La stella di Novara si spegne di nuovo. La società azzurra, il club che aveva raccolto l'eredità (tra mille polemiche) della città hockysticamente più blasonata d'Italia, alza bandiera bianca: non ci sono soldi per fare la serie A1.
Le difficoltà dell'Hockey Roller Novara erano note da tempo; basta guardare i movimenti del mercato per notare un fuggi fuggi dal pala dal Lago che lasciava ben poche speranze al miracolo. Un miracolo legato quasi esclusivamente ad impegni delle pubbliche amministrazioni (Comune e Regione) che non attraversano certo un momento particolarmente florido. Che questa fosse la strada lo si capisce bene dal comunicato ufficiale della Lega Nazionale Hockey che, tramite il suo segretario (novarese) Cesare Ariatti, aveva provato in prima persona a sensibilizzare gli enti locali: "Lnh prende atto con rammarico della situazione che si è venuta a creare -si legge nella nota ufficiale- nonostante i tentativi di indicare la via da percorrere che ha illustrato in occasione degli incontri che si sono svolti presso il Comune di Novara e la Regione e successivamente con i tifosi, riunioni alle quali ha partecipato il segretario generale della Lega Hockey".
Il futuro dell'Hockey Roller Novara resta incerto anche in vista della ripartenza dalla serie B, categoria dove già milita anche la Rotellistica, l'altra formazione novarese che non molto tempo fa navigava nella massima serie.
Adesso un problema da risolvere lo ha anche la serie A1 che deve trovare un sostituto all'Hockey Novara. Il regolamento stabilisce l'ordine di ripescaggio: prima le retrocesse della passata stagione (Matera e Thiene), poi le squadre di A2 a partire dalla finalista Hockey Pieve per poi passare a Sandrigo e Pordenone. In realtà c'è solo da attendere il nome, perchè la voglia di giocare in massima serie non manca. Matera, ad esempio, ha già fatto sapere di prendere seriamente in considerazione la cosa. L'allenatore Pino Marzella non vorrebbe lasciarsi sfuggire l'occasione di avere subito un palcoscenico prestigioso per il suo ritorno in panchina; la società deve fare bene i conti. In caso di rinuncia, difficilmente sarà il Thiene a dire di sì, mentre l'Hockey Pieve sarebbe pronto al grande salto, ma dovrebbe trovare un impianto dove giocare (forse Lodi, più verosimilmente Cremona). Se proprio andasse male anche qui si potrebbe arrivare addirittura, previo no (tutto da dimostrare) del Sandrigo al ripescaggio del Pordenone, che nel frattempo sta mutando la livrea in Centrosport Valdagno, generando un derby che sarebbe accesissimo.
Qualche giorno di pazienza e avremo la risposta.