Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come tante,
che non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica o parole un po' rimate,
che non merita nemmeno l'attenzione della gente, quante cose più importanti hanno da fare,
se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,
te l'avevan detto che finivi male...
Francesco Guccini - Piccola storia ignobile
Questa volta non posso farci niente. La piccola storia ignobile che sto per raccontare mi riguarda in prima persona: potrò essere tacciato di non essere obiettivo, ma mai come in questo caso posso dire di essere a conoscenza dei fatti e, come al solito, di non avere timore di smentite (come d'abitudine riporto in calce all'articolo tutti i documenti che vengono via via citati).
La storia è iniziata martedì 8 dicembre 2009, giorno di Correggio-Molfetta, e si è chiusa giovedì 3 giugno con l'ultima sentenza del Giudice Unico sui fatti accaduti quella sera. Una storia lunga sei mesi che al sottoscritto è costata complessivamente cinque mesi di squalifica e 750 euro di ammenda.
Perchè? Per due motivi. Primo: 3 mesi e 750 euro di multa per quanto riportato dagli arbitri (Molli e Parolin) sul loro referto e tradotto in sentenza dal Giudice Unico il 9 dicembre con questa motivazione: "In quanto, a fine gara, affermava - rivolgendosi ad uno degli arbitri - che il pubblico era stato troppo bravo nei loro confronti e che si sarebbe rapportato con i loro superiori". Secondo: 2 mesi e in seguito alle indagini del Procuratore Federale e alla conseguente sentenza del Giudice Unico del 3 giugno per un SMS inviato al deisgnatore degli arbitri Fiorenzo Tonali.
Se fosse tutto qui non avrei nemmeno perso tempo a scrivere queste righe. Il problema è che quella sera a Correggio (e altrove nei giorni successivi) è accaduto molto di più.
Correggio, 8 dicembre 2009, Palasport.
Durante la partita di serie A1 Correggio-Molfetta, con il Correggio in vantaggio 3-2, la coppia arbitrale espelle in 48" tre giocatori del Correggio. Al terzo cartellino blu il pubblico è inviperito e il sottoscritto manda un SMS al designatore arbitrale Tonali: "Mandami ancora due teste di cazzo come queste e non apro il palasport".
Il Molfetta vince il match e a fine partita il pubblico è un po' su di giri. I dirigenti del Correggio Hockey (compreso il sottoscritto) si adoperano per evitare qualsiasi problema: vola qualche insulto, ma nemmeno una pallina di carta finisce sulla pista e, soprattutto, tutti lasciano il rettangolo di gioco in assoluta tranquillità.
Il sottoscritto si ritira nel proprio ufficio ad attendere il referto di gara e, 30 minuti dopo la fine del match, viene chiamato dal signor Molli (e solo da lui) nello spogliatoio degli arbitri. Parolin è dall'altra parte del palasport intento a sistemare il referto di gara assieme all'ausiliario, il signor Morelli. Nello spogliatoio ci siamo io e Molli e nessun altro e il colloquio dura 5 minuti. Molli mi informa che il supplemento di referto menzionerà il comportamento del pubblico e, allo stesso tempo, evidenzierà il lavoro dei dirigenti per assicurare l'incolumità di tutti. Gli faccio notare che, per quello che è successo, il pubblico si è comportato fin troppo bene e che su altre piste avrebbero avuto tutt'altro genere di problemi. Lo invito poi a scrivere quello che ritiene opportuno poichè Correggio Hockey farà valere le proprie ragioni nelle sedi opportune.
Roma, giovedì 8 aprile 2010, Ufficio del Procuratore Federale.
Sono convocato a Roma dal Procuratore Federale per l'SMS inviato a Tonali e per le pagine del forum spedite dal vicepresidente Claudio Bicicchi al Procuratore Federale perchè ritenute offensive nei confronti di Molli (pagine che riguardano le finali di coppa di serie B). Quest'ultima è la sola ragione per cui hockeypista.it chiuse i battenti in quei giorni di metà dicembre.
Nell'anticamera del Procuratore, Luca Molli racconta la sua versione di quanto accaduto a Correggio quattro mesi prima. In sintesi: il designatore Tonali avrebbe chiamato Parolin e Molli subito dopo la partita chiedendo loro di calcare la mano sulla mia posizione in modo da darmi una "lezione". Molli si sarebbe opposto ma, dovendo rientrare rapidamente a Viareggio per motivi familiari, avrebbe lasciato a Parolin il compito di redigere il supplemento di referto e di trasmetterlo al Giudice. Sarebbe stato Parolin a calcare la mano e a causare una squalifica di tre mesi. Lo avrebbe ammesso lo stesso Parolin in una telefonata fatta da Molli (una di quelle ormai famose fatte in vivavoce). Secondo quanto raccontato da Molli, mandante di tutto sarebbe Cesare Ariatti.
Personalmente ho fondatissimi motivi per ritenere questa ricostruzione dei fatti del tutto inattendibile.
Follonica, 25 aprile 2010, Pista del Capannino.
Incontro l'altro arbitro di quella partita, Cristiano Parolin, che si dice stupito per i tre mesi di squalifica presi in seguito al supplemento redatto da lui e da Molli. Conferma che Tonali ha chiamato i due arbitri dopo la fine della partita, allertato dall'SMS ricevuto da me. Tonali, però, avrebbe chiesto agli arbitri di essere il più precisi possibile nella ricostruzione dei fatti, menzionando anche lo sforzo fatto dalla società per evitare incidenti, così da dare al Giudice Unico tutti gli strumenti per una sentenza equa.
Del caso, vengo a sapere da altri, si è parlato anche nella riunione degli arbitri da poco terminata poichè la sentenza è apparsa irragionevolmente pesante in confronto a quanto riportato sul supplemento di referto.
Parolin mi riferisce anche della telefonata di Molli nei giorni successivi alla gara definendola un evidente tentativo di mettergli in bocca affermazioni non vere circa il ruolo di "mandante" di Tonali.
Anche la sentenza relativa all'SMS inviato a Tonali non è priva di curiosità soprattutto nella "richiesta di condanna" a due mesi di squalifica firmato dal procuratore federale che nelle premesse scrive: "VISTA la memoria difensiva del Sig. Bulgarelli che ammette nella sostanza il proprio comportamento ma che adduce a sua discolpa le attenuanti costituite dalla pessima prova degli arbitri nella circostanza contestata". Peccato che la mia memoria difensiva gli arbitri non li nomini nemmeno, nè tantomeno definisce la loro una "pessima prova". E peccato anche che il Procuratore Federale, di fronte alla mia memoria difensiva, avesse convenuto nel corso del colloquio dell'8 aprile che non sussistesse alcuna responsabilità, concordando con la mia versione, salvo poi cambiare evidentemente idea e richiedere, anche per con quella motivazione, i due mesi di squalifica.
C'è poi una palese contraddizione tra due atti quasi contemporanei firmati dal procuratore federale. ll 3 maggio, nella sentenza Salsone-Eccelsi-Davoli e altri, il Procuratore Federale afferma che "non vengono ammesse le e-mail scambiate tra i vari soggetti interessati alla vicenda anche per le seguenti ragioni:
- perché le e-mail provengono anche e soprattutto da indirizzi personali e non federali, cosicchè questo Organo inquirente di Giustizia Sportiva non ritiene di poter utilizzare né in tutto né in parte il materiale che se ne ricava, senza incorrere in violazione delle norme sulla privacy di cui al D.lvo n. 196/2003.
- (... omissis...)"
Il giorno dopo, nella sentenza che mi riguarda, un SMS inviato da un numero privato ad un altro numero privato costituisce non solo prova, ma vero e proprio oggetto di provvedimento disciplinare. Eppure non mi risulta sia stato abrogato nottetempo il Decreto legislativo 196/2003.
In conclusione, posso fare solo due scenari per spiegarmi il perchè di cinque mesi di squalifica presi in questo modo.
Scenario numero uno: sono una persona molto sfortunata, vittima di due errate interpretazioni dei fatti da parte della giustizia sportiva. Colpevole, certo, per avere inviato un SMS e aver detto qualcosa di troppo ad un arbitro, ma punito all'eccesso prima da un Giudice Unico che ha male interpretato un supplemento di referto e poi da un Procuratore Federale che si è ingarbugliato nelle sue stesse sentenze.
Scenario numero due: c'è un suggeritore al quale non sto particolarmente simpatico, abbastanza influente da poter interloquire con Giudici e Procuratori.
Eppure... non credo di avere nemici nel mondo dell'hockey...
In allegato, potete scaricare e leggervi:
1. La
contestazione del Procuratore Federale
1. La
memoria difensiva inviata al Procuratore Federale e a lui illustrata l'8 aprile 2010
2. La
disposizione del Procuratore Federale del 3 maggio sulle mail degli arbitri
2. La
disposizione del Procuratore Federale del 4 maggio con la richiesta di 2 mesi di squalifica
2. La
sentenza del Giudice Unico del 3 giugno