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Massimo Mariotti pronto a finire la carriera da giocatore


Il suo posto non era in tribuna, dove lo hanno costretto giudice sportivo e Caf dopo l’ingiusta espulsione ricevuta in gara 1. Il suo posto era in panchina e, magari per qualche secondo, in campo al fianco dei suoi compagni. Massimo Mariotti si è invece dovuto accontentare di seguire la partita dalla balaustra e dagli spalti, negandosi così probabilmente la sua ultima gara da giocatore.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 09/05/2007
Perché la decisione non l’ha ancora presa ma fra le righe ha fatto capire che probabilmente da settembre tornerà solo come allenatore. Intanto ha vissuto una serata di passione, a guardare e dirigere i suoi fuori dal recinto atleti.
“Guardare sì, dirigere no – conferma il tecnico grossetano – il commissario di campo mi ha marcato a uomo e non mi faceva nemmeno mettere un gomito sulla balaustra, in queste cose rasentiamo ancora il ridicolo, bisognerebbe pensare molto di più agli arbitraggi che vediamo in giro per l’Italia e che spesso si rivelano purtroppo pessimi. A me è dispiaciuto in maniera particolare non esserci perché come allenatore continuerò ancora a lungo ma non so se tornerò da giocatore il prossimo anno, poteva essere l’ultima volta in campo e invece mi hanno privato di questa possibilità in maniera secondo me totalmente ingiusta. Venendo alla partita purtroppo non siamo riusciti a dare il colpo del ko, abbiamo subìto due gol evitabilissimi sul 2-0, sul 4-2 non abbiamo trasformato le tante occasioni create, il Viareggio è stato bravissimo a fare la partita che doveva fare e noi non siamo stati bravi ad allungare e a chiudere i conti. Però abbiamo gestito fino in fondo il vantaggio e quello che conta alla fine è solo il risultato del tabellone, che conferma il successo del Follonica ed il suo ennesimo scudetto.”
Un cammino che nessuno in Europa, tranne forse il Barcellona, ha mai fatto. “In tre anni su quattordici trofei ne abbiamo vinti undici – conferma Mariotti - abbiamo perso solo due supercoppe contro i catalani e abbiamo mancato l’accesso alla final four di quest’anno. Chiunque altro in Italia invece ha totalizzato lo zero assoluto: non è un fallimento, è molto peggio, anche per chi qui stasera non c’è arrivato.”
Poi è la volta delle dediche, che vanno come sempre al meraviglioso pubblico del Golfo ma non solo… “Tifosi e squadra sono i principali artefici di questa straordinaria sfilza di successi, perché senza un gruppo di giocatori importanti non puoi fare queste cose, ma credo che questo successo me lo possa dedicare anche un po’ a me stesso, perché io ho creduto fin dalla prima volta che è iniziata questa avventura in quello che facevo. Quando mi sono messo attorno a un tavolo con Massimo Pagnini e Stefano Venturi, loro avevano dei dubbi sulla formazione di questa squadra, sullo zoccolo duro attorno al quale sono stati inseriti prima Farran poi Sergio e Guillerme Silva. Ebbene, dopo 3 anni siamo i primi al mondo e abbiamo vinto trofei che una società non arriva a conquistare in una intera esistenza. E’ vero, siamo tutti più vecchi ma vuol dire che, magari e fra virgolette, ci accontenteremo di perdere qualcosa perché a forza di gufare prima o poi potrebbe accadere. L’importante però è rimanere ai vertici ed i primi a doverci credere sono i giocatori che ne hanno le possibilità nonostante l’età. Credimi, preferisco arrivare secondo, se mai accadrà qualche volta, con questo gruppo di giocatori piuttosto che cambiare ed arrivare terzo o quarto con altri giocatori che di questo livello non esistono.”
Capitolo futuro. “L’Etruria perde Sergio Silva, gli faccio un grande in bocca al lupo, in questi due anni è stato esemplare ed ha contribuito alle vittorie conquistate; lo sport è fatto di scelte e lui ha fatto la sua dal punto di vista economico. Il Follonica ha contattato tanti giocatori come Nero Paez, Benito, Cabnestay, Tony Sanchez, Dario Rigo, Orlandi: tutti però sotto contratto. Pagare penali allucinanti non era possibile, abbiamo sempre una squadra vincente e abbiamo preso un giocatore “normale fra i normali” come Marc Pallares, poi vedremo col tempo se qualche altro sponsor si avvicinerà e se ci sarà bisogno di aumentare la rosa. Intanto – conclude Mariotti - la società continua a muoversi in prospettiva futura per rendere ancora più forte questa squadra”.

Michele Nannini
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