La mancata disputa della finale di Supercoppa Europea (Continental Cup, ma è una definizione più iberica che inglese…) è diventata un vero e proprio caso europeo. Forse tra i più spinosi, da quando, nell’ormai lontano 1966, hanno avuto inizio le competizioni continentali.
E non potrebbe essere altrimenti, quando ci sono in gioco le federazioni spagnola e portoghese e due club potenti ed importanti al mondo come Benfica e Liceo La Coruna; quest’ultima campione d’Europa in carica e che vanta nella sua ricca bacheca qualcosa come 5 Coppe dei Campioni.
I due Club avrebbero dovuto sfidarsi il 5 novembre scorso per la finale di Supercoppa europea, in Portogallo, a Viana do Castelo, in qualità di vincitori rispettivamente di Coppa CERS, (Benefica) ed Eurolega (Liceo La Coruna).
Ma questa partita non è stata mai giocata ed il Liceo dovrà vincerla in tribunale, dove a suo sostegno, è accorsa anche la R.F.E.P. (Real Federacion Espanola Patinaje) e la diatriba sembra tutt’altro che risolta.
Ma vediamo i singoli fatti che, purtroppo, denotano ancora l’incapacità di una disciplina che non riesce a far tesoro degli errori passati, restando imprigionata nella scarsa professionalità e nel puro dilettantismo di personaggi che, non sappiamo se per interessi personali o per incompetenza, certamente non lavorano per la crescita dell’hockey.
A luglio le due società iniziano, tramite la CERH, a discutere sulle date in cui si avrebbe dovuto disputare la finale, con due punti fermi, come da regolamento internazionale: l’assegnazione poteva avvenire o in una gara secca, in paese straniero rispetto ai club partecipanti o in una cittadina strategica per la promozione dell’hockey su pista (e a Viana do Castelo gioca la Joventude e l’hockey è sport seguitissimo, dove di certo non necessitava di promozione), oppure, in caso di mancata assegnazione ad una sede, in partite di andata e ritorno, con la vincitrice della Coppa CERS che ha l’obbligo di giocare la gara di andata in casa.
E la stessa CERH, di comune accordo con i Club, il 14 luglio ha stabilito che la competizione avrebbe dovuto disputarsi in due partite, con date definite: il 22 ottobre a Lisbona e ritorno il 5 novembre al Riazor.
Ma il 31 luglio, Feliciano Martins Presidente della Commissione tecnica disciplinare della CERH, annulla tutto e dichiara che la Coppa si disputerà in un paese a scelta della federazione internazionale, tenendo conto di fattori e necessità promozionali dell’hockey a rotelle.
Passano così i mesi ed il 10 ottobre la CERH invia un comunicato ufficiale a Liceo e Benefica: il 5 novembre 2011 la Copa Continental si disputerà a Viana do Castelo, al Pavilhão Municipal de Monserrate, alle ore 15.15, con diretta su RTP2 e TV Galicia (a cui poi si aggiungerà più avanti la diretta su TVE Internacional).
Questa decisione è stata presa anche in virtù del fatto che le ultime edizioni si sono disputate in Spagna (2008 a Pamplona, Barcelona-Tenerife;’09 a a S.Sadurni d’Anoia, Maturò-Reus; ’10 a Bilbao, Barcelona-Liceo, ma diversamente non si poteva fare, essendo dei derby spagnoli…).
Così inizia una battaglia a suon di email, fax e “carte bollate”, che vedono protagonisti il Liceo Coinasa La Coruna, nella persona del suo Presidente Eduardo Lamas Sanchez, la Federazione Spagnola (che difende a spada tratta gli interessi del Liceo) ed il Sig. Carlos Graça, presidente della CERH nonché Feliciano Martins, che nelle varie comunicazioni esprime opinioni personali e tecniche, insistendo che si debba giocare “secondo lui” (è portoghese, sarà un caso?) a Viana Do Castelo.
Ma il Comitè Europèen de Rink Hockey non si schioda dalla sua posizione, confermando sempre che la decisione spetta a loro, la CERH e che quindi il 5 novembre, in Portogallo e non in territorio neutrale, si disputerà la finale della Supercoppa.
Ma in Galizia non ci stanno: sebbene Viana Do Castelo sia più vicino a La Coruna che a Lisbona, ai biancoverdi (giustamente) non vanno giù le imposizioni della CERH, rea di non aver rispettato gli articoli 2 e 9 del Regolamento europeo, approvato nel 2007 a Montreux e modificato dall’Assemblea Generale nel 2009 a Saint Omer.
Così il 2 novembre il Presidente Liceista, Lamas Sanchez, invia una comunicazione in toni duri alla CERH, replicando che la Coppa deve essere assegnata in partite di andata e ritorno, citando il (chiaro) regolamento e criticando anche la scelta di due arbitri di Viareggio, designati direttamente dalla stessa CERH e non dalla CEA (il comitato europeo arbitrale) organo unico europeo in grado di designare gli arbitri che, invece, non viene nemmeno informato dell’incontro.
Così, alle 15.15 del 5 novembre al Pavilhão Municipal de Monserrate di Viana do Castelo c’è presente solo il Benfica, perché il Liceo non è partito per il Portogallo.
Il Liceo gioca, infatti, nella OK Liga contro il Pas Alcoy. E questa scena, orribile e ripugnante, di una pista vuota e una squadra che alza la Coppa senza giocare è andata in diretta tv, con conseguente protesta delle televisioni e degli sponsor, giustamente infuriati per la mancata disputa del match.
La CERH a questo punto propone squalifica e sospensione dall’Eurolega del Liceo e commina una multa al Club galiziano di 5.000 euro.
E nella giornata del 4 dicembre scorso, il Presidente Lamas Sanchez ed il suo vice Echevarria hanno reso noto in una conferenza stampa il ricorso del Liceo (il 22 novembre) a cui si è aggiunto anche quello della R.F.E.P., (30 novembre), che si appellano al comitato esecutivo della CERS contro le decisioni prese dalla CERH (quest’ultima è il “ramo dell’hockey” della CERS, federazione che raccoglie tutte le discipline a rotelle), cercando di far valere le proprie ragioni, che sono limpide: il Liceo vuole giocare o in campo neutro (un paese che non sia ne Spagna, ne Portogallo) oppure, più semplicemente come era stato deciso in prima istanza, in gare di andata e ritorno con la prima partita in casa del Benfica, che dal canto suo, è stato zitto e nel silenzio ha alzato un assurda “Copa Continental” fantasma.
Dopo avervi raccontato l’intera vicenda vi sveliamo un particolare: il Sig. Carlos Graça, Presidente della CERH, è socio del F.C. Benfica. Forse l’errore è alla base, dove c’è un evidente, assurdo, conflitto di interessi.