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Le nuove regole piacciono all'Europa che conta


Arrivano da Spagna e Portogallo i primi apprezzamenti autorevoli per le nuove regole che portano più gol e meno falli. In Spagna, dopo quattro turni di Eurolega, si segna il 75% in più e la fallosità è crollata drasticamente. Una preoccupazione condivisa: serve un metodo di arbitraggio comune.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 30/10/2009
Le nuove regole piacciono a Spagnoli e Portoghesi e le attestazioni arrivano da fonti autorevoli.
In Spagna è il CT della nazionale Carlos Feriche a parlare a nome di quasi tutti i suoi colleghi (qualche scettico permane anche nel campionato più bello del mondo). E dice, in sintesi, che l'hockey sta tornando ad essere lo sport tecnico che era una volta, con una drastica diminuzione della fallosità e una impennata delle reti segnate: +75% nelle prime quattro giornate. Il tutto senza falsare i valori tecnici delle squadre perchè "i buoni restano buoni" e non a caso in testa alla classifica, regole vecchie o nuove non importa, c'è sempre il Barcellona.
Gli spagnoli individuano nella regola del limite di 10 falli la chiave del successo delle nuove regole. Un limite che ha indotto le difese a cambiare atteggiamento, ad abbandonare la fisicità a favore di più tecnica e tattica.
Da rilevare che l'aumento delle reti segnate non è dovuto, se non in parte, al maggior numero di tiri liberi diretti assegnati che sono in media tra due e tre per ogni partita.
In Portogallo è stato il presidente del comitato olimpico nazionale Vicente de Moura a complimentarsi per le nuove regole dell'hockey. Sottolineando in particolare la drastica diminuzione degli atteggiamenti al limite della violenza che sono stati tra i motivi che, all'indomani di Barcellona 1992, allontanarono l'hockey su pista dalla sfera olimpica.
E in Italia?
Le nuove regole dividono pubblico ed addetti ai lavori tra favorevoli e contrari, con questi ultimi in netta ritirata. Molti degli effetti negativi paventati alla vigilia non si sono verificati e, fatte salve le normali proteste per le decisioni arbitrali, tutto si sta sviluppando secondo le previsioni.
Anche da noi si è visto un incremento significativo del numero di reti segnate, anche se due giornate sono davvero poche per fare paragoni attendibili. Quest'anno sono state segnate 131 reti contro le 92 delle prime due giornate dello scorso anno per un aumento di oltre il 70%.
Le preoccupazioni non mancano. Innanzitutto si sente il bisogno di un metro di giudizio arbitrale comune. Dalla Spagna, ad esempio, vedono l'Italia come troppo permissiva e poco ligia alle nuove norme (con un ribaltone a 180° rispetto alla passata stagione).
La seconda preoccupazione riguarda le prossime coppe europee che saranno giocate con le nuove regole, ma a cui prenderanno parte squadre di nazioni che hanno preferito non cambiare in questa stagione (Francia e Svizzera usano un ibrido tra i due regolamenti) e dove ci saranno arbitri che non sono abituati a dirigere seguendo il nuovo regolamento.
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