Si chiude con il quinto posto il campionato europeo dell'Italia. L'ultimo atto di questa sfortunata spedizione tedesca si è consumato questo pomeriggio quando la squadra di Alessandro Cupisti ha battuto la Svizzera per 4-2.
Quinti, come era accaduto agli europei del 1963 ad Oporto, un dato che basta da solo a testimoniare il fallimento di questo campionato europeo di Wuppertal che certamente segna l'addio di Alessandro Cupisti dalla guida della nazionale, ma che potrebbe avere ripercussioni importanti anche a livello federale. Argomenti che approfondiremo con maggiore calma nei prossimi giorni.
La partita degli azzurri contro la Svizzera non è molto diversa dalle altre viste in questi giorni a Wuppertal. Che gli azzurri siano superiori agli elvetici è apparso evidente a tutti, ma le motivazioni per fare meglio proprio non c'erano: a scuola sarebbe un sei strappato con i denti per avere centrato l'obiettivo nonostante un impegno non encomiabile.
Partita lenta, a tratti soporifera; spettacolo assente anche per colpa di una Svizzera che è la sbiadita fotocopia di quella squadra esplosiva che nella prima partita aveva seppellito la Francia sotto un incredibile 8-0. Tanti errori da una parte e dall'altra: ne avesse commessi meno l'Italia saremmo qui a parlare di goleada (ma gli errori in attacco sono una costante di questo europeo); se la Svizzera avesse sfruttato meglio i nostri errori difensivi (davvero tanti questa sera) avrebbe anche potuto raggiungere il pareggio e portarci ai supplementari.
E' finita 4-2 tra i fischi del pubblico per gli azzurri (una costante, ma questa dovuta a questioni di campanile) e va bene così: dopo il KO con la Francia era difficile aspettarsi di più.
Stanotte la nazionale azzurra torna a casa con il suo carico di delusione e da lunedì ciascuno riprende a lavorare nel proprio club. Qualcuno dovrà però pensare al futuro: all'orizzonte ci sono i mondiali di San Juan del 2011 e l'Italia non può certo permettersi un'altra Vigo.
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