Hockeysticamente parlando, dopo Felipe Sturla a Quevert, Matteo De Rinaldis è il secondo sarzanese ad approdare in terra francese; ma se per quanto riguarda Sturla la sua “sarzanesità” può da alcuni non essere considerata totale, per Matteo De Rinaldis il marchio di “sarzanese doc” è d’obbligo. Figlio di Paolo De Rinaldis, l’allenatore che ha fatto la storia della società rossonera, nonché fratello di Francesco, capitano della formazione rossonera di serie A1, Matteo con la fascia da capitano ha vinto il primo scudetto under 20 della storia del club piazza di Piazza Terzi. Ora, dopo due anni di esperienza a Viareggio, prima in serie B e poi in serie A2, vola in Francia alla corte del COP Pace Rink Hockey di Chapelle-des-Fougeretz, società neo promossa per la prima volta nella sua storia in serie A2; una polisportiva in cui la sezione hockey è stata fondata nel 92. Il presidente attuale Vincent Couvé, quello che ha anche il ruolo di allenatore-giocatore, ha giocato parecchi anni al Saint-Brieuc in serie A1 ed è stato colui che ha portato Nicolas Fernadez in Europa prima che il talento cileno giocasse in Spagna e successivamente a Molfetta e Giovinazzo. Vincent Couvé ha rilevato la società in un momento di declino e con lui alla guida la formazione transalpina ha vinto due campionati in due anni (N4 e N3, che corrispondono alla nostra serie B e la serie C, categoria che in Italia non esiste ) ed ora ha come obiettivo il raggiungimento, in due o tre anni, della massima serie francese N1, corrispondente alla serie A1 italiana.
Scambiamo due chiacchiere con un Matteo De Rinaldis entusiasta alla vigilia della sua nuova esperienza in terra d’oltralpe.
Dopo due anni a Viareggio ora un'esperienza in Francia cosa ti hanno lasciato questi due anni in Versilia e cosa ti aspetti da questa esperienza estera?
"A Viareggio ho passato due anni molto belli, ringrazio il presidente Bicicchi per avermi permesso di fare questa esperienza che mi ha aiutato a crescere come giocatore e come persona, auguro a lui e a tutta la società il meglio per la prossima stagione. Adesso non vedo l'ora d'iniziare questa nuova annata, di potermi confrontare con un campionato e un tipo di hockey completamente diversi: un'esperienza come questa è unica nella vita, sono sicuro che mi lascerà tanto dal punto di vista sportivo e ancor di più dal punto di vista umano".
A quando il ritorno a Sarzana?
"Io spero un giorno di poter fare un campionato da protagonista con la maglia del Sarzana, sarebbe un sogno. Purtroppo l'hockey è uno sport minore col quale solo poco giocatori riescono a vivere, io spero al mio rientro in Italia continuerà a prevalere la passione sullo studio e continuare a giocare, ma ora è difficile dirlo; tra due anni sarò nuovamente a casa e spero riusciremo a valutare insieme cosa fare".
Hai fatto qualche allenamento a Sarzana con il nuovo gruppo che sta crescendo che clima hai trovato?
"Il clima è decisamente molto positivo, i nuovi arrivati si stanno inserendo molto bene in un gruppo che oramai si conosce da anni. Concordo con la società sul puntare ancora una volta su parecchi giocatori provenienti dal vivaio, per noi che abbiamo fatto tutta la trafila del settore giovanile è un vanto poter entrare in prima squadra, abbiamo un attaccamento a questa maglia fuori dal comune e questo al sabato credo aiuti parecchio. Da un allenatore come Cupisti c'è poi molto da imparare, è bello vedere come uno con la sua storia e la sua esperienza si stia calando con grande umiltà in questa sfida, può dare tantissimo a questa società. Sono sicuro che con l'innesto di un grandissimo giocatore come Leonardo Squeo e soprattutto di Gomez questa squadra farà sicuramente un gran campionato, credo l'obiettivo societario resti comunque la salvezza ma i tifosi, e io per primo dalla Francia, credo possano sognare un piazzamento importante".