Comincia con una brutta nota stonata la vigilia del match fra Isello Vernici e Prato. E il divieto, senza motivazioni, ai tifosi toscani di seguire i loro beniamini in questa trasferta, imposto dal Casms (Comitato analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive). Se è vero che a determinare certi provvedimenti ci sono i dati storici, allora il provvedimento risulta ancora più fuori luogo in quanto nella storia passata e recente dei due club non sè verificato nessun tipo di violenza né fra i componenti delle due società e nemmeno fra i supporter delle due squadre.
Tornando al presente cè piuttosto da segnalare un consolidamento dei legami. Ad inizio della stagione nelle fila del Prato sono passati due giovani promesse ex biancocelesti, Alberto Bertoldi e Davide Piroli che a Valdagno possono contare ancora su un pubblico di affezionati estimatori. Da aggiungere, poi, che proprio ad inizio stagione, durante la tre giorni di ritiro in Versilia, la Isello Vernici ha desiderato ed ottenuto ben due amichevoli con Prato ricevendo la conferma della permanenza degli ottimi rapporti fra i due club.
Altra cosa molto strana il fatto che il comunicato del Casms, giovedì sera, sia pervenuto soltanto alla sede del nostro Giornale. Posso assicurare che nella nostra sede non è stato recapitato nessun comunicato del genere, hanno assicurato prima il presidente Repele e poi anche il ds Lorenzi.
Le topiche del Casms, purtroppo, hanno già alcuni spiacevoli precedenti in questavvio di stagione e ad essere colpiti sono stati anche i supporter della Isello la prima volta in occasione di garauno di finale di Coppa Italia a Viareggio. In questa stagione non so sinceramente per quali motivi sono nati certi divieti ha dichiarato il tecnico Gaetano Marozin-. E sono rimasto davvero stupito anche per il trattamento riservato ai tifosi del Lodi quando i lombardi sono venuti a Valdagno per la Coppa Italia. Credo che gli episodi incriminati siano cose di anni lontani, non ricordo di recente incidenti gravi. Il mistero rimane anche perché il Casms non ha accompagnato al divieto le relative motivazioni. Stante la situazione si è già aperto uno scenario davvero poco edificante e pericoloso. Cè infatti il serio rischio di provocare senza motivi lesplosione della rabbia delle tifoserie. Uno strappo invece è già stato provocato e riguarda i danni ai bilanci delle società ospitanti a causa dei mancati incassi, fra laltro in un momento in cui la crisi economica generale è ben lungi dallesser risolta.
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