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La 'strana coppia': 'la pensiamo allo stesso modo'


Al capitano Giacomo Cascella e al preparatore dei portieri "Tappo" Molteni il compito di guidare la squadra brianzola verso la salvezza. Un impegno che sta portando i primi risultati come testimonia il successo ootenuto dai lombardi nella gara interna contro il Matera

Scritto da - Pubblicato il 22/01/2006
Il nomignolo, questa volta, era davvero a portata di mano, ed in pochi hanno saputo resistere. Così è subito diventato “la strana coppia” il tandem Giacomo Cascella – Giuseppe “Tappo” Molteni che, da circa un mese, ha assunto la direzione tecnica della Semaflex Seregno Hockey. Una coppia in cui i compiti sono ben delineati.
“L’allenamento lo conduce Giacomo - spiega “Tappo” Molteni – mentre io mi occupo della preparazione dei portieri. Durante la partita io intervengo soltanto nella gestione dei cambi e nella scelta di chiamare un time-out, cioè nelle situazioni più difficili da gestire per un allenatore-giocatore”.
Già, perché con Cascella è tornato a vedersi quel doppio ruolo che in casa Semaflex non ha mai avuto tantissimi estimatori.
“In effetti - conferma Cascella - questa è una soluzione di emergenza, non quella ottimale. Quando mi è stato chiesto di allenare la squadra, ho accettato ma ho subito chiesto che fosse una situazione temporanea o che, almeno, fossi affiancato da qualcuno nella gestione della gara. Sono contento che questo qualcuno sia il “Tappo”, che è uno dell’ambiente e con cui ho un buon rapporto che dura da molti anni, da quando giocavamo insieme nel Seregno della terza promozione in serie A1”.
“Non lasciatemi da solo!”. E’ la preoccupazione di quanti, per amore o per forza, hanno ricoperto il doppio ruolo: “Mi ricordo – racconta Molteni – Antonio Livramento (leggenda assoluta dell’hockey mondiale) allenatore-giocatore a Lodi: neppure lui riteneva facilmente conciliabili le due incombenze”.
E, per non lasciare da solo Cascella, è stato reclutato il “Tappo”. Che, dopo essere stato con i Frogs sin dalla primissima ora, durante l’estate si era ritrovato inspiegabilmente relegato tra gli spettatori. Ed ora torna in grande stile: lo consideri una rivincita?
“No, nessuna rivincita. Solo mi dispiace di aver trovato la squadra in queste condizioni psicologiche: i nostri sono giocatori che hanno un grande cuore, meritano condizioni di classifica e di morale migliori di quelle attuali!”
Ti sei chiesto come mai, in estate, ti sei trovato ai margini della squadra?
“Perché mi hanno messo il “cappello”: “Tappo è un polemico!”. In realtà ormai ho cinquant’anni, sono diventato saggio. Ma ci sono leggende che continuano a rimanere in circolazione, come quella secondo cui un portiere non potrà mai essere un buon allenatore”.
Il “saggio” Molteni non teme il dualismo con Cascella: “ci sono ruoli precisi, e poi credo che vediamo l’hockey allo stesso modo”.
Giacomo Cascella, per parte sua, conferma: “Sì, un hockey fatto soprattutto di gestione della palla e di azioni in contropiede. E, soprattutto, grande lavoro in allenamento: è quello che ho cercato di portare in queste settimane, mi pare di vedere già qualche risultato in termini di coesione della squadra”.
Due in panchina, ve bene. Due che vedono l’hockey allo stesso modo, fantastico. Ma, in caso di divergenza, quale opinione prevale?
“La mia – risponde Molteni con una battuta – decido io, perché sono il più anziano!”
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