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Mariotti: 'Una stagione così una volta ogni 100 anni'


L'allenatore che ha trascinato il Follonica a vincere quasi tutto quello che c'era da vincere (manca solo la Supercoppa europea) non nasconde la soddisfazione per una stagione da sogno, ma non perde di vista i problemi del prossimo futuro. Dopo la grande cavalcata si concederà un po' di riposo prima di mettere nel mirino il prossimo trofeo.

Scritto da Michele Nannini - Pubblicato il 01/06/2006
E’ stanco, il “Faraone”. E’ stanco ma felice, dopo una stagione iniziata a settembre con tanti obiettivi da conquistare ma con alle viste anche la legittima tensione di dover rimanere per nove mesi in ballo. E decisamente il bilancio alla fine della fiera è più che positivo. Perché lui e i suoi ragazzi hanno vinto tutto quello che c’era da vincere in Italia ed in Europa. Oddio, come ha ricordato Sergio Silva manca quella supercoppa europea con il Barcellona, ma alla fine si può essere più che soddisfatti. Soprattutto dopo che, al termine di gara 2 a Bassano, gli equilibri in pista sembravano ribaltati a favore dei giallorossi. Sacrilego chi ha pensato ciò.
“Qualcuno ha provato a dire che il gap fra noi e loro era ridotto – conferma ridendo Massimo Mariotti finalmente con l’occhio sereno e felice alla fine dell’ennesima battaglia vinta – addirittura qualcuno pensava di venire a Follonica e di vincere, dopo il successo ottenuto in gara 2 a Bassano. Bene, quanto successo stasera al Capannino conferma che per potersi dichiarare almeno vicini al Follonica bisogna prima vincere 13 o 14 gare di fila come abbiamo fatto noi, portare a casa qualche scudetto ed un paio di coppe varie, vincere gli scontri diretti che contano ed alla fine se ne può parlare. Altrimenti serve solo rispetto per gli avversari che hai davanti.” Capito Bassano?
Intanto Mariotti si gode il 6-2 che ha portato il secondo scudetto in riva al golfo, festeggiato davanti alla gente di Follonica. “E’ stata la degna conclusione di una stagione impressionante, vincere così tanto come abbiamo fatto noi capita una volta ogni 100 anni, per questo bisogna anche pensare che prima o poi potrebbero arrivare anche le sconfitte, ed allora sì che dovremo avere tifosi, città e società al nostro fianco. Il successo di oggi è il coronamento di una stagione superba e del lavoro eccezionale di Stefano Venturi, alla sua ultima uscita come presidente della squadra e per questo da parte mia e dei ragazzi la dedica è obbligata, senza di lui tutto questo non ci sarebbe stato”.
Anche perché non c’è solo il lavoro della prima squadra ma c’è tutta una società che si muove attorno all’universo degli Immarcabili. “La rappresentativa dei Ragazzi ha vinto il titolo italiano, altre due sono arrivate alle finali di Correggio, il lavoro per rimanere il più possibile ad alti livelli continua. Questo successo ce lo siamo meritato tutti: giocatori, pubblico, società e ce lo gustiamo appieno, anche perché gestire una stagione così è difficile a livello fisico e mentale. Sono arrivato a pesare 71 chili, come nove anni fa quando ero un giocatore “vero”, la tensione e la preoccupazione comunque giocano un ruolo fondamentale in questo sport e in realtà come la nostra”.
Adesso il riposo, meritato. Anche se di appuntamenti in giro per l’Italia e per Follonica ce ne sono: dal saluto agli sponsor alla festa in discoteca, per arrivare fino alla rimpatriata di Novara dove Massimo ritroverà i compagni di una vita, tutti assieme con la stessa maglia per volere del presidente Ubezio. E poi? “E poi si ricomincia, il 6 settembre, con la Supercoppa italiana. Stavolta di fronte avremo il Prato ma la cosa più importante è che ci saremo ancora una volta noi”.

Michele Nannini
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