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Marco Motaran: "La pressione è tutta su chi deve affrontare il Lodi"


L'alfiere dell'Amatori Lodi, che sabato non sarà in pista a Follonica per problemi fisici, è sicuro che i giallorossi non falliranno l'appuntamento con i play off. "Marzella ha fatto un lavoro importante con noi -racconta a hockeypista.it- e io, da avversario, sarei seriamente preoccupato di dover affrontare questo Amatori Lodi".

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 04/05/2012 - 10:45 - Ultima modifica 06/05/2012 - 09:49

Marco Motaran con il cugino Davide del CGC Viareggio.

Foto Marzia Cattini

Sabato sera prendono via i play off, la parte più bella ed emozionante della stagione. Ma anche la più indigesta, triste e piena di rimpianti per la storia giallorossa. Una storia fatta di poche vittorie e troppe sconfitte, iniziata nel 1983 con uno spareggio contro il Vercelli di Martinazzo, perso per 6-1, passata per la finale di 10 anni dopo contro un Novara imbattibile: Amato, i fratelli Mariotti, Crudeli e Bernardini, vinsero a Lodi addirittura 11-4. Infine le delusioni della passata stagione, con una semifinale persa dal Valdagno anche per  mancanza di energie.
Ma quest’anno è diverso. I giallorossi hanno battuto ogni loro record, hanno chiuso in testa alla classifica come non accadeva dal 1981 e si apprestano ad affrontare i play off con una grande dose di fiducia.
Curiosamente le tre squadre che hanno dato maggior dolore all’Amatori sono le tre nelle quali ha militato Marco Motaran: il Vercelli, con cui è cresciuto, il Novara dove ha vissuto una stagione di transizione e poi il Valdagno, che per ora gli ha lasciato in eredità una bellissima fidanzata.
Il suo amore però, quello per i colori, per una città, per una maglia, è solo giallorosso: fu portato qui nel 2004 appena ventenne da Nino Caricato, poi ha passato un po’ tutte le gestioni: quella burrascosa con Citterio, quella con il suo amico fraterno Andrea Perin, poi Aldo Belli. Ed ora Pino Marzella.

Dalla lotta per la salvezza (ed è pure retrocesso, anche se poi ripescato) alla lotta per lo scudetto il passo è davvero notevole.
“Se analizziamo il passato dell’Amatori - esordisce Motaran - mi sembra davvero strano. Fa un certo effetto aver conquistato già un trofeo (la Coppa Italia, dopo 31 anni, ndc) e di fronte abbiamo una Final 8 ed uno scudetto da giocare. Cosa davvero fino a poco tempo impensabile. Sono senz’altro contento - continua il difensore vercellese - e anche un pò spiazzato: se guardo indietro non avrei mai pensato di poter arrivare a questi livelli. È bellissimo e sono felice anche per la società, per la maglia che indosso, per la gente e spero di arrivare a fine stagione regalando altri successi a questi tifosi”.

La classifica chiusa in testa con 7 punti di vantaggio sul Viareggio, Valdagno e Bassano battute sette volte su sette tra campionato e coppa: tutto ciò ora  non può creare tensione per le troppe aspettative?
Abbiamo dimostrato in regular season e negli scontri diretti che possiamo battere tutti. Siamo stati regolari in campionato e abbiamo quasi sempre vinto contro squadre che sulla carta sembravano meglio di noi”.

Un Motaran davvero sicuro dei mezzi dell’Amatori.
“Ormai siamo consapevoli delle nostre capacità. Se ascoltiamo il mister possiamo arrivare in fondo a tutto. Poi - continua Marco - ad esser sinceri credo che la pressione sia tutta sugli altri. Io sarei seriamente preoccupato se dovessi incontrare la mia squadra”.

Quest’ultima affermazione rende ben chiaro cosa abbia nella testa il clan giallorosso, guidato da un Marzella fin qui ineccepibile, soprattutto con Motaran. Il difensore di Vercelli sabato sera non sarà in pista a causa di un infortunio che lo tiene fermo da venti giorni. Lui soffre, ma lavora sodo e attende con ansia il ritorno.
“Il mister ha fatto un programma di ricostruzione a livello tattico importante. Ora mi sento più duttile e utile alla squadra, faccio cose totalmente diverse rispetto al passato e questo mi ha giovato molto”.

Insomma il lavoro paga...
“Stiamo facendo bene da 6 mesi a questa parte, lavorando sodo mattina e sera, fermandoci a volte a curare i dettagli a fine allenamento. Poi, - continua “Mozzi” - Marzella psicologicamente ha fatto tanto, ha instaurato una mentalità vincente, con un lavoro ineccepibile, sia nei miei confronti che di tutto il resto del gruppo. E la squadra ha risposto decisamente alla grande”.

Facciamo un salto nella storia: l’Amatori perde a Viareggio lo spareggio della prima edizione dei play off, nel 1983, contro un super Vercelli. In quella squadra giocava anche tuo padre e curiosamente è proprio l’anno della tua nascita. Ti ha mai raccontato di quella serata?
Da piccolo, ma ho solo dei ricordi vaghi. - Marco ci pensa un attimo, poi continua orgoglioso - Lui l’ha vinto 29 anni fa. Io spero di conquistarlo quest’anno con il lodi, facendo la parte inversa di allora. Così poi lo racconto io a mio padre… anzi, magari quando saremo seduti entrambi a tavola, davanti ad una birra potremo raccontarci i nostri scudetti.”

E un figlio non potrebbe ambire ad una cosa più bella.

Parole chiave: Serie A1, Play Off Scudetto, Amatori Lodi, Marco Motaran,
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