Spagna sette bellezze. Il titolo continentale resta in Spagna dove si trova ormai dal lontano 2000: in questo millennio nessuno è ancora riuscito a battere le furie rosse. Senza Borregan e senza Ordeig, con l'europeo in casa di un Portogallo affamato di vittorie, sembrava che questo fosse l'anno buono. E in effetti ci hanno creduto in tanti, fino alla fine. Anzi, quasi fino alla fine. Perchè a 6" dalla fine la storia ha cambiato corso e un numero di un giocatore fenomenale come Jordi Bargallò ha spento il sogno portoghese e riacceso i riflettori sul dominio spagnolo.
Partita (diretta bene dall'italiano Da Prato e dal più incerto Niestroy) iniziata sotto i migliori auspici per i portoghesi: 6 minuti e il Portogallo sorprende per due volte la Spagna con Neves e Ventura. I campioni d'Europa sono lenti nelle chiusure difensive e lasciano spazi sia ai tagli che ai tiri da fuori dei padroni di casa. Feriche ferma tutti e chiama un time out decisivo, perchè riesce a rimettere a posto le cose. La partita si fa più equilibrata e a dare un primo segnale di vita spagnolo di pensa l'altro fenomeno, quel Pedro Gil che domani festeggerà l'ennesimo titolo con la sua nazionale, poi prenderà il volo per l'Italia e verrà ad arricchire la nostra Serie A1.
Nella parte finale del primo tempo la partita si accende e decolla definitivamente. Una espulsione di Rafael procura a Bargallò il rigore del momentaneo pareggio, ma il Portogallo rimette subito la testa avanti, sempre su rigore, con Ventura. Il primo tempo si chiude sul 3-2 per i padroni di casa e la Spagna carica di falli.
Bastano pochi minuti a inizio ripresa per capire che la pressione sta giocando brutti scherzi al Portogallo. Dopo 2' la Spagna arriva a 10 falli, ma Ventura sbaglia malamente il tiro diretto che avrebbe potuto chiudere la gara. A metà ripresa la Spagna mette in mostra il meglio del suo gioco: Pedro Gil scende sulla destra e, a velocità folle, si inventa un passaggio sotto le gambe di Barreiros per l'accorrente Bargallò che fa 3-3. La Spagna deve segnare un altro gol, ma Adroher si fa pescare in fallo ed esce col blu: ancora Ventura dal dischetto non trasforma e il Portogallo non riesce a sfruttare il power play, tenendo ancora vive le speranze della Spagna che si gioca il tutto per tutto. Il Portogallo ha però un'altra occasione: la Spagna arriva a quota 15 falli e Jorge Silva commette l'ennesimo errore portoghese dal dischetto. Non così Pedro Gil che sfrutta con freddezza la punizione per il 10' fallo portoghese e, per la prima volta nella partita, fa pendere la bilancia dalla parte della Spagna.
Solo a questo punto il Portogallo si scuote, ma serve l'aiutino dell'arbitro tedesco Niestroy per trovare il gol del pareggio che arriva su rigore, questa volta messo dentro da Ventura. La Spagna si butta in avanti alla disperata ricerca del pareggio e il Portogallo attua una gestione disastrosa della pallina, regalando azioni su azioni a Gil e compagni, fino a quella fatale, l'ultima, con l'azione personale di Jordi Bargallò che sorprende Silva sul primo palo e zittisce un'intero palasport, eccezion fatta per il manipolo di tifosi di spagnoli che inizia una lunga notte di festa.