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Ma quali schiaffi? Pino Marzella è stato provocato


Il Giovinazzo aveva preannunciato una presa di posizione ufficiale a proposito delle accuse lanciate dal Roller Bassano sui fatti accaduti dopo la partita di serie A1 del 19 scorso. La società pugliese vede in tutta questa storia un tentativo di screditare Marzella per mettersi sotto la luce dei riflettori.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 05/02/2008
Lo scorso 30 gennaio, hockeypista.it ha pubblicato prima un comunicato del Roller Bassano (che potete leggere qui), poi una presa di posizione delle Lega Nazionale Hockey (che potete leggere qui).
Oggi, sulla vicenda, prende posizione l'AFP Giovinazzo di cui riportiamo integralmente il Comunicato Stampa.


Da sempre i rapporti fra la nostra società ed il Roller Bassano sono stati improntati da reciproca lealtà e correttezza (vedi gli scontri diretti nelle finali Juniores degli ultimi quattro anni), nonché da una comunione d’intenti nella gestione delle attività giovanili. Reciproca stima è inoltre sempre stata evidente nei rapporti fra i giocatori bassanesi ed il nostro tecnico Pino Marzella.
Precisato questo, in occasione dell’incontro Roller Bassano - AFP Giovinazzo del 19 gennaio scorso, il nostro tecnico si trovava a scontare l’ultima delle quattro giornate di squalifica ingiustamente comminategli a causa del referto di un arbitro che, dopo quella gara, verrà temporaneamente sospeso. Nelle precedenti tre giornate di squalifica, società d’alto blasone, con grande senso di sportività, hanno invitato il nostro tecnico a stare il più vicino possibile alla squadra (non sarebbe male sentire la loro opinione in merito ai fatti in questione…). Noi stessi, in varie occasioni (tra cui la gara AFP Giovinazzo - ASH Lodi, per esempio), abbiamo consentito al tecnico squalificato di gestire la propria squadra. La stessa cosa, purtroppo, non è avvenuta a Bassano; durante tutta la gara un dirigente, richiamava ripetutamente l’attenzione dell’arbitro sulla presenza del nostro tecnico in tribuna disturbando, tra l’altro, a più riprese l’operato del direttore di gara.
Questo è l’atteggiamento antisportivo di cui ci siamo macchiati! Questa la lesa Maestà inferta al su citato dirigente e alla Società cui appartiene, che ci vogliono dare lezioni di sportività. Non le accettiamo, in quanto convinti che antisportivo sia invece l’atteggiamento di chi si accanisce sulle disgrazie altrui e non quello che viene rinfacciato al nostro tecnico.
“Probabilmente, anche i direttori di gara, se fatti oggetto di intimidazioni e minacce, rischiano di perdere la serenità necessaria a stendere oggettivamente i referti. Ma se è questo l'obiettivo di chi adotta settimanalmente questi stratagemmi… l'obiettivo è stato raggiunto”.
Questa è la frase contenuta nel comunicato della società Roller Bassano che più ci inquieta e ci ferisce; un concetto incommentabile teso soltanto a gettare fango, probabilmente, su un tecnico scomodo (che non si vuole riceva incarichi diversi da quelli che già svolge…), su una società scomoda, ma anche sui nostri organi di governo federale, di lega, sugli arbitri, il loro designatore, sul giudice sportivo, “tutti succubi e al servizio della AFP Giovinazzo”. Questa è la questione su cui esortiamo gli organismi preposti ad aprire un’inchiesta tesa all’accertamento della verità sulla quale si gioca la credibilità dell’intero movimento hockeystico italiano. Il nostro tecnico preferisce evitare volontariamente ogni tipo di discussione riguardo ai fatti accaduti, in quanto più volte negli anni passati gente sconosciuta ha cercato notorietà legando il proprio nome a quello di Pino Marzella (proprio come accaduto nell’ultimo episodio che ha visto protagonista un dirigente che all’improvviso diventa quasi una celebrità). Nello specifico del fatto in questione, i due unici testimoni hanno dichiarato che lo stesso dirigente del Roller Bassano che aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro, non contento di aver vinto una partita già persa, si è avvicinato al Marzella, che rientrava nel palazzetto dopo più di mezzora dalla fine dell’incontro, provocandolo ripetutamente e spintonandolo, causando la reazione dello stesso che ricambiava il gesto.
Convinti del nostro grande senso di sportività, ci rimettiamo al giudizio di quelle istituzioni che noi abbiamo voluto governino il nostro “duro” sport, e agli sportivi, quelli veri, che hanno lasciato e lasciano sulle piste di hockey tutti i giorni il loro sudore e la loro passione per fare grande uno sport che non può essere prerogativa soltanto di pochi.

AFP Giovinazzo
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