Da una settimana si è concluso il primo torneo “Memorial William Bianchi”, dedicato ad un ex giocatore delle giovanili dell’Amatori, molto conosciuto in città, che è scomparso in un incidente stradale, lasciando la moglie in attesa del secondo figlio ed il primogenito di 3 anni.
Così è stato dedicato a William Bianchi il primo torneo all’aperto giocato a Lodi, disputato all’Oratorio di San Bernardo, che però, come è nelle corde lodigiane, ha attirato centinaia di persone ai bordi dell’improvvista pista estiva. Nel torneo si sono cimentati una cinquantina di giocatori ed ex giocatori lodigiani: si è rivisto Aldo Belli, che dopo aver compiuto 50 anni da poco, ha palesato uno stato di forma invidiabile. Si sono rivisti Danilo Nava e Gigi Piccolini, Ricky Baffelli e Luca Giaroni, che ha portato a casa il premio come miglior giocatore. Una standing ovation anche per Rinaldo Uggeri, mister della coppa CERS ’87, che ha segnato, a quasi 70 anni, un gol. Una manifestazione che ha coinvolto tutta la città, grazie all’idea di tre “menti geniali”, che hanno trasformato un “pour parler” in realtà: Stefano Moroni, Luca Severgnini ed Ivano Giuditta: questi ultimi due hanno anche partecipato come giocatori.
Un evento che ha portato in superficie ancor più l’esigenza di spazi dove giocar ad hockey: è assurdo che a Lodi, città che ama la disciplina come poche altre, sia presente una statua e non ci sia una pista da hockey all’aperto. Servono spazi, che aggreghino gente, che diano la possibilità ai ragazzi di pattinare 12 mesi all’anno, che non smettano i pattini a giugno per rimetterli a settembre. Un ragazzino che resta tre mesi senza pattinare, perde gran parte di ciò che imparato.
Il torneo ha distratto, per un po’, la gente dall’Amatori. Ma ora, con Agosto alle porte, bisogna dare un occhiata a quando messo in piedi dalla dirigenza giallorossa, che ha, di fatto, smantellato mezza squadra. Della rosa che ha conquistato la Coppa Italia, restano infatti solamente i portieri Losi e Passolunghi, con Platero, Motaran, Festa e Bresciani, oltre al giovane Curti ed a qualche altro ragazzo che verrà aggregato in prima squadra. Gli unici confermati da Marzella.
Così l’Amatori 2012/2013 avrà un assetto tutto nuovo: al posto del capitano Fernando Montigel è stato ingaggiato Mariano Velazquez, alla sua seconda esperienza italiana dopo quella di Follonica. Velazquez, esploso nel Benfica nel 2001, è un giocatore a tutta pista, che sicuramente porterà tanta esperienza e dinamismo ai giallorossi. Un altro cambio “alla pari” è quella tra Antezza e Tataranni: la sostanza muta di poco, con i due giocatori che ricoprono lo stesso ruolo. L’addio di Antezza non è avvenuto senza polemiche (sembrava già aver un accordo, poi la società ha cambiato idea), mentre l’arrivo di Tataranni copre il “buco” lasciato da un Antezza, che nonostante i problemi fisici ha realizzato 58 reti complessive. Un altro addio è quello di Squeo, che viene compensato dall’ingaggio di Illuzzi, che ritrova Marzella dopo averlo lanciato da giovanissimo a Giovinazzo. Illuzzi è uno dei tre giallorossi, insieme a Festa e Losi, che parteciperanno al raduno pre - europeo della Nazionale (10 – 24 agosto), in vista dei campionati Europei di Paredes di metà settembre. L’ultimo addio alla maglia giallorossa è quello di Ariel Romero, che in tre stagioni ha realizzato 151 reti. Al posto del Principito è stato acquistato il portoghese, naturalizzato angolano, Joao Pinto.
Si tratta di una vera scommessa, messa sul banco da Marzella e D’attanasio: Joao Pinto proviene dall’Espinho, con il quale ha conquistato la salvezza, chiudendo al quart’ultimo posto del campionato portoghese, nel quale ha segnato 20 reti. Attaccante, veloce e rapido e dotato di buona tecnica, 25 anni e due mondiali alle spalle con l’Angola, è un vero “oggetto misterioso” per la platea lodigiana. Abbiamo chiesto informazioni a chi lo conosce bene: Tiago Sousa, portiere della nazionale angolana e due volte campione d’Europa, come secondo di Malian al Liceo la Coruna, che ce lo descrive così “Joao Pinto è un giocatore di passione e di odio. È un elemento molto tecnico, con una grande voglia di vincere”, continua Sousa “non è un goleador, ma è molto forte nell’uno contro uno con il portiere; inoltre è un jugador da ultimo passaggio, bravo come finalizzatore. Come persona gli do un 10, è un amicone ed è uno che fa sempre gruppo”. In più sappiamo da un sito online portoghese che sta già studiando l’italiano e non vede l’ora di entrare in azione davanti ai suoi prossimi tifosi. Ormai il calore del Palcastellotti è conosciuto ovunque.