E' una presa di posizione netta quella emersa dalla riunione delle società di serie A1, A2 e B che si è tenuta domenica a Bologna. I club chiedono aria nuova sia per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia sportiva, sia per quanto riguarda la gestione degli arbitri di hockey pista.
Il tema non è nuovo ed era stato "congelato" in attessa che la Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, competente in entrambi i campi, eleggesse il nuovo Consiglio Federale. Nello scorso mese di ottobre la tensione tra arbitri e club era salita alle stelle in occasione delle richieste dei direttori di gara (tra cui quella degli adeguamenti dei rimborsi spese) ed era dovuto intervenire il presidente federale Sabatino Aracu per consentire il regolare inizio dei campionati di serie A.
Le società lamentano al Comitato Ufficiali di Gara di non rispettare le norme che ne regolano l'attività, in particolare per quanto riguarda la classificazione degli arbitri in funzione della loro preparazione capacità. Secondo i club la formazione degli arbitri e il loro aggiornamento sarebbero ampiamente insufficienti con ripercussioni negative dirette sull'attività stessa dei club sotto forma di arbitraggi non all'altezza, amplificate dall'esposizione mediatica che, grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalle società, l'hockey su pista è riuscito a raggiungere.
Sul fronte della giustizia sportiva, i club lamentano una disomogeneità nelle sentenze del Giudice Unico e, spesso, una totale contrapposizione tra quelle del Giudice e quelle della CAF, l'organo di secondo grado a cui le società sono costrette a rivolgersi (con costi in termini di tempo e denaro) per vedere tutelati i propri interessi e i propri tesserati.
Il documento approvato dalle società a Bologna invita la Federazione a procedere a un cambio radicale nei vertici arbitrali e della giustizia, ma al tempo stesso lascia aperta una strada alla collaborazione per trovare una soluzione condivisa ai problemi evidenziati dal documento.
Riportiamo di seguito il testo integrale del documento approvato a Bologna dalle società di serie A1, A2 e B.
Le società di hockey pista di serie A/B si sono riunite il giorno 27 gennaio 2013 a Bologna presso NH Hotel de La Gare, convocate dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Hockey in via d’urgenza per discutere e decidere in ordine alle questioni relative al Comitato Ufficiali di Gara Hockey Pista e alle questioni relative agli organi di giustizia sportiva, organismi entrambi facenti capo alla Federazione Hockey e Pattinaggio, il cui mandato è scaduto il 25 novembre 2012 e che attualmente si trovano in regime di prorogatio.
I presenti hanno ascoltato la introduzione del Presidente della LNH Leo Siegel, che si è soffermato in particolare sull’esigenza di assumere con la riunione odierna decisioni definitive in ordine ai problemi evidenziati sottoponendo il tutto agli Organi di Governo della FIHP con particolare riferimento alla Presidenza Federale.
Successivamente c’è stata la relazione del segretario generale della LNH in ordine ai problemi evidenziati, sottolineato in particolare la grave omissione nella applicazione delle norme e dei regolamenti federali da parte sia dell’attuale governo del Comitato Ufficiali di Gara, sia dell’ufficio del Giudice Sportivo, omissioni che hanno costretto ripetutamente la associazione delle società a rivendicare l’applicazione delle regole agli organi federali, non trovando alcuna corrispondenza.
La relazione inoltre ha evidenziato i gravi problemi derivanti dal carente rapporto collaborativo tra la associazione delle società e gli organismi in questione, con particolare riferimento al Comitato Ufficiali di Gara che nell’ultimo anno ha assunti toni di scontro nei confronti delle società con le denuncie/querele da parte di arbitri presso la giustizia ordinaria senza autorizzazione federale, con grave lesione del vincolo di giustizia, l’assunzione di decisioni tese al rischio di boicottaggio della attività nazionale di serie A e B, ha rischiato il collasso dei budget delle società, impegnate come non mai in una tenuta dei conti in equilibrio, e solo grazie alla ferrea presa di posizione della Presidenza Federale della FIHP non si sono materializzate.
Infine sono state esposte tutte le carenze di formazione nazionale e regionale del Cug Hpista negli ultimi due anni, che corrispondono in maniera eccessiva alla scarsa preparazione tecnica degli attuali ufficiali di gara.
In ordine alle questioni di Giustizia Sportiva nella relazione si sono evidenziate le gravissime violazioni regolamentari nell’esercizio del potere giudiziale da parte del Giudice Sportivo, la cui carenza delle norme e dei regolamenti è emersa in ogni decisione.
La diversità di sentenze per fatti analoghi dimostra che pur avendo una anzianità di servizio di
circa 20 anni presso FIHP questo giudice sportivo non ha mai realizzato un codice delle pene atto a garantire equilibrio e certezza nella pena irrogata.
Anche in queste situazioni la associazione delle società lamenta scarsa collaborazione tra enti, necessaria al contrario ad una interpretazione generale degli eventi che ad esempio condanna pesantemente i fatti di violenza che avvengono sulle piste, a scapito di altri fatti di natura disciplinare certamente importanti ma di rango inferiore.
La scarsa se non inesistente collaborazione con vari enti e con l’associazione delle società, non consente linee di gestione di programma della Giustizia Sportiva di primo grado con le conseguenze di sfascio generale che sono sotto gli occhi di tutti posto che l’80% delle decisioni di primo grado, sono cassate dalla Caf in secondo grado in quanto errate.
In conclusione quindi la relazione ha evidenziato come la carenza gestionale di questi organismi si tramuti in oneri suppletivi a carico delle società di hockey pista, ormai divenuti insopportabili.
Il dibattito successivamente ha evidenziato l’esigenza di cambiamento di entrambi i settori , e si è sviluppato in particolare sulle esigenze di collaborazione sia con l’associazione delle società che della FIHP da parte dei due organi, con particolare riferimento alla formazione arbitrale e al reclutamento dei direttori di gara, aspetti questi ultimi che costituiscono l’ossatura futura del nuovo gruppo di arbitri e che hanno particolare esigenza di essere formati e seguiti.
Tale necessita deve essere costante con particolare riferimento alle figure dei formatori regionali e/o zonali che dovranno essere di alto profilo sportivo con adeguate esperienze nel settore arbitrale nazionale e/o internazionali, tali da garantire una formazione di alto livello.
In questo quadro sono state richiamate anche tutte le esigenze di formazione fisico/atletica dei
direttori gara, ritenuta imprescindibile, unitamente alla formazione tecnica, pilastri e criteri fondamentali per il giudizio sulla competenza.
La esigenza infine di avere giudizi uniformi durante le gare da parte degli arbitri viene indicata nella esigenza di avere formazione costante e continua unica garanzia alla unicità delle interpretazioni regolamentari.
Infine la individuazione di elementi di difficile applicabilità e interpretabilità di norme
regolamentari devono costituire nell’ambito delle collaborazioni tra settori le necessarie interpretazioni ufficiali che trasmesse a tutti i partecipanti alla attività diventino disposizioni applicative e per le quali la loro mancata applicazione in fase successiva deve costituire violazione delle norme con le conseguenti sanzioni disciplinari.
Il dibattito evidenzia poi che gli aspetti di reclutamento e di formazione devono essere gestiti in sinergia con l’associazione delle società, ed il reclutamento di nuove forze deve prima di tutto avvenire all’interno della specialità in sinergia con le istituzioni, affrontando anche le eventuali forme di collaborazione economica che si rendessero necessarie.
La formazione infine deve nascere dal confronto tra gli attori dell’evento sportivo: società,
allenatori, atleti, arbitri e relative associazioni di riferimento.
Sul fronte giustizia sportiva, giudice di primo grado il dibattito esclude anche in questo caso la prosecuzione dell’esperienza, con l’attuale responsabile e ritiene necessario l’avvicendamento con nuove figure dirigenziali del settore per poi individuare i temi collaborativi forieri di giudizi sereni e in aderenza ai dettami regolamentari.
In conclusione la riunione delle società di serie A/B considera chiusa l’esperienza di governo dell’attuale gruppo dirigente del Comitato Ufficiali di Gara Hockey Pista e del Giudice Sportivo, invita la Federazione Hockey Pattinaggio il Presidente Federale in particolare e i consiglieri federali di area hockey ad assumere le decisioni conseguenti alla volontà delle società di hockey pista, restituendo questi organismi rinnovati nelle loro strutture, al mondo dell’hockey pista Italiano, dichiarando fin da ora ogni azione e collaborazione con i nuovi organismi tesa ad un rinnovato clima di serenità.