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La nazionale azzurra under 17 è pronta per l'europeo di Madrid


Ultimi 10 giorni di preparazione per la prima squadra azzurra a scendere in pista. Dal 2 al 7 settembre la nazionale under 17 sarà a Madrid per affrontare un campionato con tante squadre (ben 10) e altrettante insidie. Intervista all'allenatore Tommaso Colamaria che fa il punto sulla preparazione e sugli avversari.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 21/08/2013 - 08:41 - Ultima modifica 31/08/2013 - 12:05

Nel centro federale di Roana, a due passi da Asiago, la nazionale under 17 è ormai di casa. Il lavoro di preparazione per il campionato europeo di Alcobendas è ormai in fase avanzata e la squadra si prepara all'ultima settimana di rifinitura prima della partenza per Madrid. L'europeo inizierà domenica 1 settembre, ma gli azzurri scenderanno in pista solo il giorno dopo per la partita d'esordio contro l'Inghilterra. Mercoledì 4 doppio impegno: alla mattina contro l'Austria e alla sera contro la favoritissima Spagna. Giovedì 5 il match con la Svizzera, probabilmente decisivo per la qualificazione alle semifinali (il calendario completo del girone lo trovate qui). Alle semifinali passano soltanto le prime due squadre del girone e quei posti se li giocano in tre: Spagna, Italia e Svizzera.
Alla guida della nazionale under 17 c'è, ormai da qualche anno, Tommaso Colamaria al quale la Federazione ha affidato da questa stagione anche la guida della nazionale under 20 per dare maggiore continuità alla cura dei giovani azzurri. A lui abbiamo chiesto di fare il punto della situazione alla vigilia dell'esordio di questa nuova nazionale under 17.

Mister, come procede la preparazione della squadra?
"Il lavoro procede molto bene. Siamo ormai nella fase di rifinitura e stiamo mettendo a frutto quello che abbiamo fatto durante i raduni precedenti. Devo dire che i ragazzi stanno rispondendo bene".

Dal tuo osservatorio, come si sta evolvendo il livello dei giovani hockeysti italiani?
"Il livello medio mi pare si stia progressivamente alzando e lo dimostra il fatto che è sempre più difficile scegliere i 10 atleti da portare all'europeo. Significa che nei club si è ricominciato a fare bene e di questo va dato merito agli allenatori che lavorano tutti i giorni sulle piste d'Italia. Per noi è più difficile scegliere, ma è una difficoltà positiva. Quando selezioni un atleta lo fai perchè ha già determinate caratteristiche: nessuno di noi pensa che in pochi giorni si possa cambiare un giocatore. Nei raduni si può riuscire a valorizzare alcuni aspetti tecnici o a lavorare sulle carattersitiche psicologiche".

Per continuare a crescere su che cosa occorre lavorare di più?
"Si deve prestare ancora più attenzione al pattinaggio e alla cura dei fondamentali. Ci sono ancora delle carenze che sono piuttosto evidenti, anche se di passi in avanti ne abbiamo fatti. E' un lavoro ancora molto lungo, ma siamo sulla strada giusta. Dico agli allenatori di mettere sempre in discussione quello che fanno: se non trovi un errore in quello che hai fatto il giorno prima, significa che hai smesso di crescere. Anche con lo staff della nazionale abbiamo applicato questo criterio e mi accorgo che il nostro lavoro migliora anno dopo anno.
L'altro problema che influenza molto il lavoro in nazionale è che i ragazzi dell'under 17 difficilmente hanno esperienze in squadre vere; il più delle volte hanno giocato solo in categoria giovanile, spesso in squadre che dipendono esclusivamente dalla loro prestazione. Non sono abituati a giocare come una squadra e questo richiede tempo".

Sulla composizione della nazionale tu hai un cruccio particolare. Quale?
"Da troppo tempo le squadre nazionali devono fare a meno di atleti del sud. E' una carenza che si sente, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Io lo chiamo fattore "S" dove "S" sta per "Sud", ma anche per "Scugnizzi". Non voglio offendere nessuno, ma alle nostre nazionali manca quella foga e quel pizzico di sfrontatezza che sono sempre state una caratteristica peculiare degli atleti di scuola meridionale. Mi auguro che anche da quelle parti arrivino presto segnali forti di una inversione di tendenza; ne guadagnerebbe tutto l'hockey italiano".

Veniamo all'europeo di Madrid. Cosa sappiamo di Spagna e Svizzera che sono le avversarie temibili della prima fase?
"E' difficile valutare le squadre U17 perchè quasi tutti arrivano con atleti sconosciuti e all'ultimo anno di categoria. E' presumibile che Spagna e Portogallo, con il numero di atleti su cui possono contare, abbiano un livello molto elevato, simile a quello degli anni scorsi. La Svizzera, assieme a Francia e Germania, è tra le nazioni che da tempo lavora bene a livello giovanile. Io dico però che dobbiamo pensare che l'Italia è l'Italia e nell'hockey non deve avere paura di non passare il turno a causa della Svizzera".

La novità di quest'anno è un girone di qualificazione vero, con due soli posti per le semifinali. Quanto peserà nella testa degli atleti?
"Il girone mette tensione e richiede maggiore attenzione. Come ho detto prima, lavoriamo molto sull'approccio alla partita: 15 minuti passano in fretta se non riesci a controllare l'ansia. Stiamo già simulando in tutto e per tutto quello che sarà il clima dell'europeo, anche nei dettagli. Sono fiducioso perchè ho visto molta disponibilità da parte dei ragazzi a farsi carico dei limiti dei compagni di squadra e a valorizzare le reciproche caratterstiche".

Negli ultimi giorni di raduno, approfittando della contemporanea presenza della nazionale under 20 che inizierà la preparazione il 27 di agosto, la nazionale under 17 disputerà alcune partite amichevoli proprio con gli azzurri della categoria superiore.

TUTTO SULL'EUROPEO UNDER 17
Prima fase: Gruppo A - Gruppo B
Seconda fase: Finale 1°/4° posto - Finale 5°/8° posto - Finale 9°/10° posto

Parole chiave: Nazionale, Nazionale U17, Europei U17,
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