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Marozin fiducioso: "Giochiamo alla pari, non faremo regali a nessuno"


Il CT della nazionale under 20 fa il punto della situazione nel giorno dedicato al riposo che precede l'inizio della fase decisiva del mondiale. Parla di una squadra tranquilla e cosciente dei propri mezzi, in grado di dare del filo da torcere a tutti, ma senza sottovalutare nessuno. Giovedì il quarto di finale con il Cile anticipato alle 18 (le 19 in Italia) e in diretta streaming su hockepista.it

Scritto da Redazione - Pubblicato il 14/09/2011 - 13:51 - Ultima modifica 16/09/2011 - 12:18

Gaetano Marozin, commissario tecnico della nazionale italiana under 20

Foto Marzia Cattini

A Barcelos oggi è giorno di "descanso"; il mondiale under 20, che con le partite di mercoledì è arrivato a metà del suo cammino, osserva il tradizionale giorno di riposo dopo avere selezionato le otto squadre che si contenderanno il titolo a partire dai quarti di finale di giovedì: Spagna, Portogallo, Argentina, Cile, Francia, Svizzera Germania e Italia.
Nel quartier generale degli azzurri si pensa già ad affrontare nel migliore dei modi il quarto di finale contro il Cile, ancitipato alle ore 18 (le 19 in italia) di giovedì per permettere al Portogallo di andare in diretta TV.
Alla vigilia dell'inizio della fase decisiva del mondiale, abbiamo chiesto a Gaetano Marozin, CT della nostra nazionale under 20, di fare il punto della situazione. 

Come stanno trascorrendo gli azzurri questa giornata di relax?
"Relax non è la parola giusta. Questa mattina abbiamo fatto attivazione a secco e scarico nella piscina della struttura che ci ospita. Dei ragazzi si sono occupati il preparatore atletico Francesco Ramanzin, il fisioterapista Gianfranco Cucca e lo psicologo Maurizio Bertollo: qualcosa di interessante anche da vedere che i ragazzi hanno molto apprezzato".

Ne avete approfittato anche per un corso di inglese per riuscire a rispondere nelle interviste?
"No, però il corso di inglese l'ho prenotato per quando tornerà a casa perchè ho avuto diversi amici che mi hanno suggerito di prendere provvedimenti".

Battute a parte, avevi chiesto un inizio di mondiale in grado di dare fiducia al gruppo. Sei soddisfatto?
"Si, credo che sia emersa chiara la forza del gruppo e della squadra. Devo dire che la Germania è stato un avversario difficile più di quanto non dicano i numeri. E' una bella squadra e questo dà valore al nostro risultato. Adesso iniziano le partite da dentro o fuori. Siamo fiduciosi e la nostra fiducia non è campata per aria. Si basa su un lavoro ben fatto nei mesi scorsi, su una squadra organizzata e su qualche singolo di assoluto livello per questa categoria. Poi lo sport è bello perchè ci sono anche gli avversari...".

Non c'è il rischio opposto, ovvero che i ragazzi si montino la testa e si deconcentrino?
"Lo escludo perchè abbiamo lavorato molto su questo punto. Ognuno ha chiaro il compito che deve svolgere, quali sono gli obiettivi della squadra e quali quelli personali di ciascun atletia. Dietro a questa nazionale c'è uno staff di assoluto valore che non ha trascurato nessun aspetto, nemmeno quello psicologico. Siamo tutti fermi e ben concentrati sui nostri obiettivi".

Cosa ti è piaciuto di più della tua nazionale e cosa non va ancora?
"Mi è piaciuto molto l'atteggiamento. Stiamo giocando da squadra importante che ha voglia di farsi rispettare e ha consapevolezza delle proprie forze. Di cose negative non ne ho viste. Ho visto bene i ragazzi più giovani come Pellacani, Brendolin e Clodelli che hanno risposto al meglio quando sono stati schierati in pista; sono carte buone da giocare anche contro squadre più difficili. Le colonne di questa squadra hanno addosso una grande determinazione. Ad esempio Riccardo Gnata ha lo sguardo della tigre e questo dimostra che interpreta bene il suo ruolo. Davvero tutte note positive; speriamo di non essere smentiti nelle prossime ore".

Dopo la fase eliminatoria, chi trovi più interessante tra Spagna, Portogallo e Argentina e come sono queste squadre rispetto all'Italia?
"Per un appassionato di hockey i portoghesi sono bellissimi da vedere: pattinano benissimo, sono fluidi, passano la pallina, sono belli per la tecnica dell'hockey: roba da cultori. La Spagna ha un blocco eccezionale ed è forse la squadra più solida come collettivo. L'Argentina ha un giocatore, Romero, che emerge rispetto agli altri non tanto per la sua tecnica, ma per ritmo e la qualità che imprime al gioco.
Per dare un giudizio compiuto, però, bisogna aspettare confronti più tirati dove viene fuori il carattere delle singole squadre. I portoghesi, ad esempio, hanno dimostrato molto mestiere con la Francia, aspettando il momento giusto per chiudere una partita che sembrava molto equilibrata. Noi non siamo inferiori a nessuna di queste squadre; la chiave del nostro mondiale saà capire quanto tiene il gruppo e quanto rendono i singoli".

In questi giorni ci sono state goleade da record del mondo. Cosa pensi della formula di questo mondiale?
"Non mi sembra la più indovinata. Non credo che sia particolarmente meritorio fare 40 gol a una squadra nettamente inferiore. Col Sudafrica, con la qualificazione già in tasca, ho chiesto ai ragazzi di non infierire sugli avversari perchè la differenza reti, ormai, non contava più nulla. Il confronto tra squadre con valori tecnici tanto differenti non credo serva a nessuno, soprattutto a chi viene qui a farsi seppellire di gol".

Domani c'è il Cile che ha fatto sudare l'Argentina. Quali i punti deboli e quali i punti di forza?
"Il Cile è squadra molto determinata e grintosa. Non ho visto una grande organizzazione di gioco nè individualità emergenti. E' una squadra tosta che ha voglia di vendere cara la pelle. Non adottano soluzioni tattiche straordinarie o particolari che invece hanno portoghesi e spagnoli. Lottano, difendono. E' una squadra molto diversa da quella che abbiamo affrontato a Bassano due anni fa. Con l'Argentina hanno lottato fino in fondo e gli argentini hanno trovato gol belli, ma casuali, contro una difesa ottimamente schierata".

L'impressione è che gli addetti ai lavori si stiano accorgendo che l'Italia potrebbe non essere una comparsa a questo mondiale...
"Abbiamo avuto diversi attestati di stima da parte di pubblico in questi tre giorni. Ci riconoscono il pregio di fare un buon gioco di squadra. Gli addetti ai lavori lo sanno che noi siamo qui per provare a vincere. Tutte le nostre avversarie sanno che, se vogliono vincere, devono essere loro a vincere perchè noi regali non faremo a nessuno."

 

Parole chiave: Nazionale U20, Mondiale Barcelos, Italia, Gaetano Marozin, Intervista,
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