamente impreparate ad un appuntamento importante.
Un’ultima curiosità: si torna a giocare un girone all’italiana dopo vent’anni di edizioni che hanno previsto semifinali e finali. Era dal 1992 che non si disputava un raggruppamento tutte contro tutte. Ma la crisi e qualche scelta avventata (vedi imminente mondiale B) ha ristretto le partecipanti a 7 se non il minimo storico, quasi.