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La Ingraph Seregno fa Festa dopo la sofferenza


Archiviati quasi tre mesi di digiuno, i biancoverdi sono finalmente tornati alla vittoria. Decisivo il tiro diretto trasformato dal materano a meno di 2’’ dalla sirena, dopo che nei minuti precedenti Marchini e compagni avevano rischiato addirittura la sconfitta.

Scritto da Hockey Seregno - Pubblicato il 26/01/2009
INGRAPH SEREGNO – BECK’S FORTE DEI MARMI 5 – 4
Marcatori: 9’51’’ p.t. Marzella (I), 10’24’’ Liberalon (B), 10’47’’ Enriquez (I); 11’01’’ s.t. Oviedo (I), 11’47’’ Bellè (B), 16’14’’ Flores (I), 17’59’’ Pastò (B), 21’18’’ Bellè (B), 24’58’’ Festa (I).
Ingraph Seregno: Fontana (Belgiovine), Santeramo, Achilli, Enriquez, Marchini, Marzella, Flores, Oviedo, Festa. All.: Lobasso.
Beck’s Forte dei Marmi: Stagi (Garofalo), Giorgi, Bonanni, Pastò, Polacci, Bellè, Borja Gimenez, Liberalon. All.: Barsi.
Arbitro: Zonta di Bassano del Grappa.
Note: espulsi temporaneamente Bonanni (B), Marzella (I) e Bellè (B) per 5’.

Dopo quasi tre mesi di digiuno, la Ingraph Seregno è tornata alla vittoria nel delicatissimo confronto con la Beck’s Forte dei Marmi, ridando così fiato alle proprie chance di salvezza. I biancoverdi hanno scelto la strada più impervia per centrare l’impresa, rischiando di compromettere in un finale disastroso quanto di buono avevano costruito fino a quel momento. Decisiva è diventata quindi la freddezza di Sergio Festa, che in coda ad una prestazione anonima ha insaccato il tiro diretto del successo, quando sul cronometro mancavano appena un secondo e settantasette centesimi.
La cronaca. Al via Lobasso sorprende tutti, escludendo dal referto per scelta tecnica Uñac e lanciando nel quintetto titolare Marzella, a comporre la coppia offensiva con Santeramo. Il giovane barese, alla vigilia del suo ventunesimo compleanno, ricambia la fiducia con una prestazione di qualità elevata, nonostante il fallo che nel rush conclusivo avrebbe potuto spianare la strada dell’affermazione agli ospiti. Nelle retrovie, Enriquez si affianca a Marchini davanti a Fontana. Sull’altro fronte, Barsi sceglie Stagi tra i pali, Bonanni e Polacci in difesa, Borja Gimenez e Liberalon in attacco. L’abbrivio denota una paura evidente su entrambi i fronti e ci vuole l’incoscienza dell’ultimo arrivato per ravvivare la situazione. Al 9’ Marzella spizzica a centro area un diagonale di Enriquez e porta in vantaggio i suoi. Trascorre una manciata di secondi e l’attaccante seregnese viene agganciato alle spalle da Bonanni. Blu inevitabile per il difensore toscano e punizione di prima per i padroni di casa, che Santeramo spreca, complice la bravura di Stagi. Sul ribaltamento di fronte, Liberalon infila Fontana da distanza siderale con una botta di rara potenza. La Ingraph non si scompone e dopo un sospiro torna avanti grazie ancora a Marzella, che si guadagna un rigore a contatto con Polacci: Enriquez trasforma. Il resto della prima frazione fila via senza sussulti fino a 2’’ dalla sirena, quando Flores ostacola irregolarmente nella sua area Pastò. La successiva massima punizione è spedita sul montante da Liberalon.
La ripresa si apre con un altro rigore per i fortemarmini, causato da Marchini, che alza irregolarmente la pallina ad un passo dalla porta di Fontana. Il portiere veneto dice no a Pastò. All’11’ Oviedo in contropiede toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali e firma l’allungo dei brianzoli. La difesa di casa a questo punto sbanda e concede subito un contropiede ai versiliesi, che Bellè capitalizza dopo uno scambio con Liberalon. Al 14’ Flores è fermato dal montante. Trascorrono 2’ e l’argentino torna al gol dopo un’attesa epocale, freddando Stagi in diagonale al culmine di un veloce ribaltamento di fronte. Qui comincia un’altra gara: il doppio vantaggio manda in confusione la Ingraph Seregno, che anziché amministrare il risultato combina un pasticcio difensivo dietro l’altro. Ne approfitta immediatamente Pastò, che se ne va in solitudine e dimezza lo scarto. Al 20’ un contatto tra Stagi in uscita e Marchini induce Zonta ad indicare il dischetto. Enriquez si fa respingere il tentativo, riprende la pallina e la stampa sul palo. I tifosi lombardi capiscono che il frangente è problematico e la riprova giunge dopo appena 1’, quando Bellè si fionda su un rimpallo e realizza il pareggio. Il quintetto locale non c’è più e Lobasso ricorre quindi ad Achilli, fin lì in panchina come nei due incontri precedenti, per dare manforte alla sua difesa. Gli ospiti costruiscono egualmente però il più clamoroso dei match point, quando Marzella stende Bellè e finisce sulla panchina dei puniti: Liberalon sciupa la punizione diretta spendendo la sfera alle stelle. La dea bendata dà poi un’altra mano a Marchini e compagni a quattro secondi e trentacinque centesimi dal termine, quando Bellè commette il più ingenuo dei falli in attacco, fermando la corsa di Festa senza curarsi della pallina. Zonta espelle per 5’ il giovane toscano e decreta un tiro ad uno: a prendersi una responsabilità che potrebbe cambiare il corso della stagione è Festa, che mette a sedere Stagi e deposita la pallina nel sacco.

Dagli spogliatoi: Marchini commenta con onestà
«Stavolta siamo stati fortunati». Ad ammetterlo, negli spogliatoi, è stato il capitano della Ingraph Seregno Luca Marchini, consapevole di come la dea bendata abbia contribuito non poco al ritorno al successo dei biancoverdi nel match contro la Beck’s Forte dei Marmi. «Spesso in questa stagione siamo usciti dalla pista senza quel che ci saremmo meritati – ha continuato –. Oggi, invece, nel finale ci è andata bene. Abbiamo commesso troppi errori di posizione, regalando ai nostri avversari prima il pareggio e poi la pallina del sorpasso. Festa ha messo infine le cose a posto ed ora speriamo di continuare a muovere la classifica». Il grande protagonista del confronto è stato comunque Luigi Marzella. «Ho saputo nel pomeriggio che avrei giocato titolare – ha confidato –. Se me lo aspettavo? Io ho sempre lavorato per farmi trovare pronto ed oggi l’ho dimostrato. Mi dispiace per chi è rimasto fuori, anche perché in passato spesso ho sperimentato sulla mia pelle la stessa situazione. Adesso devo proseguire a fare quel che ho sempre fatto e conto di avere ancora spazio».

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