E' giorno di Congresso per la FIRS, la Federazione Internazionale dei Roller Sports cui fa capo anche l'hockey su pista. Ed è un congresso vero, con due candidati che si contendono la presidenza. Uno, il favorito, è il presidente uscente nonchè presidente della Federazione Italiana Sabatino Aracu; l'altro, lo sfidante, è il presidente delle federazione statunitense George Kolibaba. In giornata sapremo chi guiderà il mondo delle rotelle per il prossimo quadrienno olimpico.
Fari puntati sull'assise romana che si tiene nel prestigioso salone di onore del Coni. L'attenzione sarà soprattutto per la prima uscita ufficiale del nuovo presidente del Coni Giovanni Malagò, eletto a sorpresa qualche giorno fa proprio nella stessa sala in cui oggi Sabatino Aracu cerca la riconferma.
La battaglia vera, però, non è sulla presidenza, ma sulla riforma dello statuto. La dirigenza uscente della Firs propone una modifica sostanziale: quella di rendere più decisivo il ruolo della Firs a discapito dei singoli comitati tecnici di specialità (hockey pista, hockey inline, artistico, corsa). Oggi, di fatto, il ruolo della federazione internazionale è quasi marginale in quanto il presidente Firs ha pochissimo potere sui presidenti dei comitati di settore, a loro volta eletti direttamente. In pratica, il movimento rotellistico internazionale non ha una propria unitarietà, ma è estremamente frammentato e poco coordinabile.
La proposta che verrà messa sul tavolo prevede che i candidati alla presidenza Firs si presentino con una squadra omogenea composta da un presidente e da un responsabile per ciascun settore. Con una singola elezione, a cui partecipa tutto il mondo delle rotelle, si eleggerebbe il gruppo dirigente in carica per il quadriennio olimpico.
Per l'hockey su pista la proposta sarebbe dirompente: significherebbe sottrarre al controllo di poche nazioni con scarsissimo peso sportivo il controllo del comitato che ormai da anni è gestito dal tedesco Harro Strucksberg in totale contrasto con le potenze dell'hockey mondiale. Italia, Spagna, Portogallo e Argentina hanno sostenuto per la presidenza del CIRH (il comitato internazionale dell'hockey pista) il presidente della federazione spagnola Carmelo Paniagua, perdendo per un voto al congresso di Recife dove sono stati decisivi gli apporti di nazioni come Angola, Austria, Olanda, Stati Uniti: paesi dove in un anno si giocano meno partite di hockey del solo Veneto!
Il cambio dello statuto, che richiede il voto dei 2/3 dei presenti, è difficilissimo da ottenere; ma il rilancio internazionale degli sport rotellistici (e soprattutto dell'hockey su pista) passano anche da questo snodo.